I kompagni la remenano con la “giustizia ambientale e sociale”: sono tutte panzane

La fallita UE ha stabilito che dal 2035 all’interno del territorio comunitario non si potranno più vendere automobili e furgoni nuovi con motore a benzina. Dovranno essere tutti elettrici. Da qui al 2035 mancano solo 12 anni. E passano in un soffio.

Naturalmente il grottesco divieto è stato decretato sulla scorta del climatismo isterico, ormai diventato la nuova religione di certi politichetti della casta. Religione che costoro seguono da fanatici, impermeabili al raziocinio. Forse gli strapagati eurocadregari non si sono accorti che quest’inverno, e quelli a venire, l’Europa rischia di rimanere al freddo ed al buio proprio per mancanza di corrente. Se infatti qualcuno pensa che il problema della penuria elettrica verrà risolto a breve termine, forse ha sbagliato qualcosa. E quindi, cosa pensano bene di fare costoro? Ma di far esplodere il consumo di corrente imponendo l’elettrificazione forzata della mobilità! Domanda da un milione: saranno le case – e le fabbriche, e gli uffici, e le scuole, e gli ospedali… – a rimanere al buio? Oppure saranno le automobili elettriche a restare in garage per mancanza di “carburante”?

Dipendenti dalla Cina
Senza contare che l’abbandono del motore a benzina causerà un disastro economico generando un numero spropositato di disoccupati. Quanto alle magnificate energie rinnovabili che dovrebbero alimentare le auto elettriche (campa cavallo), a partire dal solare: esse renderanno l’Europa dipendente dalla Cina. E’ lì che si producono i pannelli solari, ma anche le batterie per veicoli elettrici con annessi e connessi. Naturalmente per fabbricarli i cinesi usano energia prodotta con centrali a carbone. Alla faccia della decarbonizzazione!
Dopo essersi resa dipendente dalla Russia per il gas, con le conseguenze ben note, adesso, in nome del sacro dogma della decarbonizzazione, l’Europa intende rendersi dipendente dalla Cina. Altra nazione che, quanto a pacifismo e rispetto dei diritti umani, lascia piuttosto a desiderare.
Se questo scempio accade, è per il motivo indicato sopra: il climatismo è ormai diventato una nuova religione. Viene seguito “a prescindere”, senza alcun senso critico. Guai! Chi si permette di sollevare dei dubbi viene trattato come gli eretici dei secoli scorsi. Manca poco alla creazione della Santa Inquisizione Climatista.

No alla legge divora-energia
Il demenziale divieto di motori a benzina a partire dal 2035 deciso dall’UE, in Svizzera i Verdi-anguria lo avrebbero voluto introdurre già dal 2023: ossia tra due mesi. A conferma del livello intellettivo di certi personaggi. Il tentativo è fallito, e ci sarebbe mancato altro. Ma intanto il parlatoio federale ha partorito il controprogetto alla cosiddetta “iniziativa per i ghiacciai”. Questo controprogetto ha valore di legge. E di “contro” ha ben poco: le differenze con l’iniziativa sono minime. E contro il controprogetto – scusate il bisticcio, ma così stanno le cose – è stato lanciato un referendum. Consigliamo a tutti di firmarlo!
Infatti questa nuova “legge-controprogetto”, voluta dalla partitocrazia, impone l’elettrificazione forzata di mobilità e di riscaldamento, quando l’elettricità già manca. Il che ovviamente farà esplodere il consumo di energia elettrica. Anche l’immigrazione scriteriata, pure imposta dalla partitocrazia, fa crescere i consumi. E sempre la partitocrazia ha voluto l’uscita dal nucleare. Così la produzione di energia indigena crollerà, a fronte di un fabbisogno che schizzerà invece verso l’alto. Di conseguenza, la Svizzera diventerà sempre più dipendente dall’estero per l’approvvigionamento di un bene primario. Tuttavia, se anche i paesi esteri sono in manco di corrente, mica la vendono a noi! O, se del caso, lo fanno pompando il prezzo ad oltranza!

Fandonie ro$$overdi
Più domanda e meno offerta, non serve essere dei premi Nobel per l’economia per arrivarci, faranno schizzare verso l’alto il costo dell’elettricità. La quale diventerà un lusso per ricchi!
I $inistrati ro$$overdi, pensando di fare fesso il popolazzo, blaterano di “giustizia ambientale e sociale”. Sono tutte balle di fra’ Luca: le loro politichette climatiste sono proprio agli antipodi della giustizia sociale. Infatti trasformano dei beni essenziali – che come tali dovrebbero essere accessibili a tutti, e che in alcuni casi costituiscono perfino dei diritti fondamentali – in un lusso per ricchi: vedi l’elettricità, vedi la mobilità, vedi il riscaldamento,…
Quanto alla giustizia ambientale: si tratta dell’ennesima sparata senza costrutto. La Svizzera produce meno dell’uno per MILLE della CO2 totale. Quindi non ha alcuna possibilità di fare “giustizia” in ambito di decarbonizzazione, essendo il suo apporto irrilevante.

Il contrario
La Svezia, patria della “Gretina” Thunberg, ha approvato la costruzione di nuove centrali atomiche. L’UE – tanto per una volta che ne fa una giusta – ha sdoganato il nucleare come energia pulita. Perfino la stessa “Gretina” ha sostenuto questa scelta. Invece, alle nostre latitudini, la kompagna Simonetta “Penuria” Sommaruga, P$, non ne vuole sapere. Costei è la ministra dell’energia, anche se non lo sarà ancora per molto. Il suo compito è dunque quello di provvedere affinché la Svizzera abbia a disposizione l’elettricità di cui necessita. E invece, con le sue politiche ideologiche di $inistra, fa l’esatto contrario. Ovvero fa impennare i consumi e diminuire la produzione. Col risultato di provocare penurie e di generare un’antisociale esplosione dei costi. Con tutte le conseguenze del caso. Non solo per i cittadini, ma anche per l’economia. Tante aziende, a seguito del caro-energia, si vedranno costrette a licenziare, generando ancora più povertà e disoccupazione tra i residenti. E intanto la kompagna Simonetta si produce in consigli ridicoli sul risparmio energetico. Come la doccia in due. Oppure il riscaldamento a 19 gradi. Misura peraltro già avversata dalla ro$$a associazione inquilini. Si mettessero almeno d’accordo tra loro, questi $inistrati!
Lorenzo Quadri