Anche per l’anno prossimo si annuncia l’ennesima stangata sui premi di cassa malati. Ormai è diventata una non notizia. Per il 2020 si parla di aumenti medi del 3%. Naturalmente “aumento medio” vuol dire che ci sarà chi si cuccherà una legnata ben più dolorosa. E così, a colpi di 3%-4% per volta, la pillola (già che siamo in tema) si gonfia a dismisura.
Sul Corriere del Ticino di ieri Bruno Cereghetti, già capo dell’ufficio assicurazione malattia del DSS – un “centro di competenza” cantonale improvvidamente smantellato alcuni anni orsono – punta a buon diritto il dito sulle riserve stratosferiche cumulate dagli assicuratori malattia. Esse ammontano a circa 9.5 miliardi, quando per la sicurezza finanziaria delle casse ne basterebbe un terzo. Queste riserve, è chiaro, vengono costituite tramite i premi pagati dagli assicurati.
I cassamalatari ingrassano
I premi continuano a salire, le riserve pure. Il cittadino viene sempre più spremuto ed i “soliti noti” capitalizzano.
Ricordiamo inoltre, nel caso qualcuno se la fosse dimenticata, l’indecente vicenda dei premi in eccesso che gli abitanti di alcuni Cantoni, tra cui il Ticino (e ti pareva) pagano e continuano a pagare. Lo stesso Cereghetti ha calcolato che, tra il 1995 ed il 2012, i ticinesi abbiano versato circa 400 milioni di Fr di premi in esubero. Negli ultimi anni il totale è ulteriormente salito. Ma su 400 milioni pagati in troppo, la restituzione, decisa nel 2013
dopo lunga telenovela parlamentare alle Camere federali, è stata di soli 67 milioni.
Evidentemente le lobby cassamalatare sotto le cupole federali, il cui principale esponente è stato negli anni scorsi l’ex capogruppo PLR ed oggi ministro degli esteri KrankenCassis, sono in grado di menare il torrone a proprio piacimento, con la complicità del ministro degli interni, ovvero il $ocialista Alain Berset.
Temi dimenticati
E’ infatti curioso che il P$$, ma tu guarda i casi della vita, da tempo non parli più di premi di cassa malati, se si esclude qualche boutade dimostrativa. L’è tüt a posct!
Non parliamo poi della protezione dei lavoratori, che per l’ammucchiata ro$$overde è fonte di perpetuo “imbarazz, tremend imbarazz”. E lo crediamo bene: dopo aver spalancato le frontiere all’invasione di manodopera estera a basso costo, dopo aver magnificato le misure accompagnatorie, adesso i $inistrati hanno fretta di buttarle nel water per sottoscrivere lo sconcio accordo quadro istituzionale che ridurrebbe la Svizzera ad una colonia di Bruxelles.
Solo clima e asilanti
In compenso, l’ammucchiata ro$$overde si occupa solo di clima, di accogliere finti rifugiati e di promuovere l’adesione all’UE.
Il populismo climatico, oltre ad essere una manovra diversivaper distogliere l’attenzione dai veri problemi, serve a mettere pesantemente le mani nelle tasche dei cittadini,per andare ad ingrassare gli amichetti che con il business politikamente korrettissimo dell’ecologia si fanno gli attributi di platino.
Ed infatti il presidente del P$$ Christian Levrat ha avuto la faccia tolla di proporre un piano Marshall (uella!) da tre miliardi di Fr all’anno (!)per il clima.
Cose dell’altro mondo: le casse dell’AVS languono ed i kompagni, dopo aver esultato per il regalo di 1.3 miliardi all’UE, propongono di sperperare tre miliardi all’annoin nome dell’isterismo ambientalista. Evidentemente senza effetto reale, visto che il clima è un problema planetario: quindi i miliardi spremuti al contribuente svizzerotto avrebbero il medesimo effetto della classica goccia nel mare.
Butta male
Difesa dei lavoratori, esplosione dei premi di cassa malati? L’ammucchiata ro$$overde ha in mente ben altro. Tutti ad autoerotizzarsi cerebralmente con il surriscaldamento climatico!
E l’ex partitone, che di “liberale” ormai non ha più nulla, segue a ruota. Vedi la proposta di introdurre un nuovo balzello sui biglietti aerei. Nel triciclo butta proprio male.
Lorenzo Quadri