Tra le 10 principali città svizzere, solo Lugano non è $inistra. I kompagni sbroccano
Non serve essere dei fini osservatori per accorgersi che, dal 18 aprile, data delle elezioni comunali, Lugano è bersaglio di una shitstorm (=tempesta di cacca) alimentata dalla $inistruccia e dai suoi pennivendoli di servizio. A cominciare da quelli dell’emittente di regime RSI (ma il nuovo direttore Mario Timbal continua a “non vedere” le derive).
Chiaro: la gauche-caviar sperava di raddoppiare le proprie cadreghe in Municipio. Non si è nemmeno avvicinata all’obiettivo. Ed è incapace – come al solito – di accettare il verdetto popolare. Quindi rosica come una comunità di castori. E attua le proprie sordide vendettine trasversali.
Alcuni soldatini hanno tuttavia espresso apertamente il motivo della propria ira: Lugano è l’unica delle 10 principali città svizzere a non essere governata da maggioranze ro$$overdi.Un’anomalia (?) intollerabile! Una vergogna! Questo sconcio deve finire!
Superiori?
Che le città ro$$overdi siano un modello da seguire, naturalmente, è l’ennesima fake news dei kompagni e della stampa di servizio. Non si vede in cosa sarebbero superiori. Se non nei moltiplicatori d’imposta alle stelle, nel perseguitare gli automobilisti e nel lasciar dilagare autogestiti e brozzoni vari. (Ma ciò che a tal proposito i media del pensiero unico tacciono è che, quando si tratta di intervenire contro i molinari locali, i municipi ro$$overdi usano gli idranti. Mentre da noi, per ogni cip della polizia, i finti moralisti strillano alla “provocazione” ed all’”abuso”).
Spaccare la Svizzera
Come se non bastasse, le città ro$$overdi mettono in pericolo la coesione nazionale. Questa non è una sparata del Mattino populista e razzista. Sono parole e musica del consigliere nazionale uregiatto Philipp Bregy (VS) candidato capogruppo dell’ “Alleanza del centro” alle Camere federali.
In che senso mettono in pericolo la coesione nazionale? Nel senso che i loro esponenti politici formulano proposte contro le campagne.
Lo si è visto con le modifiche legislative a proposito dell’abbattimento dei lupi, combattute da animalisti da salottourbano. Benpensanti che non hanno mai visto non solo un lupo (immaginano che sia un chihuahua da borsetta, solo un po’ cresciuto), ma nemmeno una pecora. Però pretendono di insegnare ai contadini a fare il loro lavoro.
Lo si è visto in modo ancora più plateale con la fallimentare nuova legge sul CO2, per fortuna ASFALTATA dalle urne (i $inistrati sono verdi di rabbia e tentano di far rientrare dalla finestra quel che è uscito dalla porta). Come abbiamo avuto più volte modo di scrivere, la legge rottamata era fatta dalle élite (ro$$overdi) urbane per le élite (ro$$overdi) urbane. Una legge contro le regioni discoste ed i loro abitanti.
Il risultato di questa geniale politica delle tanto magnificate (?)“città ro$$overdi” è stato quello di spaccare la Svizzera. Città contro campagne, come in una nuova Guerra del Sonderbund.
Il difetto sta nel manico
Del resto, il difetto sta nel manico. Ossia nella composizione della classe politica $inistrorsa. In particolare del suo “nuovo che avanza”. Le Camere federali uscite dalle urne nell’ottobre 2019 (in piena fase di isterismo climatico) ne forniscono un bello spaccato. Spesso e volentieri i nuovi deputati sono studenti a vita (ovviamente studenti che non studiano) o parlamentari professionisti, in genere con doppio o triplo passaporto, che non hanno mai lavorato un giorno e sono completamente scollegati dalla realtà. Portano avanti una politica estremista, immigrazionista, xenofila ed antisvizzera. E soprattutto odiano chi ha posizioni diverse dalle loro. In questo, la loro intolleranza è assoluta. Non sei uno spalancatore di frontiere? Allora sei un fascista. Voti contro la legge sul CO2? Sei un negazionista ed un criminale climatico. Sei contrario al “matrimonio per tutti”? Sei uno spregevole omofobo!
Altro esempio. Per i kompagni, gli automobilisti sono brutti e cattivi. Nelle regioni periferiche la gente ha bisogno dell’automobile per andare a lavorare? Questo vuol dire che le regioni periferiche sono covi di nemici. Dunque vanno mazzuolatein ogni occasione.
Rosicate pure
Per fortuna Lugano non è una città ro$$overde. Non osiamo immaginare cosa accadrebbe nella denegata ipotesi in cui in un futuro remoto dovesse diventarlo. Il primo passo sarebbe l’aumento del moltiplicatore al 100%.
Gauche-caviar e dintorni si mettano dunque il cuore in pace: Lugano continuerà, per loro, a restare un pugno in un occhio. L’unica delle 10 principali città svizzere dove la maggioranza relativa in municipio la detengono gli odiati “sovranisti”. L’unica delle principali città svizzere a non essere omologata. Per i kompagnuzzi locali, tanto basta – e avanza – per dar fuori di matto dalla frustrazione!
Lorenzo Quadri