Degrado della nostra sicurezza grazie alle scriteriate “aperture”

Ma guarda un po’, sono tornate alla ribalta della cronaca le bande di minorenni rom, residenti in accampamenti Oltreconfine (zona di Milano ma non solo) che hanno imparato la strada per arrivare in Ticino a svaligiare appartamenti.  Questa settimana la polizia ha segnalato due casi. Ma come: non dovevano essere tutte balle della Lega populista e razzista?

Ormai le gang di nomadi minorenni che hanno trovato nel nostro Cantone un servisol del furto con scasso non fanno quasi più notizia. Di certo non fanno “sensazione”. Anzi: in una cronaca puntellata da rapine a mano armata ad opera di criminali stranieri sempre più pericolosi, che entrano allegramente dai valichi rimasti incustoditi perché “dobbiamo aprirci all’UE”, dei semplici scassinatori sono vissuti quasi come un “toccasana”. Topi d’appartamento anch’essi stranieri, sia detto per inciso. Perché se all’Hotel Stampa l’80% dei detenuti non ha il passaporto rosso, un qualche motivo ci sarà. Motivo che va ovviamente cercato nelle politiche migratorie scriteriate.

E oltretutto, ma questo è un altro riscorso, se con le frontiere spalancate ci tiriamo in casa di tutto e di più, grazie al Consiglio federale più debole della storia non riusciamo nemmeno a far sì che i galeotti d’importazione vengano mandati a scontare la pena a casa loro: ciò che, oltre a costituire un deterrente – e ne abbiamo bisogno come del pane – comporterebbe pure un risparmio tutt’altro che trascurabile. Mentre l’iniziativa per l’espulsione degli stranieri che delinquono rimane ancora nel limbo  bernese.

Quasi un sollievo

Il fatto che le gang di ladri rom adolescenti in arrivo dai campi della vicina Penisola non facciano ormai  più né caldo né freddo ed anzi generino quasi sollievo – sempre meglio che i delinquenti con fucili a pompa che aggrediscono gli anziani nelle loro abitazioni – è un chiaro indicatore del rapido declino della nostra sicurezza. Che, infatti, è andata a ramengo nel giro di pochi anni. Le cause sono ovvie: libera circolazione delle persone, frontiere spalancate, accordi di Schengen. Poiché queste belle innovazioni non sono piovute dal cielo, ma sono arrivate perché qualcuno le ha volute, è chiaro che questo qualcuno porta delle responsabilità pesantissime.

Invece di difenderci…

Non ci voleva certo il mago Otelma, e nemmeno l’ispettore Derrick, per prevedere che, con la libera circolazione delle persone, ancora prima della manodopera a basso costo sarebbero arrivati i delinquenti. E che delinquenti! Mica ladri di ciliegie… E non ci voleva nemmeno per prevedere che spalancando le frontiere la nostra sicurezza non sarebbe certo aumentata; sarebbe accaduto proprio il contrario. Eppure secondo il partitume storico, queste ovvie considerazione, fatte su queste colonne in tempi non sospetti, erano tutte balle della Lega populista e razzista.

Anche il PP Antonio Perugini, in un’intervista al portale LiberaTV, ha ammesso che Schengen è un fallimento e che servono pene che siano sul serio deterrenti.

Siamo accerchiati da delinquenti di ogni ordine e grado – dai topi d’appartamento ai rapinatori dal grilletto facile, per i quali la vita umana non conta nulla: né quella dei loro bersagli, né la propria – ma, invece di difenderci, ci “siamo aperti”.

La lobby dei “luminari”

Le leggi fatte dalla lobby degli autocertificati “luminari” politikamente korretti, internazionalisti ed “aperti”, criminalizzano gli automobilisti. Però ai delinquenti fanno il solletico. Niente di strano: se le leggi le propone chi non ha mai visto un malvivente in vita sua e vive di pippe mentali professorali, non ci dobbiamo certo sorprendere se diventiamo il paese del Bengodi della criminalità importata.

E’ chiaro che a questo punto ci sono solo due possibilità: o si cambia marcia e ci si adegua, ad ogni livello – sia di chiusura di frontiere che di norme di legge che di controllo del territorio –  alla degradata realtà, oppure si va avanti a suon di “dobbiamo aprirci” e si raccomanda l’anima al creatore.

Se già adesso siamo ridotti al punto di rallegrarci che le bande di rom teenager in arrivo dai campi di Milano non siano i rapinatori col mitra, forse c’è qualcosa che non va.

Lorenzo Quadri