Di scadenza in scadenza, i controlli sui confini vengono prorogati ad oltranza

 

Certo che siamo proprio fessi! La partitocrazia PLR-PPD-P$ ha accettato il diktat dell’UE contro le armi dei cittadini onesti, malgrado sia contrario alle nostre leggi, alle nostre tradizioni ed alla nostra volontà popolare. L’indecente calata di braghe è stata giustificata, come al solito, col ricatto. Se non accettiamo, hanno a lungo blaterato i politicanti del triciclo, “la permanenza della Svizzera nello Spazio Schengen è a rischio”(uhhh, cha pagüüüraaa!). Da qui lo slogan populista: “dobbiamo salvare Schengen!”.

I controlli restano

Complimenti, soldatini della casta, proprio una bella pensata: l’ennesima. Infatti Schengen è già morto e sepolto. Gli svizzerotti sono tra i pochi che si ostinano a mantenere le frontiere spalancate. Germania, Austria, Danimarca, Svezia e Norvegia nel 2015 a causa del caos asilo (grazie Anghela Merkel!) hanno temporaneamente (?) reintrodotto i controlli ai confini. Il termine per smantellarli scadeva la scorsa settimana. Eppure stranamente, per la serie “ma tu guarda i casi della vita”, nulla è successo. I paesi in questione hanno annunciato che i controlli resteranno in vigore per altri sei mesi. Scaduti i quali, non ci vuole una grande fantasia per immaginarlo, verranno ancora una volta prolungati. E così via. La Francia, dal canto suo, ha fatto sapere ad ottobre che la sua proroga scadrà ad aprile (di quale anno?). Il tutto per la gioia del “diversamente sobrio” presidente in scadenza della Commissione UE Jean-Claude “Grappino” Juncker (quello che si presenta alle conferenze stampa con una scarpa blu ed una marrone; probabilmente a causa della nota “sciatica”).

Se anche loro…

L’accordo di Schengen e le frontiere spalancate, che dovrebbero essere delle vacche sacre della (fallita) Unione europea, appartengono ormai al passato. Non ci crede più nessuno. Passi i famigerati e vituperati paesi del blocco Visegrad. Ma se perfino Francia e Germania non ne vogliono sapere di dismettere i controlli “temporanei” sul confine, vuol dire che l’Unione europea ha davvero un piede nella fossa.

Gli unici servi

E chi sono gli unici che ancora si fanno “schiacciare gli ordini” dai funzionarietti di Bruxelles a cui ormai nessuno dà più retta? Gli svizzerotti. Succubi e proni al punto non solo da chinarsi a 90 gradi davanti ad ogni diktat comunitario senza neanche essere paese membro, ma addirittura da voler REGALARE 1.3 MILIARDI all’UE perché – come hanno spiegato in coro l’Eurosenatore PPD Pippo Lombardi ed il presidente dell’ex partitone Bixio Caprara – “bisogna oliare”. Ma oliare cosa, che presto non ci saranno più gli ingranaggi e nemmeno la macchina??

Anche il Gigi di Viganello si è accorto che siamo molto più “in Europa” noi dei paesi del blocco Visegrad, che pure sono  Stati membri. Chi ringraziare per questo scempio lo sappiamo benissimo: l’establishment internazionalista, che  è la rovina della Svizzera.

Lorenzo Quadri