Le immigrazioniste ro$$overdi ne prendano finalmente atto e si regolino di conseguenza
La violenza sulle donne non è “un problema di uomini” in generale. E’ un problema di uomini stranieri
Il triste tema della violenza domestica torna a tenere banco. Nei giorni scorsi la Confederazione ed i Cantoni hanno firmato una tabella di marcia che prevede l’introduzione di una serie di misure concrete, suddivise in 10 aree prioritarie d’azione.
Nel 2020, si legge nella comunicazione ufficiale, in Svizzera sono stati registrati 20mila casi di violenza tra le mura di casa, con 28 vittime, per la maggior parte donne. Si ritiene tuttavia che le cifre siano solo la punta dell’iceberg del fenomeno, in quanto circa l’80% degli episodi non verrebbe denunciato.
L’aspetto migratorio
Le solite femministe ro$$overdi ed i loro collettivi multicolori battono la grancassa, ma “naturalmente” si dimenticano di una cosa: quando si parla di violenza domestica – e di violenza sulle donne in generale – non si può tacere l’aspetto migratorio del fenomeno. La maggior parte degli autori di questi esecrabili atti sono infatti uomini stranieri, in arrivo da “altre culture”. “Culture” che considerano normale la violenza di genere.
Un problema di uomini stranieri
Due anni fa davanti al Consiglio nazionale l’allora ministra di giustizia kompagna Simonetta Sommaruga con la consueta ipocrisia dichiarò quanto segue: “La violenza domestica è in massima parte un problema di uomini”. Eh no! Non si può mettere tutti dentro un calderone. La violenza domestica non è un problema di uomini in generale. E’ un problema di uomini STRANIERI! Del resto, dalle cifre citate dalla stessa Sommaruga, emergeva che gli autori sarebbero per metà svizzeri e per metà stranieri. Poiché però gli stranieri sono il 25% della popolazione elvetica, ne consegue che in proporzione gli immigrati sono responsabili del DOPPIO dei casi di violenza domestica! Senza dimenticare che anche questa statistica (come tutte) è taroccata dal fatto che gli stranieri di fresca naturalizzazione vengono conteggiati come svizzeri.
E quindi palese che, nel merito dei 20mila casi di violenza domestica registrati nel 2020, vogliamo conoscere la nazionalità degli autori.
Corresponsabili
L’immigrazione incontrollata che tanto piace alle femministe ro$$overdi rappresenta un pericolo per le donne. Infatti fa arrivare in Svizzera migranti convinti che picchiare le donne sia normale e che il delitto d’onore sia legittimo. Non solo le femministe ro$$overdi vogliono fare entrare tutti, ma si oppongono pure alle espulsioni degli stranieri che delinquono, compresi quelli violenti. Tanto per non farsi mancare niente, si sono pure schierate a DIFESA del burqa!
Sicché queste femministe ro$$overdi che fanno della lotta alla violenza domestica la propria bandiera e che tentano di criminalizzare gli uomini in generale, portano la loro “brava” responsabilità sui famosi 20’000 casi del 2020.
Per dirla con una frase che va di moda: le femministe ro$$overdi non sono una parte della soluzione, ma una parte del problema. Infatti sono tra le più accanite sostenitrici dell’ideologia delle frontiere spalancate e del “devono entrare tutti”. Inclusi dunque i migranti che “non rispettano le donne”.
Credibilità al lumicino
Le signore della gauche-caviar, invece di perdersi via in questioni futili quali l’abolizione della definizione di “omicidio passionale” dal Codice penale – poiché, a loro dire, il riferimento alla passione evocherebbe (?) crimini di genere (l’argomentazione, oltre che arrampicata sui vetri, è ridicola: l’omicidio passionale non ha genere) – farebbero bene a rivedere drasticamente la propria impostazione sul tema migratorio.
Se invece continueranno – e non abbiamo dubbi che sarà così – a strillare che “devono entrare tutti” ed a denigrare come spregevole razzista chi non è d’accordo, la loro credibilità sul tema della violenza domestica, così come su molte altre questioni, sarà ridotta al lumicino, a voler essere gentili. Femminismo ed immigrazionismo sono incompatibili!
Lorenzo Quadri