Quadri contro il Quotidiano: “ricorso all’ombudsman? Se ne potrebbe fare uno al giorno”
“L’emittente di presunto servizio pubblico non può permettersi di fare campagne politiche anti-Mattino ed anti-Lega con i soldi del canone”
Nei giorni scorsi Lorenzo Quadri, in veste di direttore del Mattino della domenica, ha presentato un reclamo all’ombudsman (o mediatore che dir si voglia) della RSI. Nel mirino, la trasmissione il Quotidiano di sabato 27 ottobre. Più precisamente, il servizio che riferiva sulla manifestazione contro le frontiere organizzata quel giorno a Bellinzona da un sedicente collettivo R-esistiamo.
Quadri, perché questo reclamo?
Perché ancora una volta la RSI ha passato i limiti. Per almeno tre motivi.
Primo: l’emittente ha dedicato un tempo d’antenna del tutto sproporzionato ad una manifestazione di quattro gatti (e tra l’altro gli organizzatori sono gli stessi che hanno provocato i disordini alla presentazione del nuovo centro asilanti in zona Pasture): prima notizia del Quotidiano e servizio della durata di oltre tre minuti. Il che già di per sé costituisce una chiara manipolazione politica, considerando l’oggettiva irrilevanza dell’evento. Quindi una violazione dell’obbligo di obiettività.
Secondo: la manifestazione in questione inneggiava all’eliminazione delle frontiere, all’illegalità, all’accoglienza indiscriminata di finti rifugiati. Ancora una volta la RSI, con il suo comportamento, si è prestata a propagandare queste posizioni. Perché sono le sue. E’ il solito vecchio trucco che a Comano utilizzano sistematicamente. Visto che i giornalisti di sinistra che hanno colonizzato l’emittente non possono affermare certe posizioni in prima persona, le fanno sostenere da altri. Scelgono gli interlocutori in base a questo criterio: intervistano persone che dicano quello che il giornalista vuole sentirsi dire. E sempre in base a questo criterio concedono ad un evento irrilevante, ma che propaganda le posizioni gradite a Comano, spazi ed attenzioni che non hanno alcuna giustificazione nel dovere di cronaca; si spiegano solo con la volontà di fare propaganda di parte.
Terzo: la manifestazione del sedicente collettivo ha preso di mira la Lega, il Mattino e singoli esponenti leghisti. La RSI ne ha riportato le posizioni senza alcun contraddittorio. Le cronache radiofoniche delle 18 hanno spinto la compiacenza fino ad intervistare un manifestante permettendogli di rimanere anonimo. Il Quotidiano, per non essere da meno, ha inquadrato a lungo una fascia indossata da un partecipante non riconoscibile, che mostrava la testata del Mattino della domenica storpiata ne “Il razzismo della domenica”. Una scritta chiaramente diffamatoria. La RSI, con la sua lunga inquadratura, si è prestata di proposito ad amplificare e a diffondere la diffamazione. E’ quindi evidente che l’emittente ha violato i suoi obblighi di oggettività ed equidistanza. E questo è da tempo un’abitudine che non possiamo accettare supinamente.
Lei dice che la RSI denigra il Mattino. Ma bisogna pur dire che il Mattino non tratta la RSI esattamente “con i guanti”. Non è logico aspettarsi una reazione?
Il Mattino, al contrario della RSI, non è finanziato con soldi pubblici e non ha un mandato di servizio pubblico. Anche i leghisti ed anche i lettori del Mattino sono costretti a pagare il canone. Non mi sta bene dover pagare il canone più caro d’Europa per finanziare una radiotelevisione che viola sistematicamente il proprio mandato: invece di fare informazione oggettiva fa propaganda di parte e lavaggio del cervello. Con evidenti fini politici, sempre contro i vituperati “sovranisti” e “populisti”.
Quali chance ritiene che abbia il suo reclamo di venire accolto dal mediatore?
Zero, evidentemente. La figura stessa del mediatore è una farsa. Il suo compito è quello di dar ragione all’emittente. Tuttavia so anche che ai piani alti di Comano – dove si ritengono in possesso della Verità rivelata e dove credono di potersi permettere tutto – i reclami formali infastidiscono parecchio. Per questo l’ho inoltrato. Volendo se ne potrebbero presentare a raffica. Ma bisognerebbe avere il tempo.
MDD