La Svizzera accusata di razzismo? Qualcuno si è bevuto il cervello
Qui davvero qualcuno ha perso il patàn. Nei giorni scorsi la Confederella ha dovuto (?) sottoporsi ad un esame del bidONU in campo di diritti umani (come se la Svizzera avesse qualsivoglia lezione da prendere dalle Nazioni unite).
Vari paesi, tra cui la Cina (!) e la Russia (!) hanno avuto la faccia di tolla di blaterare accuse di razzismo all’indirizzo della Svizzera. Oddìo la Russia magari qualche motivo l’avrebbe, vista la russofobia che la casta, imbesuita del pensiero unico, sta diffondendo nel Paese.
Ma che la Cina creda di poter montare in cattedra a calare lezioni sulla difesa delle minoranze, fa semplicemente ridere i polli, e dimostra il livello clownesco dell’inutile bidONU! Però i nostri diplomatici devono recarsi a New York, mettersi (virtualmente) in ginocchio sui ceci e sorbirsi accuse-fregnaccia? Ma stiamo busciando?
Un quarto della popolazione della Confederella è straniero, un altro quarto ha il doppio passaporto, e l’immigrazione esplode al di fuori di qualsiasi controllo (grazie, partitocrazia!). Però qualcuno ha ancora il coraggio di blaterare di “razzismo”, magari addirittura sistemico? Ma non ci siamo proprio!
Se si parla di razzismo in Svizzera è perché la casta ha creato inutili (e politicizzate) commissioni contro il razzismo, nonché leggi farlocche contro la discriminazione; norme il cui obiettivo è in realtà quello di censurare le posizioni politiche sgradite. Questo circo ovviamente dà l’impressione che dalle nostre parti esista un problema reale di razzismo!
Quindi, la prima misura da prendere è la chiusura dell’inutile Commissione contro il razzismo! Oltre, ovviamente, ad uscire dal BidONU! Altro che entrare nel Consiglio di sicurezza per appagare la boria del “medico italiano” del PLR! Tale permanenza ci costa la neutralità, ci fa spendere una paccata di soldi, ed in più ci frutta accuse fuori di cranio? Via subito!
#swissexit
Lorenzo Quadri