L’ente pubblico dovrebbe preoccuparsi dei detenuti che cambiano genere?

Eccoli qua, i grandi dilemmi (?) della società odierna! Adesso anche alle nostre latitudini sbarca il tormentone della carcerazione dei detenuti transgender. Nei giorni scorsi abbiamo appreso che alla Farera è detenuto per truffa e falsità in documenti un uomo che ancora del tutto uomo non è: trattasi infatti di una donna che starebbe completando il percorso di cambio di sesso.  Il detenuto(nazionalità?) è stato condannato a 28 mesi; ne ha già scontati cinque. Non può però restare alla Farera, che è un carcere giudiziario. Andrebbe quindi spostato alla Stampa, nella sezione maschile. Lui però vuole essere ammesso ad un penitenziario femminile, poiché “teme per la propria incolumità”.

Scusate ma cominciamo ad andare in confusione: qui c’è un delinquente uomo ex donna, che si sente uomo, però non vuole andare nel carcere maschile bensì in quello femminile? Quindi il genere si cambia a piacimento, secondo la convenienza contingente? Un po’ come i titolari di doppio passaporto, che tirano fuori ora l’uno ora l’altro documento a seconda di quel che fa più comodo?

Fuori dalla prigione il truffatore e falsario è uomo, ma dentro ridiventa donna?

Richiesta respinta

La richiesta del galeott* di terminare la pena nella sezione femminile del carcere di Berna è stata respinta; cosa che non sorprende. E quindi? Adesso a spendere tempo, energie e pure soldi pubblici per trovare una soluzione gradita deve essere lo Stato? Ma stiamo scherzando? Se il detenuto transgender non voleva avere problemi con i “colleghi” maschi, gli sarebbe bastato non delinquere. Punto.

La storiella dei prigioneri trans sta diventando l’ennesima penosapantomima. A livello internazionale si moltiplicano i casi di carcerati che si sentono donne e poi, assegnati alle sezioni femminili, ingravidano le compagne di cella. Strano modo di sentirsi donna.

Evidentemente, quando fa comodo, tutti/e preferiscono appartenere al “gentil sesso” (si può ancora dire “gentil sesso”?). Pori nümm.

Lorenzo Quadri