Al personale sanitario va imposto di immunizzarsi? Se ne discute anche in Svizzera

Se il tema non fosse serio, ci sarebbe davvero da ridere a sentire le baggianate raccontate dai soldatini della partitocrazia incadregati alle Camere federali.

Il che ben illustra il livello del parlamenticchio bernese, precipitato verso il basso dopo le elezioni del 2019 caratterizzate dalla cosiddetta “onda verde”.

Precursori

Il tema serio è il seguente: l’obbligo di vaccinazione contro lo stramaledetto virus cinese per il personale sanitario. E specialmente per quello che lavora a contatto con gli anziani.

Si ricorda che la questione era già stata sollevata su queste colonne in febbraio, in considerazione dell’insufficiente propensione dei curanti a farsi immunizzare. E questo malgrado avessero avuto l’accesso prioritario al vaccino.

La scarsa disponibilitĂ  ha sorpreso in negativo. Proprio i curanti hanno toccato con mano i disastri fatti dal coronavirus, pagandoneanche lo scotto in termini emotivi, oltre che di lavoro straordinario.

Come noto, a seguito di questa situazione, l’ente LIS (Lugano Istituti Sociali) – che gestisce le case anziani di proprietĂ  della cittĂ  di Lugano ed è dunque il piĂą importante istituto per anziani del Cantone aveva inviato una lettera “energica” ai propri collaboratori curanti, affinchĂ© si vaccinassero. Lo scritto aveva suscitato l’ira funesta dei $indakati ro$$i e dei loro soldatini in Gran Consiglio.

Altri Paesi

Adesso, a mesi di distanza, vari Paesi si sono mossi, o si stanno muovendo, verso l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario. Vedi Francia, Italia, Grecia. Ma obblighi di vaccinazione sono stati decretati anche fuori dall’Europa.

Il presidente del governicchio ticinese Manuele Bertoli (P$) ha dichiarato nei giorni scorsi di “non escludere che si arriverà ad un obbligo di vaccino per i sanitari”. Ma guarda un po’!

Gli uccellini cinguettano inoltre che a livello cantonale sarebberogiĂ  agendati degli incontri tra addetti ai lavori per discutere sul tema.

I soldatini bernesi

Proprio sul vaccino obbligatorio per il personale curante, ilgiornale gratuito 20 Minuten, sull’edizione di ieri, interpellava alcuni politicanti del parlamenticchio federale. Tutti contrari all’obbligo (è un loro diritto pensarla come vogliono); ma con argomentazioni che fanno ridere i polli.

Ad esempio la presidenta del $indakato VPOD e consigliera nazionale verde-anguria, secondo la quale anche senza vaccino “gli infermieri sanno come proteggere sé stessi ed i pazienti”.Ossignùr. Certo che lo sanno. Ma evidentemente questo sapere, pur unito all’applicazione corretta delle misure di protezione, da solo non basta. Con certe tipologie di pazienti, ad esempio anziani non più lucidi, le difficoltà di applicazione si moltiplicano. E se poi anche la sfiga ci mette del suo… Infatti in varie strutture per anziani si sono verificate, purtroppo, delle vere ecatombi.

Sono gli stessi che…

Oppure – questo è il massimo – la soldatina liblab, direttora della Camera di commercio zurighese, che dichiara che l’obbligo di vaccinazione per i sanitari sarebbe “un intervento troppo incisivo”. O ancora l’esponente dei Verdi-liberali (che sono uguali ai Verdi, che sono uguali ai ro$$i) secondo cui “non è il modo di fare elvetico”.

Ah ecco. Questi politicanti sono poi gli stessi che hanno passato mesi a strillare che “bisogna chiudere tutto”. Hanno sostenuto il deleterio lockdown che ha devastato l’economia, l’occupazione edanche la salute pubblica degli svizzeri. Costoro erano d’accordo di blindare i cittadini in casa (ma le frontiere, ça va sans dire, devono restare sempre spalancate, perché “libera circolazione über Alles”). Ma adesso, in sprezzo del ridicolo, vengono a raccontarci che imporre ad una specifica categoria professionale, per motivi evidenti, di farsi due punture due, sarebbe “un intervento troppo incisivo e poco svizzero”?

Qui qualcuno è davvero fuori come un pergolato!

Informazioni?

E che dire poi della storiella sulla “campagna di informazione” da fare? Ohibò, è da quasi un anno e mezzo che veniamo quotidianamente bombardati con notizie catastrofiste sullostramaledetto virus cinese. Ci vuole un bel coraggio a sostenere che il problema sarebbe la “mancanza di informazioni”!

Avviso ai naviganti

Che nessun politicante triciclato si sogni di decretare altri lockdown perché una parte (minoritaria) della popolazione non ha voluto farsi vaccinare. Non se ne parla proprio! La parola “lockdown” va semplicemente cancellata dal vocabolario!

Col fischio che si sacrificano altri miliardi di franchetti pubblici, altre migliaia di posti di lavoro, ed altre libertĂ  per colpa di chi ha rifiutato di fare la propria parte nella campagna di immunizzazione.

Dittatura della minoranza “No Vax”? Anche no!

Chi ha rinunciato scientemente all’unica misura di protezione realmente efficace – il vaccino – se ne assumerĂ  le conseguenze.

Lorenzo Quadri