Esami di maturità cancellati con motivazioni ridicole. E gli studenti pagheranno lo scotto

Avanti così! Tanto per proseguire sull’onda delle cappellate,  ecco che il Consiglio di Stato, di nuovo infinocchiato dal ro$$o DECS, ha avuto la bella idea di cancellare gli esami di maturità per il 2020.

Quindi: le scuole si riaprono ad ogni costo, con direttive confuse e contraddittorie che creano problemi e disparità di trattamento (altro che il mantra delle “stesse opportunità per tutti”).  A lezione, stando al DECS, si può andare senza rischi sanitari. Pandemia o non pandemia. Però gli esami di maturità costituiscono un potenziale pericolo e vengono cancellati. Ohibò. Se c’è una cosa che può essere svolta in sicurezza sono proprio gli esami. Perché osiamo sperare che nessun burocrate del DECS targato P$ verrà a sostenere che non si possono distanziare i banchi per consentire lo svolgimento delle prove scritte: già vengono distanziati anche senza lo stramaledetto virus cinese, per evitare ai ragazzi di copiare! E forse che gli orali non si potrebbero tenere stando a distanza ed indossando mascherine?

Lavorare in queste condizioni si può; fare lezione in queste condizioni si può. Ma gli esami di maturità… “sa po’ mia”?

Se non ci saranno nemmeno gli esami, per cosa rientreranno in classe i liceali l’8 giugno? Per spolverare i banchi?

Presa in giro

Dopo la scandalosa cappellata di cancellare le elezioni comunali e le votazioni “per motivi psicologici” ecco che il governicchio aggiunge una nuova “cagata pazzesca” (cit. Fantozzi) al proprio già nutrito carnet. E’ infatti evidente che gli esami di maturità vengono anch’essi cancellati “per motivi psicologici”.

Sostenere, come fa il DECS, che lo svolgimento delle prove di maturità avrebbe rischiato di “diventare impossibile in caso di peggioramento della curva pandemica” fa ridere i polli. In questo sfigatissimo Cantone si fanno entrare 70mila frontalieri al giorno in arrivo dall’area più impestata del mondo (ovvero la Lombardia) però ci si preoccupa che “lo spostamento di giovani per svolgere gli esami” possa provocare un aumento dei contagi? Ma chi si pensa di prendere in giro?

Se davvero si vuole evitare il peggioramento della curva pandemica, altro che cancellare gli esami di maturità. Si devono CHIUDERE LE FRONTIERE ai permessi G non strettamente indispensabili!

Invece proprio il P$ del kompagno Bertoli, direttore del DECS, è quello che vuole spalancare i valichi, tutti e  subito!

La scuola ro$$a

E’ poi grottesco che il dipartimento ro$$o, nel tentativo di giustificare l’ingiustificabile, se ne esca con la seguente perla: gli esami di maturità “possono senza problemi essere sostituiti da una valutazione più globale da parte dei docenti”.

Ah, bene! E allora, se “possono essere senza problemi sostituiti”, tanto vale abolirli definitivamente! Mica solo per quest’anno! Cosa li teniamo a fare, col rischio oltretutto che qualcuno bocci? Via le prove di maturità, via gli “espe”, via le interrogazioni! La scuola ro$$a promuove tutti! Avanti con quel livellamento verso il basso che sta(va) alla base della “Scuola che NON verrà”! Ovvero la riforma-ciofeca che il kompagno Bertoli si ostina a voler introdurre malgrado sia stata asfaltata in votazione popolare! Perché è cosa nota: a $inistra la volontà dei cittadini la rispettano solo se fa comodo. Quando invece il “popolazzo becero” vota sbagliato – ossia non vota come vorrebbero i kompagnuzzi – ecco che le sue decisioni vengono semplicemente aggirate in scioltezza.

Presto arriverà il conto

L’esame di maturità, oltre ad essere un traguardo importante, è anche la preparazione ad un futuro accademico che sarà farcito di esami. Senza contare che in vari Cantoni gli esami di maturità ci saranno comunque.

Oltretutto, chi frequenta la maturità da privatista l’esame lo sosterrà eccome. Dunque siamo davanti all’ennesima disparità di trattamento.

Una maturità senza esami è monca. I maturandi ticinesi dell’anno di disgrazia 2020, grazie alla decisione del governicchio, si ritroveranno in tasca un diploma che vale come il due di briscola. Quindi, saranno penalizzati nel loro futuro accademico e professionale. I maturati ticinesi saranno di serie B. Tanto per dirne una: sarà interessante vedere quale facoltà universitaria con numero chiuso accetterà studenti del nostro Cantone che, grazie al DECS, non possiedono nemmeno una maturità degna di questo nome.

Lorenzo Quadri