Siamo alle solite! Per l’ennesima volta i balivi di Bruxelles, non eletti da nessuno, pretendono di “schiacciare gli ordini” agli svizzerotti. Che tanto, si sa, calano le braghe. Non per nulla, ed è solo un esempio, pur non essendo membro UE, “grazie” alla kompagna Simonetta “dobbiamo aiutare l’Italia” Sommaruga, la Svizzera è l’unico paese che aderisce ai programmi di ricollocamento di finti rifugiati di Bruxelles, e si mette in casa – senza uno straccio di base legale! – migliaia di migranti economici che spetta ad altri mantenere.
L’ultimo Diktat
L’ultimo Diktat ci arriva da tale funzionarietta Marianne Thyssen (e chi l’ha mai sentita nominare?), commissaria europea per il lavoro e gli affari sociali (uella).
Dice la Marianna in un’intervista alla Schweizer Illustrierte: “Privilegiare i lavoratori svizzeri rispetto ai cittadini europei è una discriminazione contraria alla libera circolazione delle persone”. Ovviamente la strepitosa dichiarazione è stata rilasciata (?) nell’ambito del dibattito sulla concretizzazione del “maledetto voto” del 9 febbraio (al cui proposito Berna fa melina alla grande).
Uhhh, che pagüüüüraaaa!! Ma la Marianna ci è o ci fa? Certo che questi balivi della fallita UE non perdono occasione per farsi “catar via”! A loro non sta bene che gli svizzerotti in casa propria abbiano la precedenza nelle assunzioni. Perché i cittadini UE devono poter invadere e colonizzare il mercato del lavoro elvetico, mentre i “local” rimangono a casa in disoccupazione e in assistenza.
Ma bene! Non siamo più padroni in casa nostra, comandano i balivi di Bruxelles!
I collaborazionisti
Nella loro vergognosa arroganza, i funzionarietti come la Marianna trovano degli alleati nel nostro Paese: gli spalancatori di frontiere. Ad esempio i kompagni. Tanto per dirne una, è notizia di ieri che il P$ migranti intende diventare un organo del P$$ a tutti gli effetti. Eh sì, perché per la $inistra gli svizzeri non devono godere di alcun privilegio in casa propria. Non sia mai: il passaporto rosso è carta straccia!
Altri collaborazionisti degli eurobalivi sono gli intellettualini. I quali, a suon di terrorismo e di ricatti morali, vogliono imporre l’estensione della devastante libera circolazione delle persone alla Croazia, in violazione della Costituzione federale (ma poi, quando fa comodo, sono i primi a sciacquarsi la bocca con la “legalità”).
“La Svizzera rischia l’esclusione da Horizon 2020”, strillava sempre ieri tale Jean-Luc Barras del Fondo nazionale svizzero! Barras, giò do dida! Non ci facciamo ricattare né da te, né dai tuoi amici intellettualini di regime. E men che meno dalla Marianna Thyssen!
Accordi da disdire
E non è finita, perché sempre ieri è arrivata una novità anche per quel che riguarda le nuove limitazioni che gli eurobalivi vorrebbero imporre alla custodia di armi d’ordinanza a domicilio nell’ambito dei fallimentari accordi di Schengen. Pare che per la Svizzera verranno fatte delle eccezioni. Non si sa però di che tipo. A parte che gli accordi di Schengen vanno disdetti indipendentemente da quest’ultima bestialità sulle armi, perché costano uno sproposito e fanno solo danni: che i balivi di Bruxelles non si sognino di mettere il becco nelle tradizioni dell’esercito di milizia elvetico! Questi $ignori credono di poter trattare la Svizzera come terra di conquista, perché il Consiglio federale più debole della storia e la partitocrazia spalancatrice di frontiere gliel’hanno lasciato fare per troppo tempo. Ma adesso la musica cambia. I nostri cittadini-soldato si terranno le armi d’ordinanza al domicilio come da votazione popolare del 2011; e gli svizzeri, in applicazione del nuovo articolo costituzionale 121 a, saranno privilegiati nelle assunzioni!
E alla Marianna ed ai suoi colleghi funzionarietti che campano sul groppone dei contribuenti europei diciamo, in antica lingua celtica: “vadaviaiciapp”!
Del resto se il 23 di giugno, come speriamo, dovesse passare il Brexit, l’UE è finita. Per cui, la Marianna Thyssen e compagnia brutta comincino a preparare le valigie.
Lorenzo Quadri