Invece di multare le auto parcheggiate, la polizia multi gli assembramenti di incoscienti

La parola chiave, come abbiamo avuto modo di ripetere ad oltranza nelle scorse settimane, è “responsabilità individuale”. Chi mostrerà di non averne, verrà sanzionato. Non vogliamo pagare tutti per colpa di pochi!

Così non va. Nei giorni scorsi, complice il giovedì festivo ed il bel tempo, sia di giorno che di notte si sono visti assembramenti, soprattutto di giovani ma non solo, senza rispetto delle distanze sociali (ed ovviamente senza mascherina).

Per quel che riguarda Lugano, ci sono giunte foto dalla pensilina dei bus, dalla Foce, dal Parco Ciani, dal lido di Casoro,… ma anche nelle valli la situazione, stando ai commenti che abbiamo visto e ricevuto, non era granché diversa.

Cosa non è chiaro nel concetto di “distanza sociale”? La maggioranza della popolazione ticinese, almeno finora, sembra aver rispettato le regole. Tant’è che – a parte la giornata di giovedì con 14 nuovi contagi – i nuovi casi di covid snocciolati con voluttà dalla stampa di regime nel quotidiano bollettino di guerra rimangono nell’ordine di grandezza di due o tre al giorno. Anche i reparti ospedalieri si stanno svuotando (una quarantina di ricoverati, di cui in cure intense “solo” cinque o sei). Ma questo non vuol dire che sia consentito abbassare la guardia ed impiparsene delle regole!

Chi non l’ha ancora capita?

Magari qualcuno si è dimenticato che questo sfigatissimo Cantone – impestato dalla Lombardia per colpa delle frontiere spalancate che la partitocrazia eurolecchina ed i suoi soldatini hanno rifiutato di chiudere per tempo – è una delle zone al MONDO con più contagi e morti da stramaledetto virus cinese. Al momento ci ritroviamo con 96 morti per 100mila abitanti, quando la media svizzera è di 14.

Abbiamo già pagato un importante tributo di vite umane e il conto non è ancora finito. Come se non bastasse, a seguito del lockdown incombe una crisi economica di proporzioni enormi. Com’è possibile non aver ancora imparato la lezione? Il covid non se va col caldo, né col freddo, né con l’umidità, né con la siccità e pertanto ci dovremo convivere fino a quando non si sarà trovato un vaccino. Il che, pare di capire, non sarà né domani né dopodomani. E quindi è obbligatorio rispettare le semplici disposizioni di sicurezza! In caso contrario ripartono i contagi. E allora cosa si fa? Un altro lockdown non ce lo possiamo permettere. Le chiusure costano miliardi di soldi pubblici che ormai non abbiamo più. O magari qualcuno si immagina di poter ancora rimanere chiuso in casa in panciolle a guardare Netflix da mattina a sera mantenuto dal contribuente? Non è così che funziona. E poi, per quale cavolo di motivo la maggioranza delle persone che si comportano bene dovrebbero venire penalizzate per i comportamenti scorretti di pochi che se ne fregano?

Multare gli assembramenti

Per non perdere la “simil-normalità” faticosamente e parzialmente riconquistata in queste ultime settimane, certe scene non si devono più ripetere!

Questo vuol dire che la polizia, invece di dare le multe alle auto con parcheggio scaduto, o di piazzare radar per fare cassetta, dovrà controllare gli assembramenti e prima ammonire, poi multare chi non rispetta le regole. Altro che limitarsi alle semplici costatazioni come spesso e volentieri accade ora. Chi infrange di 5 Km/h il limite di velocità viene multato e guai se osa fare un cip, altro che “constatazione”!

E le multe possono anche diventare più salate di quelle attuali (che sono di 100 Fr). In altri paesi circolano cifre assai diverse. Quindi: più presenza sul territorio nei punti “a rischio di assembramenti”. E quali siano questi punti, è noto anche ai paracarri!

Più mascherine

Inoltre anche l’uso delle mascherine va promosso molto di più. Sui mezzi pubblici andrebbero rese obbligatorie. Invece, tanto per dirne una, ci sono autisti di bus che non le indossano. E allora ben difficilmente – a meno che ci sia appunto un obbligo – le porteranno i passeggeri. Per non parlare degli scienziati delle FFS che se ne escono con la “cagata pazzesca” (cit. Fantozzi) di creare alcuni vagoni in cui è obbligatorio l’uso della mascherina. Trovata del piffero: o – come auspichiamo – la mascherina diventa in generale obbligatoria sui mezzi pubblici, oppure no; ma a macchia di leopardo è una cappellata.

La parola chiave, come abbiamo avuto modo di ripetere ad oltranza nelle scorse settimane, è responsabilità individuale. Chi mostrerà di non averne, verrà sanzionato. Non vogliamo pagare tutti per l’incoscienza di pochi!

Lorenzo Quadri