Altro che “indipendenza”! La speranza di mungere spegne ogni residuo barlume di decenza

La maschera della presunta indipendenza e pluralità della stampa di regime è crollata miseramente davanti al miraggio di mettere in tasca ulteriori soldi del contribuente, per il tramite del “pacchetto di aiuti ai media” su cui si voterà la prossima domenica (tutti a votare NO)!

Da settimane i quotidiani mainstream stanno praticando ai lettori un vero e proprio lavaggio del cervello pro-saccoccia. Il conflitto d’interessi è clamoroso ed inverecondo. Un vero e proprio assalto alla diligenza delle casse pubbliche, giustificato a suon di piagnistei e di fake news.

E questo sarebbe il giornalismo indipendente, libero e di qualitàche il cittadino dovrebbe ulteriormente foraggiare? Guardate che Carnevale non è ancora arrivato!

Già il contribuente svizzerotto paga il canone più caro d’Europa per la SSR, oltre 1,2 miliardi all’anno: quanti soldi pensa ancora di estorcergli la partitocrazia ($inistra in primis) con la scusa dei media, i quali vanno finanziati perché reggono la coda alla partitocrazia medesima?

Lavaggio del cervello

Il Corriere del Ticino, ad esempio, da settimane non lascia trascorrere un giorno senza pubblicare in prima pagina editoriali ed interventi a sostegno della mungitura di fondi pubblici. E per fortuna che dovrebbe essere una testata di ispirazione liberale. Secondo il direttore però (affermazione fatta durante un dibattito televisivo) il pluralismo sarebbe dato, perché in fondo al giornale, imboscate vicino ai poveri morti, sono state pubblicate, con la minore visibilità possibile, anche un paio (!) di opinioni contrarie. Troppa grazia!

Sull’edizione di ieri del CdT figurava in prima pagina un contributo pro-sussidi del rettore dell’USI sempre bramoso di riflettori, già distintosi come paladino dei brozzoni autogestiti.

Costui farebbe meglio ad occuparsi dell’istituzione da lui diretta (“ofelée fa ul to mestée”, si diceva una volta) invece di avventurarsi, nell’intento di lisciare i giornalai amici, in ambiti che non gli si confanno, come dimostra la banalità degli argomenti addotti. Se già un “magnifico rettore” (sic!) interviene a sproposito nel dibattito politico, dovrebbe almeno fare un piccolo sforzo; non limitarsi a pappaggallare gli slogan dei favorevoli ai nuovi aiuti statali alla stampa di regime. Se il livello universitario è questo… Ma il problema è forse che di argomenti convincenti a sostegno della nuova legge non ce ne sono proprio.

Alleanza contronatura

Nella stessa edizione del CdT, l’intera pagina 4 è okkupatadall’intervista alla kompagna Simonetta Sommaruga, raccolta in ginocchio nientemeno che dal direttore. Corbezzoli! Il lettore liberale (non radiko$ocialista) sarà senz’altro entusiasta di cotanta visione. Chiaro: il PLR nazionale è contrario ai sussidi. Quindi i suoi due ministri (compreso quello “ticinese”) non sarebbero stati a disposizione. Per contro, ad ulteriore dimostrazione dello stato confusionale in cui versa l’ex partitone, i due consiglieri nazionali ticinesi sostengono la nuova legge, viaggiando ancora una volta in tandem con la $inistra ro$$overde.

Sicché il quotidiano PLR si trova costretto a stringere un’alleanza contronatura finalizzata alla spremitura delle tasche dei cittadini con la ministra $ocialista, che di liberale non ha proprio nulla. Se qualcuno crede che i lettori siano fessi e non se ne accorgano, forse ha fatto male i conti.

Basta il miraggio

E poi i sostenitori della mungitura hanno ancora il coraggio di raccontare che gli aiuti statali non influenzano i contenuti dei giornali? Ma se solo la speranza di ottenerli ne ha stravolto integralmente le linee editoriali!

La stampa di regime è già sufficientemente asservita alla partitocrazia. Il pluralismo è da tempo una barzelletta: il panorama mediatico svizzero non è pluralista, è solo affollato.

E noi dovremmo pure versare una caterva di ulteriori fondi pubblici per finanziare chi ci fa il lavaggio del cervello in funzione del pensiero unico “mainstream” (turboeuropeista, climatista, spalancatore di frontiere, multikulti, sovranofobo,…)?

Ma anche NO!

Per i soldi del contribuente, specie nel momento attuale, ci sono destinazioni assai più meritevoli.

Lorenzo Quadri