Smantellamento dell’esercito, guerre convenzionali in Europa, migranti economici…
La politichetta mainstream di $inistra, supportata dai media di regime (a cominciare dalla SSR foraggiata con il canone più caro d’Europa) è stata sconfessata su tutta la linea. Un FLOP integrale.
Con l’invasione dell’Ucraina, la Russia ha riportato la guerra convenzionale in Europa. Alla faccia delle ciance secondo cui nel vecchio continente di guerre non ce ne sarebbero mai più state, e di conseguenza l’esercito andava smantellato.
Ovviamente, il mantra farlocco della $inistra e della stampa di regime sulle “guerre convenzionali impossibili” serviva a giustificare l’abolizione dell’esercito di milizia, che infatti è stato progressivamente smontato, privato di effettivi e di equipaggiamenti. Da parecchi anni, come ha detto qualcuno, si trova costretto a combattere soprattutto contro nemici interni.
Addio al disarmismo
Di recente la Germania a governo ro$$overde ha annunciato 100 miliardi di ulteriori investimenti nell’esercito, per arrivare gradualmente ad impiegare il 2% del PIL per la difesa, ottemperando a quanto richiede la NATO. Come scritto la scorsa settimana, se la Svizzera investisse nella difesa la metà di questa percentuale, quindi l’1% del PIL, arriverebbe a 7 miliardi annui, cioè 2 miliardi più di oggi. Si tratta solo di un termine di paragone.
La Svizzera deve dunque abbandonare la politichetta disarmista della $inistra e della stampa di regime e tornare a sostenere le proprie forze armante. Ancora prima che di costi, la questione è di mentalità.
Per rimediare alla mancanza di effettivi nel nostro esercito di milizia, occorre affrontare la questione del servizio civile troppo “facile”, che priva le forze armate di risorse umane, ed anche quella del servizio militare femminile.
Strano che le esagitate femministe ro$$overdi non abbiano nulla da dire a proposito di questa disparità di trattamento legata al genere. Ah già: loro sostengono che il servizio militare non lo dovrebbero svolgere né gli uomini, né le donne.
Cappellate a go-go
Parlando di esercito, vale la pena ricordare che la sinistra venne asfaltata anche nel suo tentativo di privare i militi dell’arma d’ordinanza a domicilio. Tentativo intrapreso per smontare una tradizione svizzera ed omologarsi “more solito” alla fallita UE. Il fronte ro$$overde pullula di politicanti dal passaporto plurimo e di dubbia svizzeritudine: ecco il risultato.
La politichetta ideologica gauche-caviar ha pure indebolito la neutralità. La rovinosa domanda d’adesione al Consiglio di sicurezza dell’ONU è una cappellata dell’ex ministra socialista “Dimitri” Calmy Rey. Questa domanda va subito ritirata. Nel gremio in questione, la Confederella conterebbe meno del due di picche. In più manderebbe a ramengo gli ultimi scampoli di neutralità. Ma la partitocrazia in Consiglio nazionale giovedì si è rifiutata di ritirare la candidatura per 125 voti contro 56 ed 8 astensioni.
Iniziativa farlocca
C’è poi sempre in ballo l’iniziativa popolare contro i nuovi aerei da combattimento, attualmente in fase di raccolta firme. Contro ogni decenza, i kompagni rifiutano di ritirarla. La $inistra ha fallito nel tentativo di affossare il credito quadro per l’acquisto dei nuovi velivoli. I cittadini hanno infatti respinto il suo referendum il 27 settembre 2020. Poiché la gauche-caviar rifiuta di accettare la volontà popolare sgradita, ha lanciato l’iniziativa popolare contro il modello (americano) di velivolo scelto dal governicchio federale. Tale iniziativa dovrebbe essere dichiarata irricevibile: era chiaro fin dall’inizio che la competenza di scegliere il tipo di aereo sarebbe stata del Consiglio federale. Evidentemente, la storiella del “modello sbagliato” è solo un pretesto per portare avanti l’azione di sabotaggio ai danni dell’esercito. Il fatto che tra gli iniziativisti figuri anche il Gruppo per una Svizzera senza esercito la dice molto lunga.
Tra l’altro, gli argomenti a sostegno dell’iniziativa farlocca fanno ridere i polli. I promotori hanno sempre considerato la parola “sovranità” al pari di una bestemmia. Adesso tuttavia ritengono che l’acquisto di un velivolo americano nuocerebbe alla sovranità elvetica. Ah, ecco. Ed invece la calata di braghe davanti agli USA ed all’UE sulle sanzioni alla Russia, che ha sotterrato la nostra neutralità, quella non nuoce alla sovranità, nevvero?
Il velivolo yankee, continuano i $inistrati (antiamericani a geometria variabile) comporta il rischio di fuga di informazioni verso gli States. Scusate ma ci scappa da ridere! Proprio i kompagni che, in materia di smantellamento del segreto bancario, hanno approvato la trasmissione ad autorità inquirenti USA dei dati di una miriade di funzionari di banca svizzeri colpevoli solo di aver svolto il proprio lavoro in base alle regole allora in vigore, adesso vorrebbero presentarsi come paladini della privacy? Ma va là!
Energia
La guerra in Ucraina pone anche il tema dell’approvvigionamento energetico (gas russo). La $inistra – alla quale il sedicente “centro” si è come al solito accodato – ha voluto l’uscita della Svizzera dal nucleare. Ciò significa rendere il paese sempre più dipendente da fonti estere, tra cui il gas russo. Ennesima scelta toppata da ribaltare.
Frontiere spalancate
E cosa dire della politica delle frontiere spalancate che ha riempito la Svizzera di migranti economici? Adesso si tratta di aiutare dei veri profughi di guerra. Di aiutarli principalmente dove si trovano, ossia nei paesi confinanti con l’Ucraina. Gli ucraini in fuga (sostanzialmente donne, bambini ed anziani) non sono persone che vogliono emigrare. In patria hanno lasciato i propri congiunti, e sperano di potervi tornare al più presto.
Tuttavia, le risorse necessarie alla politica d’asilo non crescono sugli alberi. Per creare i margini – economici e logistici – per aiutare i profughi ucraini (sia che si trovino in un paese confinante al loro, sia che arrivino qui), bisogna tagliare la spesa generata dai finti rifugiati di cui la $inistra ci ha riempiti. Vedi in particolare i quasi 50mila individui che si trovano in Svizzera con lo statuto di “ammessi provvisoriamente”. E’ chiaro che la loro situazione andrà verificata e bisognerà provvedere a dei rimpatri. Ed occorrerà anche evitare che migranti economici “in arrivo da altre culture” approfittino del dramma umanitario in Ucraina per intrufolarsi nel nostro Stato sociale.
Avanti, votateli!
I ro$$overdi non ne hanno azzeccata mezza: sconfessati sulla politica anti-esercito, sconfessati sul mantra della “guerra convenzionale impossibile in Europa”, sconfessati sulle politiche energetiche, sconfessati sulle frontiere spalancate ai migranti economici,… Ma avanti, votateli!
Lorenzo Quadri