Secondo il CF la delocalizzazione in Portogallo sarebbe una banale “questione operativa”
La Posta svizzera crea nuovi impieghi. Sì, ma in Portogallo. A metà settembre ha annunciato che lì verrà aperto un centro IT (Information Technology). Sul medio termine si prevede l’assunzione di 120 informatici. A Lisbona. Questo perché, secondo l’ex Gigante Giallo, in Svizzera non si troverebbero i profili specialistici necessari. Quindi l’ex regia federale va a creare posti di lavoro all’estero. Geniale: in Svizzera la Posta continua a tagliare uffici postali, servizi ai cittadini e, di conseguenza, impieghi. Però all’estero assume.
La storiella secondo cui il Portogallo sarebbe patria di geni dell’informatica, gli alti papaveri della Posta la vanno a raccontare a qualcun altro. Lo stesso vale per l’altra favoletta: quella della Svizzera che non sarebbe in grado di formare qualche decina di informatici, oltretutto sul medio termine (quindi nemmeno per domani…) così da rispondere alle asserite necessità della Posta.
Il vero motivo
Ovviamente nasce il sospetto che l’obiettivo reale dell’operazione sia quello di risparmiare sugli stipendi. Il presidente del CdA della Posta è il kompagno Christian Levrat. Già presidente nazionale del P$, è stato insediato ai vertici del gigante giallo per meriti partitici dalla ministra “competente”, ovvero dalla kompagna Simonetta “Penuria” Sommaruga: bisognava a tutti i costi fornirgli un cadregone parastatale alla fine dell’attività politica. A questo punto, ben ci si accorge che i $inistrati predicano acqua ma bevono champagne rosé!
Pensando di prendere ulteriormente i cittadini per il lato B, la Posta ha poi dichiarato che nel 2030 (quindi in un lontano e nebuloso futuro) intende creare 200 posti di lavoro IT in Svizzera. Dopo averli portati in Portogallo?
E’ ovvio che, se l’esempio della delocalizzazione arriva dalle ex regie federali, le aziende private avranno gioco facile nel seguire!
Le non-risposte
Le delocalizzazioni postali sono subito diventate oggetto di un’interpellanza leghista al governicchio federale. Nei giorni sono arrivate le risposte. Anzi, le non-risposte. In sostanza, il CF (Dipartimento Simonetta) se ne impipa. La questione viene liquidata come una semplice faccenda operativa, in cui il governicchio “non interviene attivamente”. Ma non ci siamo proprio! La creazione di 120 posti di lavoro a Lisbona, da parte di un’ex regia federale, non può essere liquidata come una banale questione operativa. Ha un’evidente valenza politica. Il paragone con “molte altre aziende (private) svizzere” in cui il governicchio incautamente si produce, la dice lunga. La Posta non è “un’azienda come molte altre”. E’, appunto, un’ex regia federale. Oltretutto gestita da kompagni.
L’unica informazione di rilievo contenuta nella striminzita risposta all’interpellanza leghista è negativa. L’impegno della Posta a creare i famosi 200 posti di lavoro IT in Svizzera viene relativizzato. Sarà onorato, precisa infatti il CF, se “le condizioni del mercato del lavoro lo permetteranno”. Altrimenti ciccia. Quanto scommettiamo che, quando si tratterà di arrivare al dunque, si scoprirà che le condizioni “non lo permettono”?
L’indice Adecco
Sempre sul tema della presunta carenza di manodopera specializzata, nei giorni scorsi abbiamo appreso che, secondo l’indice Adecco, “mai come ora” in Svizzera ci sarebbe “penuria” (parola dell’anno). Scusate ma non ce la beviamo!
- La manodopera specializzata manca davvero, oppure c’è ma non viene assunta, o addirittura viene lasciata a casa, perché si preferisce assumere frontalieri a costo inferiore?
- Da vent’anni in Svizzera vige un deleterio regime di immigrazione incontrollata. La popolazione della Confederella è cresciuta del 21% in due decenni. Ormai ha raggiunto i 9 milioni di abitanti. Però ancora ci si viene a dire che manca manodopera qualificata? Vuole dire che l’immigrazione di massa, contrariamente a tutte le panzane raccontate dalla partitocrazia, non risponde alle necessità dell’economia svizzera. Non porta qui le persone che servono. E allora, via la libera circolazione!
Lorenzo Quadri