Tre cambiamenti ai vertici del CdA, ma la Svizzera italiana rimane ancora esclusa

Con l’arrivo al DATEC della kompagna Simonetta Sommaruga(clamorosamente ASFALTATA la scorsa domenica nella votazione popolare sulla nuova legge sul CO2) i vertici della Posta si sono trasformati in una cadregopoli ro$$a. In una riserva di ben remunerate poltrone statali per politicanti $ocialisti trombati o in scadenza.

L’ex Consigliere nazionale

Lo scorso anno, la kompagna Simonetta ha fatto entrare nel CdAdella Posta il $indakalista UNIA Corrado Pardini, ex consigliere nazionale bernese di origine italiana estromesso nel 2019 dal parlamento (il suo posto è stato preso da un’altra $ocialista “non patrizia”: la studenta a vita Tamara Funiciello).

Poteva il buon Pardinidirigente sindakale con Audi A6  –rimanere a lungo senza una cadrega statale?  Risposta: no, ovviamente. Ed a fornirgliene una ci pensa la direttora del DATECnonchĂ© compagna di partito. La Simonetta, appunto. Pardini entra nel CdA della Posta e così “compensa” la perdita del mandato parlamentare. Il colmo è che sulle prime il Dipartimento tentaaddirittura di spacciare Pardini come rappresentante della Svizzera italiana. Costui, però, con il nostro Cantone non ha alcun rapporto. Parla italiano perchĂ© è di origini toscane. Ma evidentemente per il governicchio federale Ticino ed Italia sono la stessa cosa. In un secondo tempo scatta l’imbarazzata giravolta: Pardini non okkupaun posto della Svizzera italiana, è entrato nella Posta come rappresentante dei sindacati. La Svizzera italiana rimane esclusa ma, spergiura la kompagna Simonetta, a questo si porrĂ  rimedio.

L’ex presidente di partito

Come no. Ed infatti la partenza successiva dall’ex Gigante giallo è quella del presidente uregiatto del CdA Urs Schwaller che viene sostituito… indovinate un po’ da chi? Ma dall’ex presidente del P$ nazionale Christian Levrat, Consigliere gli Stati! Avanti con la colonizzazione ro$$a! Detto altrimenti: il buon Levrat non ha fatto a tempo a lasciare la carica di presidente del partito $ocialistasvizzero (gli è succeduto il duo estremista composto da tale Mattea Meyer e dal doppiopassaporto Cédric Wermuth) che immediatamente, grazie alla Consigliera federale del suo partito, arriva il cadregone statale sostitutivo.

Hai capito i $inistrorsi? Altro che difendere i lavoratori: spartizione di cadreghe pubbliche!

Sempre esclusi

Adesso arriva la terza sostituzione, e visto che gli alti papaveri P$, naturalmente tutti $indakalisti, sono già sistemati alla Posta, il Dipartimento Simonetta ritiene presumibilmente che,  per salvare un minimo di apparenza, occorra controbilanciare. Ed ecco allora che quale nuovo membro del CdA postale viene indicato un manager in logistica, collezionista di cadreghe in vari CdA, tale Dirk Reich.  Gli uccellini bernesi cinguettano che la selezione sia stata affidata ad una società di cacciatori di teste. La quale naturalmente della Svizzera italiana se ne impipa, e non si rende conto che la Posta non è una multinazionale quotata in borsa. Ha un mandato di servizio pubblico da adempiere. E dunque la prima missione non è massimizzare gli utili a scapito del servizio ai cittadini; non è trasformare la Posta nella mucca gialla da mungere, da cui il governicchio federale ricava introiti che finiscono nelle casse generali della Confederella, e possono poi essere impiegati a piacimento.

Quindi magari, più che il grande manager, nel CdA della Posta servirebbe qualcuno che conosca la realtà del territorio; compreso quello della Svizzera italiana.  

Altro che promuovere le minoranze: quando c’è da promuovere, la Simonetta prende in considerazione solo i compagni di partito! Cadregopoli ro$$a nel fu Gigante giallo. E la Svizzera italiana rimane a bocca asciutta!

Lorenzo Quadri