L’ex partitone vuole il “mister demografia”. Tanto per farci spendere ancora di più

Causa anche la pandemia da stramaledetto virus cinese, i conti pubblici di questo sfigatissimo Cantone tornano in rosso. Il preventivo 2022 indica un deficit di 135.3 milioni di Fr. Si stimache, nel 2025, il disavanzo sarà di 195 milioni di franchi.

Il covid ha ovviamente avuto un’incidenza sulle finanze cantonali, e continuerà ad averla per parecchio tempo. Anche dopo la pandemia: le imprese e gli artigiani falliti “grazie” ai lockdown della $inistra chiusurista (che schiaccia gli ordini al governicchio federale) di tasse non ne pagheranno più. Chi è finito in assistenza, costerà allo Stato sociale.

Pretesto per tutto

Ma il coronavirus non può diventare il pretesto per giustificare tutto. Il problema è che la spesa pubblica ticinese esplode senza controllo. Oggi il debito pubblico cantonale naviga attorno agli 1.9 miliardi; si prevede che raggiungerà i 3 miliardi nel 2024. Nel 2008 le uscite correnti del Cantone ammontavano a meno di 2.7 miliardi di franchi all’anno. Nel 2024 saranno di 3.9 miliardi. Ovvero: 1.2 miliardi in più!

Tagliando con l’accetta, dei quasi 4 miliardi di spesa cantonale, un miliardo è costituito da spese del personale. Restano 3 miliardi, di cui quasi la metà è di competenza del DSS.

Inventarsi il lavoro

Un miliardo all’anno di costi del personale è una cifra che non sta né in cielo né in terra per un Cantone di 350mila anime. Equivale quasi al contributo di coesione scelleratamente versato alla fallita UE; e questo tutti gli anni!

“Grazie” al triciclo, l’amministrazione cantonale si è gonfiata come una rana. Spesso e volentieri di raccomandati e di amici del partito giusto. Una macchina del genere, per giustificare la propria esistenza, si inventa il lavoro, sulle spalle dei cittadini e delle imprese, che vengono vieppiù vessati da una burocrazia elefantesca. E più si inventa il lavoro, più scopre di necessitare di personale. Il classico circolo vizioso.

Gli strillanti partitini

A metterci del loro ci sono poi gli strillanti partitini di $inistra nel parlamenticchio cantonale. I loro rappresentanti, in genere$indakalisti “non a rischio di burn out per il troppo lavoro”, invece di difendere i lavoratori, si fanno pagare da questi ultimi per fare politichetta, così da mettersi costantemente in mostra sui media. Ma, per tenere i riflettori (?) accesi su di sé, devono spararle sempre più grosse. Il tiro al piccione tramite atto parlamentare per sua natura può dirigersi solo contro servizi statali. Ecco così che la preoccupazione dei potenziali bersagli della potenziale shitstorm (=tempesta di cacca) diventa quella di avere sempre il lato B parato, qualsiasi cosa accada. Ciò ingigantisce ulteriormente la burocrazia tramite una pletora di protocolli, controllori, controllori dei controllori, e così via.

Mister demografia?

Per sgonfiare l’amministrazione pubblica e riportarla dentro limiti accettabili e sostenibili per le finanze del contribuente, occorre che lo Stato dismetta certi compiti. Se ne parla da 30 anni e non se ne viene ad una. Non solo, ma fioriscono proposte allucinanti che vanno nel senso diametralmente opposto. Ad esempio, è incredibile (ma forse nemmeno poi tanto, stante la costante deriva a $inistra del partito) che proprio il PLR se ne esca con la proposta di creare la nuova funzione del “mister demografia” che avrebbe il compito di contrastare (?) il calo demografico in Ticino. Qui si sta veramente perdendo la bussola. E’ evidente anche al Gigi di Viganello che l’unico risultato prodotto dal nuovo funzionario – di cui si immagina anche il mansionario: ovvero un mucchio di fumogeni blabla – sarebbe un ulteriore costo di almeno 300mila Fr all’anno  a carico del contribuente (stipendio del burocrate, oneri sociali, costi di segretariato, ufficio, eccetera), a fronte di iniziative concrete pari a zero. O peggio ancora: il profumatamente pagato mister demografia ci verrà a raccontare la fregnaccia politikamente korretta che bisogna fare arrivare più stranieri. Ma anche no!

La colpa

Se il Ticino perde abitanti, se i giovani che partono per studiare “indentro” poi non tornano più, la colpa è della devastante libera circolazione delle persone voluta dalla partitocrazia, che ha ri-trasformato il Cantone in terra di emigrazione. PLR in primis: stiamo infatti parlando del partito del “grazie alla libera circolazione delle persone, i nostri giovani potranno lavorare a Milano” e del laccordo quadro con l’UE è l accordo della ragione, da firmare subito”. Ed è targata PLR la Consigliera federale che, a proposito dell’invasione di frontalieri, afferma giuliva che “il Ticino è vittima del suo successo”.

E’ il colmo: chi ha provocato lo sfacelo del mercato del lavoro ticinese, spalancando le porte ai 72mila permessi G in continuo aumento, pretende di lavarsi la coscienza inventandosi una nuova, strampalata figura di funzionario – il delegato alla demografia – che sembra uscita da una commedia di Lino Banfi. E a produrresimili pensate è un partito che dovrebbe essere “liberale”, quindi del meno stato? Qui siamo davvero alla frutta.

Lorenzo Quadri