Al giornale di servizio del partito delle tasse (LaRegione) evidentemente le mie posizioni continuano a dare parecchio fastidio, come dimostra l’editoriale dello scorso sabato:  molto  bene, mi sarei preoccupato del contrario.

Non sapendo più cosa inventarsi contro la Lega, il giornale di servizio, da sempre fautore di fetidi balzelli sul rüt, nello stesso editoriale se la prende anche con la tassa sul sacco proposta dal consigliere di Stato Claudio Zali, la quale agli occhi della redazione radikal-chic ha un handicap imperdonabile: quello di non costituire un aggravio fiscale, infatti il costo del sacco dovrà essere compensato da una riduzione della tassa forfettaria.

Quale smacco per il partito delle tasse ed il suo giornale di servizio: un balzello che non permette di mettere le mani nelle tasche della gente! Fregati sul loro stesso terreno!

Populismo antileghista

Particolarmente patetico, poi, il tentativo di dare alla Lega la colpa del continuo aumento dei frontalieri. E’ evidente che, quando l’odio antileghista fa sragionare, anche il senso del ridicolo si perde tra i vapori della bile.

Ohibò  chi ha continuamente combattuto, a colpi di becere accuse di “populismo” e di “razzismo”, l’iniziativa Contro l’immigrazione di massa, ossia l’unico strumento efficace per mettere dei contingenti ai frontalieri, venendo poi asfaltato dalle urne? Forse il giornale di servizio? Chi ha sempre denigrato le proposte concrete della Lega – ad esempio il documento del compianto Michele Barra – per arginare l’invasione di padroncini? Forse il giornale di servizio? Con che coraggio il giornale di servizio finge ora preoccupazione per il fatto che i frontalieri hanno infranto la soglia di 60mila?

62 misure: chi le ha viste?

Due leghisti in Consiglio di Stato non costituiscono una maggioranza. La maggioranza antileghista, costantemente coalizzata, ha sempre ostacolato le proposte della Lega per contenere il frontalierato. Le famose 62 misure sui padroncini prodotte da Laura Sadis con l’unico obiettivo di contrastare lo studio di Barra – che il leghista, è bene ricordarlo, ha pagato di tasca propria – che fine hanno fatto? Disperse nel nulla. Forse perché, come indicato a più riprese sul Mattino, si trattava di semplici foglie di fico per dare la fallace impressione che non fosse solo la Lega a fare qualcosa?

Lavori di lingua

Mettendo a dura prova la credulità dei lettori, il giornale di servizio tenta di colpevolizzare la maggioranza relativa leghista nel governo cantonale per l’aumento dei frontalieri, quando è evidente che tale aumento è da ascrivere alla maggioranza assoluta antileghista. Ed infatti il direttore del giornale di servizio, nel tentativo di fare del populismo contro la Lega, nell’editoriale di sabato cade nel più banale dei trappoloni. Ed il bello è che fa tutto da solo.

Infatti si dà il caso che la Regione, in funzione antileghista, praticamente ogni giorno slinguazzi con trasporto quasi erotico la direttrice del DFE radikal-chic Laura Sadis, eletta dalla $inistra. 

Ma quale dei Consiglieri di Stato ha in prima linea la responsabilità di tutelare il mercato del lavoro? Quello che dirige il DFE, ovviamente. E allora, quali misure ha preso Laura Sadis per tutelare il mercato del lavoro dall’invasione da Sud? Risposta: nessuna. Il mantra della ministra è: “il margine di manovra è nullo”. Peccato che negli altri Cantoni dei margini di manovra si trovino eccome. Ad essere nullo non è il margine di manovra, bensì la volontà d’intervento di chi dovrebbe invece essere in prima linea sulle barricate.

 

Delle due l’una

I due Consiglieri di Stato leghisti, negli ambiti di loro competenza, si attivano per contrastare l’invasione da sud. Vedi la battaglia contro i posteggi abusivi di Claudio Zali, vedi i posti di blocco antipadroncini di Gobbi. Sadis invece recita il mantra del “margine di manovra nullo”.  E il giornale di servizio che fa? Usa il pretesto dell’aumento dei frontalieri per denigrare i leghisti, ma contemporaneamente pialla di lingua Sadis e regge la coda a tutti quanti tentano di scassinare l’attuazione del voto del 9 febbraio.

Caro foglio radikal-chic, non si può sostenere ad oltranza le frontiere spalancate che ci porteranno 100mila frontalieri e poi lamentarsi del numero dei frontalieri dando la colpa alla Lega. Delle due l’una: o ci si lamenta dei frontalieri, o si slinguazzano senza ritegno gli spalancatori di frontiere e le ministre del margine di manovra nullo. Ma le due cose contemporaneamente non funzionano proprio.

Lorenzo Quadri