Sotto la guida (?) dell’ex presidente P$, il fu Gigante Giallo taglia senza alcuna remora

Ma tu guarda questi $ocialisti! Una volta che, mollata la politica (o per scelta o per trombatura), hanno poggiato le ciapett su qualche altra seggiola dirigenziale, scoprono il capitalista che è in loro. Vedi il kompagno Mortiz Leuenberger, saltato agilmente e senza alcuna remora dalla cadrega governativa di capo del DATEC ad una nel CdA di Implenia.

Da notare che il Moritz, calando le braghe davanti ai balivi di Bruxelles sulla tassa sul traffico pesante da applicare ai camion europei, ha trasformato la Svizzera in un corridoio di transito a basso costo per TIR UE.

Meriti partitici

Adesso è il turno del kompagno Christian Levrat. Costui, dopo aver occupato cadreghe a Berna per un ventennio – prima al Consiglio nazionale, poi agli Stati – e dopo essere stato presidente nazionale del P$, è stato piazzato dalla Simonetta a capo del CdA della Posta. Non certo per competenza. Ma perché il partito, una volta terminata la presidenza, doveva pur procacciargli un sostanzioso benservito, naturalmente sempre nello Stato o nel parastato! Almeno il kompagnoLeuenberger è andato ad accularsi in un’azienda privata.

A proposito dell’arrivo del buon Levrat ai vertici del fu Gigante Giallo, il portale Swissinfo, prodotto dalla SSR e poco sospetto di filo-leghismo, scrive quanto segue: “Christian Levrat è presidente del CdA della Posta dal primo dicembre 2021. Ha alle spalle una carriera politica, ma nessun incarico di dirigente aziendale. La sua nomina è avvenuta su iniziativa della collega di partito e responsabile del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) Simonetta Sommaruga”. Non esattamente un elogio. Questo giusto per dare un’idea della cadregopoli ro$$a.

Bestialità a go-go

Ebbene di recente il kompagno Christian, nella sua veste di presidente del CdA della Posta per meriti partitici, si è prodotto in esternazioni degne del più protervo liberismo. Ha infatti messo sul tappeto non una, bensì due bestialità.

1) Si è scagliato contro la decisione politica – tra l’altro sostenuta anche da lui quando faceva il parlamentare – di imporre alla Posta la consegna dei giornali entro le 12.30. Perché, secondo Levrat i quotidiani quando dovrebbero venire distribuiti? Alle sei di sera? A simili condizioni, quanti sarebbero ancora disposti ad abbonarsi ad un quotidiano? Il colmo è che la sua area politica è quella che voleva (e tuttora vuole, malgrado il voto popolare contrario)aumentare i sussidi pubblici alla stampa di regime, insistendo in particolare proprio sulla necessità di garantire la consegna la mattina presto (Frühzustellung). Avanti di questo passo e si arriverà alla distribuzione della corrispondenza solo tre giorni alla settimana, come da squinternata proposta della sedicente Commissione di esperti sul servizio universale, la quale vuole per contro introdurre la consegna dei pacchi anche di sabato, per pistonare il commercio online a scapito dei negozi sul territorio.
2) Il kompagno Levrat ipotizza l’abolizione dei pagamenti in contanti agli uffici postali, blaterando che sul tema “è necessaria una discussione generale”. Chiaro: si comincia a lanciare il sasso nello stagno per abituare la gente all’idea. Ma stiamo scherzando? Già la rete di uffici postali è stata falcidiata, da 3500 ne sono rimasti 800 e la mattanza non è ancora finita. Adesso si complotta per abolire pure il contante. Grazie al $ocialista Levrat, siamo ormai al servizio pubblico alla rovescia: non è la Posta a dover servire i cittadini, ma i cittadini a doversi mettere al servizio delle paturnie dell’ex Gigante Giallo e dei suoi magnager! La politichetta mainstream vorrebbe eliminare il denaro contante; e questo in generale, non solo alla Posta. Ma se lo leva dalla zucca. C’è un sacco di gente, soprattutto anziani ma non solo, che non ha dimestichezza con carte di credito ed affini, o che semplicemente non si fida. Dunque paga in contanti, ed intende continuare a farlo! E’ ora di piantarla di prendere i “non digitalizzati” a pesci in faccia, come stanno facendo le ex regie federali! Le FFS, ad esempio, sono riuscite nella “grande impresa” di non più stampare l’orario cartaceo; verosimilmente per ragioni di risparmio. Bisogna arrangiarsi online. Però i soldi per regalare gli abbonamenti generali ai rifugiati ucraini in Maserati, quelli ci sono.

Morale della favola

I vertici della Posta ossia il direttore “non patrizio” Roberto Cirillo ed il kompagno Levrat si tolgono dalla testa l’insano proposito di abolire i pagamenti in contanti. Il fu gigante Giallo, in passato vanto della Svizzera, oggi non più, di disservizi ne ha già creati più che a sufficienza!

A proposito di contanti: scade in questo periodo il termine di raccolta firme per l’iniziativa popolare “Il denaro contante è libertà”.

Non sappiamo se l’iniziativa, lanciata da un tale “Movimento per la libertà svizzera”, abbia raccolto le sottoscrizioni necessarie a chiamare il popolo alle urne. Essa non ha avuto una grande eco mediatica (in Ticino non ne ha parlato nessuno), verosimilmente anche per imperizia del comitato promotore. C’è da sperare che sia riuscita.

I cittadini svizzeri sono legati all’utilizzo del contante e non lo abbandoneranno per correre dietro alle paturnie di manager d’importazione e di cadregari riciclati come Cirillo rispettivamente Levrat!Verstanden?

Lorenzo Quadri