Aerei da combattimento: come avrà votato chi ha ottenuto il passaporto “per convenienza”?
Lo scorso 27 settembre, l’acquisto dei nuovi aerei da combattimento è stato approvato per il rotto della cuffia a livello nazionale (50.1%). In Ticino è invece stato bocciato, avendo ottenuto poco più del 47% dei consensi.
Il risultato nazionale può da un lato rallegrare, dal momento che raggiunge comunque una maggioranza. Quindi gli aerei si acquisteranno. Ma è evidente che una maggioranza così risicata stuzzicherà gli appetiti dei contrari ai nuovi velivoli. Che sono in realtà i contrari all’esercito. Non potendolo attaccare frontalmente, cercano di smantellarlo con la tattica del salame: una fetta alla volta.
Il 27 settembre non sono riusciti a tagliare la fetta. Ma magari la prossima…
Regali all’estero
La posta in gioco non erano solo degli aerei, bensì la difesa del paese. I contrari agli aerei sostengono che, dati i tempi di crisi, l’esercito non è una priorità per i cittadini che fanno fatica a tirare a fine mese. E che di fatica ne faranno sempre di più, “grazie” alla crisi da stramaledetto virus cinese. Dunque, dicono sempre i contrari, i soldi pubblici vanno utilizzati per le necessità dei cittadini. Ohibò, qui i conti proprio non tornano. Perché gli avversari degli aerei sono gli stessi che volevano regalare all’estero qualcosa come 15 miliardi di Fr in quattro anni! E che, tanto per non farsi mancare niente, vogliono pure riempirci di finti rifugiati e di migrati economici di ogni ordine e grado, dissanguando ulteriormente il nostro Stato sociale.
E’ il colmo: non ci sono i soldi per la difesa del paese, però quelli per i regali stratosferici all’estero abbondano! Idem quelli per far arrivare e per mantenere tutti.
E non è finita. Questi $inistrati che a parole – ma solo a parole – si preoccupano per l’erosione del reddito dei cittadini, e che ad ogni piè sospinto si riempiono la bocca con i premi di cassa malati insostenibili (dimenticando che il Consigliere federale che permette ai cassamalatari di depredare gli svizzeri è il LORO Alain Berset, P$) sono i primi che vogliono ulteriormente rapinare la gente tramite una pletora di ecotasse ed ecobalzelli che peseranno sulle economie domestiche come un decennio di aumenti dei premi di cassa malati.
Il teatrino
Al di là delle ipocrisie della $inistra, a cui siamo ampiamente abituati: perché ai votanti la sicurezza del paese sembra interessare sempre meno?
Purtroppo la risposta è semplice. Perché interessa sempre meno la Svizzera. E perché interessa sempre meno la Svizzera? Elementare, Watson: perché si sono concesse – e si continuano a concedere – troppe naturalizzazioni facili. La partitocrazia multikulti e xenofila ha privato il passaporto rosso del suo valore. Lo distribuisce allegramente, anche a candidati non integrati, che si naturalizzano solo per il proprio tornaconto personale.
A Lugano il desolante teatrino delle naturalizzazioni seriali va in scena ad ogni seduta del Consiglio comunale. Nei rarissimi casi (in un decennio, si contano sulle dita di una mano) in cui eccezionalmente la partitocrazia nega la concessione dell’attinenza comunale, cosa fa il richiedente? Impugna la decisione ed i legulei del servizio ricorsi del governicchio – dove è urgente fare pulizia – gli danno ragione.
Bene ha dunque fatto la Lega dei Ticinesi a chiamarsi fuori: i membri leghisti della Commissione delle petizioni da qualche settimana non si occupano più di concessioni dell’attinenza comunale.
Se il passaporto fosse uno solo…
Ora, ad un neosvizzero che, grazie alla partitocrazia, ha ottenuto il passaporto rosso solo perché gli torna comodo, cosa volete che importi della difesa del paese? Un tubo, appunto.
Se per diventare cittadini elvetici bisognasse abbandonare la nazionalità originaria, se non si potessero cumulare i passaporti, la situazione sarebbe diversa. Invece perfino sotto le cupole federali ci sono soldatini che fanno politica per la Svizzera con in tasca passaporti di altri Paesi. Grazie al PLR, ci troviamo perfino un ministro degli esteri binazionale che ha riconsegnato il passaporto tricolore 5 minuti prima di venire eletto in Consiglio federale. Del resto perfino il discusso Pierre Maudet, antagonista di KrankenCassis ai tempi della sua elezione in CF, ha la doppia nazionalità (francese). PLR partito dei doppi passaporti!
Prendere esempio
Non ci vuole molta fantasia per immaginare che il voto ticinese sugli aerei da combattimento sia figlio anche delle naturalizzazioni facili. E allora è tempo di riprendere in mano la questione delle cittadinanze plurime.
Senza andare a cercare troppo lontano da noi: nel Liechtenstein chi vuole diventare cittadino del Principato deve abbandonare la nazionalità originaria. Una regola che i votanti hanno confermato nelle scorse settimane, rifiutando in votazione popolare una proposta di cambiamento. E che vale – come è giusto che sia – anche per i richiedenti svizzeri. Di certo, sul globo terracqueo, il Liechtenstein non è un unicum.
E dunque, è ora di prendere esempio!
In caso contrario, a maggior ragione in regime di devastante libera circolazione delle persone e di immigrazione incontrollata (ringraziamo la partitocrazia!), il nostro destino sarà quello che il Nano già preconizzava già svariati anni fa: finiremo come gli indiani nelle riserve.
Lorenzo Quadri