Che il DECS targato P$ se ne impipasse della volontà popolare era noto. Ed infatti…
Il Dipartimento $ocialista insiste col livellamento verso il basso. Il resto della Svizzera fa ben altro
Ecco l’ennesima dimostrazione di come i $ocialisti rispettano la volontà popolare a loro sgradita. Il 13 giugno scorso i cittadini hanno detto njet alla rovinosa nuova legge del CO2; eppure la kompagna Sommaurga intende farla rientrare dalla finestra con la tattica del salame, una fetta alla volta.
Dopo la Simonetta arriva il turno del kompagno Manuele Bertoli, direttore del DECS. Il ro$$o Dipartimento ha infatti messo in consultazione una proposta che prevede l’abolizione dei livelli A e B in terza media; resterebbero però in quarta. Al loro posto verrebbero introdotti, ma guarda un po’, gruppi più piccoli e laboratori. Questa ci pare di averla già sentita.
Tre anni fa, era la fine di settembre del 2018, i cittadini ticinesi asfaltarono in votazione popolare la scuola ro$$a, ovvero la riforma “La scuola che verrà”, con grande ira del kompagnoBertoli. Cosa ha fatto in questi tre anni – e ancora sta facendo – il Dipartimento targato P$? La stessa cosa che intende fare laSimonetta con la legge sul CO2: ha tirato dentro dalla finestra, una fetta alla volta, ciò che il popolo aveva rifiutato.
Il contrabbando a puntate della scuola ro$$a avviene spesso e volentieri tramite la modalità della sperimentazione farlocca (che rientra nelle facoltà dipartimentali). Farlocca perché l’esito è stabilito fin da principio: la proposta funziona a meraviglia, è una figata pazzesca “a prescindere”!
Livellamento verso il basso
E’ evidente che dietro al tentativo di abolire i corsi A e B si trova la stessa ideologia ro$$a da cui è nata “La scuola che (non) verrà”. Scuola dell’obbligo come servizio sociale e non come istituzione. Scuola incaricata non già di istruire gli allievi permettendo ad ognuno di esplicare al meglio il proprio potenziale, bensì di rimediare (?) – ovviamente nel segno dell’egualitarismo ideologico spinto – a differenze sociali che nulla hanno a che vedere con l’apprendimento. Ripresa di modelli fallimentari della $inistra francese anni Ottanta. Azzeramento di qualsiasi concetto di merito. Per non parlare dell’immane boiata della “democrazia della riuscita”. Ossia, tutti devono riuscire e quindi avanti con il livellamento verso il basso! Col risultato che le competenze degli allievi ticinesi caleranno sempre più. Questo mentre il resto della Svizzera, come ben sappiamo, segue modelli del tutto diversi.
Il vero tema
Il sistema dei livelli viene giudicato “grossolano e fonte di iniquità, soprattutto se si considera la provenienza sociale degli allievi”. Ah, ecco. Dunque il problema non è la capacità degli allievi, ma la loro “provenienza sociale”. Poiché la storiella che i ragazzi ticinesi di estrazione economica modesta non sarebbero in grado di andar bene in matematica e in tedesco (o più in generale a scuola) i ro$$i burocrati del DECS la vanno a raccontare a qualcun altro, è evidente che il vero tema sono i troppi allievi non integrati in arrivo da “altre culture”, grazie all’immigrazione scriteriata che tanto piace alla gauche-caviar. Per non lasciarli indietro si vogliono rallentare tutti gli altri.
Un’altra favoletta è quella dello stigma a cui andrebbero incontro i ragazzi che hanno seguito i corsi B: evidentemente serve solo a fornire una giustificazione moraleggiante al livellamento verso il basso. Forse qualcuno si è dimenticato che gli allievi di scuola media che per ideologia egualitarista e non per capacità individuali accederanno in massa al liceo, verranno poi bocciati in quella sede. Col risultato di perdere ulteriori anni. Ma forse si ritiene che la bocciatura non sia uno stigma.
Sotterfugi
E’ poi palese che non è eliminando i livelli in terza media e mantenendoli in quarta che si cambia qualcosa sotto il profilodella “provenienza sociale” e della “stigmatizzazione”. Di conseguenza, una volta aboliti i livelli in terza media, sarà d’obbligo “per coerenza, affinché il cambiamento abbia un senso” fare la stessa cosa anche in quarta.
E con simili sotterfugi si contrabbanda la scuola ro$$a contro la volontà popolare.
Certo che se in governicchio al kompagno Bertoli viene lasciata mano libera…
Lorenzo Quadri