Disoccupazione: i balivi tagliano le indennità agli svizzeri, mentre ai permessi G…

I balivi della SECO (Segreteria di Stato per l’economia) ne hanno combinata un’altra. Chiaro: limitarsi a taroccare le statistiche sulla disoccupazione e sul frontalierato per fare il lavaggio del cervello agli svizzerotti, con l’intento di convincerli che con la devastante libera circolazione delle persone va tutto a meraviglia, non basta.  Fare l’organo di propaganda politica pro-frontiere spalancate è riduttivo per dei burocrati che costano al contribuente la bellezza di 100 milioni all’anno!

Così ecco arrivare l’ultima geniale trovata, di cui ha dato notizia il sindacato OCST. La SECO, annuncia il sindacato, ha comunicato di voler estendere anche ai frontalieri il diritto al “guadagno intermedio”, ossia “una delle principali prestazioni garantite ai lavoratori residenti in Svizzera dalla Legge sull’Assicurazione Disoccupazione (LADI)”.

“Il guadagno intermedio –spiega il sindacato – è un ammortizzatore sociale all’avanguardia che garantisce al lavoratore una sicurezza economica e contrattuale molto importante. I lavoratori svizzeri (e residenti in genere) lo conoscono bene, mentre tra i frontalieri fino ad oggi era un perfetto ignoto”.

“In sintesi –prosegue l’OCST – i lavoratori frontalieri che subiranno una riduzione della percentuale di lavoro presso la stessa azienda avranno diritto ad un’indennità (con il computo del “guadagno intermedio” appunto) che andrà a colmare in parte il salario perduto”.

Regalo immotivato

Al di là dei tecnicismi, il quadro è chiaro. I tamberla della SECO intendono fare l’ennesimo regalo ai frontalieri. Senza uno straccio di motivo plausibile. E a danno delle casse della disoccupazione svizzera. Ricordiamo che i balivi bernesi in tempi recenti di regalo ingiustificato ai frontalieri ne hanno già fatto uno, e bello grosso.  Ovvero la possibilità di beneficiare delle deduzioni fiscali di cui dispongono i residenti. Adesso, con il guadagno intermedio, ne arriva un altro. Che schifezza.

A Berna bisogna fare pulizia con la ramazza! A casa subito, e senza guadagno intermedio, i burocrati ed i politicanti svenduti che invece degli interessi degli svizzeri  fanno quelli dei frontalieri!

A sud ridono

Intanto,  al di là della ramina, se la ridono a bocca larga. Il Belpaese continua a prenderci per i fondelli alla grande. In particolare proprio sulla questione del frontalierato: vedi il famoso nuovo accordo fiscale, ormai morto e defunto. E gli svizzerotti, fessi come non mai, non solo non reagiscono tramite blocco ristorni (Consiglio di Stato) o disdetta della Convenzione del 1974 (Consiglio federale). Ma addirittura si inventano nuovi regali ai frontalieri! Grazie SECO! Ma è possibile fare peggio di così? E noi ci aspettiamo – la nostra partitocrazia si aspetta – che i tamberla bernesi, schiavi delle “aperture”, prendano decisioni nell’interesse del Ticino? Ma significa essere caduti dal seggiolone da piccoli!

Iniziative indecenti

I regali ai frontalieri in ambito della disoccupazione sono particolarmente indecenti se si pensa che, con l’ultima modifica della legge federale, che la Lega ha combattuto, dal 2012 sono stati introdotti pesanti tagli alle indennità dei residenti. Lo scopo dell’esercizio era, ovviamente, quello di risparmiare sulla pelle dei disoccupati svizzeri. Però i soldi per i regali ai  frontalieri ci sono? SECO, vergogna!

Oltretutto la novità si presterà ad ogni sorta di raggiri. Vedi diminuzioni simulate dell’orario di lavoro – magari ad opera di imprenditori italici – per far poi compensare lo stipendio dalla disoccupazione. Ma figuriamoci se a Berna ci arrivano. Questi pensano di vivere nel Paese del Mulino Bianco. Non hanno la più pallida idea di cosa voglia dire avere a che fare con l’Italia.

Grazie PLR!

Visto che la SECO è inquadrata nel Dipartimento del PLR Johann “Leider” Ammann, ringraziamo, ancora una volta,  l’ex partitone ed i suoi politicantiche continuano ad avvantaggiare i frontalieri a scapito degli svizzeri.Ma avanti così, continuate a votare liblab…

E’ evidente che sull’ultima alzata d’ingegno della SECO verrà presentato un atto parlamentare a Berna (domani comincia la sessione delle Camere federali).

 

 

Per i ticinesi: un tubo!

E cosa fa invece la SECO targata liblab, quella che fa i regali ai frontalieri, per sostenere i disoccupati ticinesi? Un tubo! Anzi: sabota qualsiasi tentativo di arginare l’invasione da sud, perché “bisogna aprirsi”! E giù fregnacce sul presunto “diritto superiore”!

E’ ora di darci un taglio a queste sconce prese per i fondelli. Via la libera circolazione (tutti a firmare l’iniziativa!) e CHIUDIAMO LA SECO.Così il contribuente  risparmia 100 milioni di Fr all’anno da reinvestire per promuovere l’occupazione degli SVIZZERI.

Lorenzo Quadri