Il Canton Zurigo lo mette nero su bianco. Ma in Svizzera continuano ad entrare tutti

Ma come, non erano tutte balle populiste e razziste? Ed invece è confermato (i media d’Oltregottardo lo scrivono tranquillamente) che la nuova ondata pandemica è provocata dai non vaccinati che rientrano dalle vacanze all’estero. Da notare che la stampa di regime si ostina a parlare di “quarta ondata”, quando in realtà la terza non è mai arrivata.

La metà delle persone attualmente ospedalizzate in Svizzera causa stramaledetto virus cinese rientra infatti nella categoria testé citata. La quale è composta in larga parte da cittadini balcanici che hanno trascorso le ferie nel paese d’origine e poi sono tornati contagiati. Magari perché, oltre a non vaccinarsi, nemmeno hanno rispettato le regole di sicurezza sanitaria (che comunque non danno garanzie) facendo grandi feste senza mascherine tra famiglie numerose.

“In nessun altro paese”

La partitocrazia porta la responsabilità della cosiddetta “quarta ondata” in Svizzera. Quest’ultima è arrivata a causa dellefrontiere spalancate e senza controlli che tanto piacciono al triciclo ed alla ministra di giustizia PLR Karin Keller Sutter (Ka-Ka-eS). Diversamente da quanto deciso da vari paesi a noi vicini, per entrare nel nostro non vengono chiesti né certificati vaccinali né tamponi negativi. Nemmeno sono necessarie quarantene. Come al solito, “grazie” alla partitocrazia sovranofoba, in Svizzera entra di tutto e di più, senza alcun controllo!

Nei giorni scorsi l’Aargauer Zeitung (non il Mattino populista e razzista) titolava: “Malgrado la pandemia, in nessun altro paese si può entrare facilmente come in Svizzera”. Più chiaro di così… grazie, soldatini del triciclo!

Invece di preoccuparsi della sicurezza sanitaria nazionale, i politicanti hanno dato la precedenza al sacro dogma delle frontiere spalancate ed ai desiderata degli stranieri o doppipassaporti che vogliono trascorrere le vacanze al paese d’origine. Ecco il risultato.

Ed è il colmo che la presidenta del Kosovo nei giorni scorsi abbia avuto la tolla di sostenere che, se i suoi connazionali residenti da noi non sono vaccinati, la colpa è della Svizzera. Ma stiamo scherzando? La Confederella ed i Cantoni stanno portando avanti le campagne vaccinali. Se certi gruppi etnici, in arrivo da “altre culture”, non aderiscono, ciò è l’ennesima dimostrazione che i loro componenti non sono integrati. Anche se magari – grazie alle naturalizzazioni facili volute dalla casta – hanno ottenuto il passaporto rosso.

Voli di rimpatrio

Sempre nei giorni scorsi si è pure saputo che nei mesi di luglio ed agosto è sensibilmente aumentata la richiesta di voli di rimpatrio di emergenza per motivi sanitari, organizzati da Medicall. Su tutti spiccano, ma tu guarda i casi della vita, quelli effettuati dal Kosovo e dalla Macedonia del nord.

I voli di rimpatrio di malati di covid in luglio ed agosto sono stati una cinquantina. 18 di questi, ovvero quasi il 40%, proveniva dal Kosovo e dalla Macedonia del nord. Le cifre parlano da sole!

Ci piacerebbe poi sapere chi ha pagato i voli di rimpatrio di stranieri non vaccinati che si sono contagiati ed ammalati gravemente durante le vacanze nel natìo paesello: forse il solito sfigato contribuente elvetico?

Festival annullato

Degno di nota anche il fatto che il Canton Zurigo – non propriamente un covo di beceri leghisti, populisti e razzisti – abbiarevocato l’autorizzazione all’Alba Festival, organizzato da albanesi per albanesi, con la seguente argomentazione: I risultati del tracciamento dei contatti hanno mostrato che la frequenza di infezioni da Covid-19 è nettamente superiore alla media fra chi è rientrato dalle ferie nei Balcani”.

Alla buon’ora! Inutile dire che gli organizzatori dell’evento già starnazzano alla discriminazione; ma venerdì il tribunale cantonale amministrativo ha confermato la decisione di annullamento. E ci sarebbe mancato altro!

Prodotto delle frontiere spalancate

Ancora una volta, la pandemia si conferma il prodotto della libera circolazione, della globalizzazione, delle frontiere spalancate e degli eccessi migratori. Bisogna dunque comportarsi di conseguenza. Subito misure ai confini! Si entra in Svizzera solo se vaccinati, o con test negativi, o dopo la quarantena!

Lo stramaledetto virus cinese imperversa nel nostro Paese da febbraio del 2020. E’ passato più di un anno e mezzo. Ma in tutto questo tempo, i politicanti della casta non si sono resi conto che la prima cosa da fare in caso di pandemia è limitare drasticamente l’attraversamento delle frontiere. Invece fanno entrare tutti. Poi, quando il virus si diffonde, pretendono di mandare in lockdown i residenti!

Questo accade perché la partitocrazia ed il governicchio federali sono imbesuiti dal politikamente korretto. Il rischio di venire accusati di xenofobia li terrorizza ben di più delle statistiche delle ospedalizzazioni.

Lorenzo Quadri