Hanno cancellato la votazione del 17 maggio per PAURA che passasse l’iniziativa

Qui c’è qualcuno che pensa di poter prendere la gente per i fondelli all’infinito!

Il maledetto coronavirus ha aperto gli occhi a tanti sulle conseguenze deleterie della  libera circolazione delle persone, della globalizzazione e delle frontiere spalancate. Ed allora cosa hanno pensato “bene” di fare i camerieri dell’UE in Consiglio federale? Ma naturalmente di cancellare la votazione del 17 maggio sull’iniziativa  “per la limitazione”, ovvero l’iniziativa che chiede la disdetta della libera circolazione delle persone!

E il motivo non è certo di tipo “tecnico” visto che si vota per corrispondenza, e fare gli spogli in sicurezza è senz’altro possibile! Del resto la Confederella, Ufficio delle strade nazionali, nemmeno chiude i cantieri, e poi però pretende di venirci a dire che non si può fare uno spoglio? Ma non facciamo ridere i polli! E chiaro che vale lo stesso discorso fatto per il demenziale annullamento delle elezioni comunali deciso dal governicchio. Se vengono prese queste decisioni, se la nostra democrazia diretta viene presa a pesci in faccia con la scusa del virus, è solo per convenienza politica. Ovvero, per assecondare i giochetti di qualcuno.

Il vero motivo

Il reale motivo dell’annullamento della votazione del 17 maggio lo vede anche il Gigi di Viganello.  I camerieri dell’UE in Consiglio federale, quelli che non vogliono chiudere le frontiere  e nemmeno volevano chiudere le scuole, hanno PAURA che, votando in maggio, l’iniziativa potrebbe passare “causa crisi coronavirus”!

E non c’è da stupirsi che sotto le cupole federali si faccia ricorso a simili trucchetti. Stiamo infatti parlando degli squallidi personaggi che sono andati a strisciare dalla baliva germanica Von Der Leyen, presidenta della Commissione UE (stesso livello di “Grappino” Juncker, ma senza neanche il pretesto dell’ubriachezza) implorandola di non fare pressioni a proposito dello sconcio accordo quadro istituzionale prima del voto (ora cancellato) del 17 maggio. E questo per non rischiare di portare acqua mulino dell’iniziativa.

Stiamo parlando di quelli che, non ci fosse il virus, starebbero facendo il lavaggio del cervello alla popolazione su quanto sono belle le frontiere spalancate. Sono così belle che hanno infettato il paese riducendolo ad un lazzaretto!

Con una faccia di tolla senza uguali, il kompagno Berset nella sua inutile visita in questo sfigatissimo Cantone (ma come, non bisognava stare a casa? E’ così che i politicanti in Consiglio federale danno l’esempio?) ha ancora avuto la bella idea di ripetere la madre di tutte le fregnacce, forse pensando che i ticinesi siano  scemi. Ovvero: “i virus non si fermano al confine”. O Berset, ma ci sei o ci fai? I virus non viaggiano da soli nell’etere. Arrivano perché c’è un umano che li trasporta! E gli umani sì che si fermano alle frontiere!

Sfruttano pure il virus

Quindi ecco che i camerieri bernesi di Bruxelles, nel tentativo di salvare i ciapett alla libera circolazione, sfruttano squallidamente pure il virus, con l’unico obiettivo di spostare la votazione sulla libera circolazione ad un momento a loro più favorevole. Che pena, signori, che pena!

Del resto, da gente che ha rifiutato di chiudere le frontiere (e tutt’ora rifiuta!) quando era tempo di farlo perché la libera circolazione delle persone viene prima della salute pubblica, cosa ci si poteva aspettare, se non il peggio?

E ricordiamoci che, se l’iniziativa “per la limitazione” non verrà approvata dal popolo, il giorno dopo il Consiglio federale correrà scodinzolante a firmare lo sconcio accordo istituzionale con la fallita UE.

E’ evidente, e nell’attuale situazione emerge in modo plateale, che questo Consiglio federale, il più debole della storia, non è per nulla in grado di gestire una crisi. Si limita a pendere dalle labbra del burocrate Daniel Koch, il funereo capo della Divisione malattie trasmissibili dell’Ufficio federale di salute pubblica che ne ha combinate peggio di Bertoldo. Föö di ball!

Lorenzo Quadri