Nella sua recente visita in Svizzera, visita che si sarebbe benissimo potuto risparmiare, il presidente dell’Europarlamento Jerzy Buzek (si pronuncerà “Busecc”?) si è prodotto in uno scandaloso tentativo di mettere sotto pressione la Svizzera. O meglio, in un tentativo che sarebbe scandaloso se il “Busecc” contasse qualcosa, ciò che non è però il caso.

Il presidente dell’europarlamento ha infatti dichiarato che gli Accordi bilaterali sono troppo pesanti e complicati e quindi andrebbero sostituiti da un Accordo quadro tra la Svizzera e l’UE: di fatto dunque un’adesione del nostro paese alla fallimentare Disunione europea. Non ancora contento, il “Busecc” ha voluto ostentare ulteriormente il suo acume degno di un’aquila con la seguente affermazione, che grida vendetta: «Ne va del benessere dei cittadini svizzeri ed europei, che approfittano ampiamente del mercato unificato e della libera circolazione delle persone».

Ora, che il “Busecc” non sappia un tubo della situazione svizzera, è anche comprensibile. Ma allora abbia almeno il pudore di risparmiarci le sue indegne corbellerie. Uno che da Bruxelles viene a dirci  che gli svizzeri starebbero «approfittando della libera circolazione delle persone» merita di essere cosparso di pece e di piume e messo alla gogna sulla pubblica piazza, come si usava ai bei tempi.

Per gli svizzeri, ed in particolare per i ticinesi, la libera circolazione è una catastrofe, che ha portato solo disoccupazione, dumping salariale, povertà e delinquenza, come era peraltro ampiamente prevedibile. Ad aver approfittato ad oltranza della libera circolazione delle persone con la Svizzera sono stati invece frontalieri, padroncini e distaccati italiani, la criminalità transfrontaliera grande e piccola oltre che i clandestini magrebini. Quindi, è senz’altro vero che gli Accordi bilaterali non sono più sostenibili; ma la soluzione – contrariamente a quanto va cianciando il “Busecc” – non è di sicuro un folle accordo quadro. La soluzione è disdire gli Accordi bilaterali ed in particolare la libera circolazione delle persone!

 

Richiudere le frontiere

Se il presidente dell’Europarlamento vuole andare in giro a promuovere la causa di un’Unione europea ormai fallita su tutta la linea, abbia almeno la decenza di farlo negli Stati membri e non a casa di chi – e grazie a questo si è salvato – ha sempre e sistematicamente votato NO all’adesione all’UE.

A livello da temino di terza elementare, poi, la chiosa moraleggiante del “Busecc” che propina siffatta perla di saggezza: «l’ultima volta che i paesi si sono chiusi in sé stessi, 80 anni fa, vi è stata la guerra». E allora, per rimanere sullo stesso livello, diciamo che l’ultima volta che si sono create Unioni di stampo sovietico come quella che ci vuole propinare Bruxelles, 90 anni fa, ci sono state stragi e campi di concentramento.

Non ancora contento, il presidente dell’Eurocianciamento ha poi aggiunto che «la crisi finanziaria e la primavera araba hanno creato un clima propizio al cambiamento».

Piaccia o non piaccia al “Busecc” (che peraltro conta come il due di briscola) e ai suoi padroni, le frontiere si chiuderanno: ed è proprio questo il “clima propizio” creato dalla crisi finanziaria e dalla primavera araba, da lui citate a sproposito.

Non c’è alcun motivo per cui paesi che già non sono in grado di garantire occupazione, benessere e sicurezza ai propri cittadini, si aprano all’invasione della forza lavoro a basso costo, di chi arriva per mettersi a carico della socialità del paese ospite, e della delinquenza straniera, europea o nordafricana che sia, per star dietro alle paturnie internazionaliste del “Busecc” di turno.

Lorenzo Quadri