BLM: i manifestanti sono di $inistra, quindi possono fare ciò che vogliono

Gli esagitati manifestanti del cosiddetto movimento “Black lives matter“ (BLM) – davanti ai quali Migros e Manor, prese dal panico, hanno pavidamente calato le braghe mettendo al bando i Moretti della Dubler senza che nemmeno fosse arrivata una richiesta esplicita – se ne sbattono delle regole. Come sempre a $inistra, il rispetto delle leggi vale solo per gli altri. Ed infatti le manifestazioni BLM che si sono tenute in varie città svizzere (specialmente a maggioranze politiche ro$$overdi) si sono svolte violando le norme di sicurezza sanitaria in vigore. Norme che – si spera – sono state emesse dal CF a tutela della popolazione e non per sfizio.

Le regole che valgono per tutti i comuni mortali, e che causano anche numerosi grattacapi, costi e mancati introiti all’economia e non solo – il tunnel di base AlpTransit del Ceneri aprirà in ritardo perché le disposizioni anticoronavirus rallentano i lavori: tanto per dirne una –  non si applicano invece ai sedicenti “antirazzisti” del BLM. Sedicenti perché costoro sono razzisti nei confronti di chi non è “sufficientemente pigmentato”; oltre ad essere violenti, talebani, ignoranti della storia e pure cretini.

Fatto sta che davanti ai manifestanti del BLM la polizia tollera la violazione delle regole e non fa un cip. E per questo lassismo viene pure elogiata dalla stampa di regime. Si fosse trattato di manifestazioni contro la devastante libera circolazione delle persone (tanto per fare un esempio) poco ma sicuro che le cose sarebbero andate assai diversamente. Sia per quel che riguarda la tolleranza da parte della polizia, sia per quanto attiene alla narrazione della stampa di regime ed in particolare della SSR (86% di giornalisti di $inistra o di centro-$inistra).

A ciò si aggiunge, come già scritto a più riprese, che le manifestazioni sono pretestuose e strumentali. In Svizzera il razzismo è un non-problema. La gauche-caviar ci monta sopra la panna per sdoganare politiche immigrazioniste. La realtà di Minneapolis non ha alcuna attinenza con la nostra.

A scoppio ritardato, il responsabile della sicurezza del Canton Zurigo, il P$ (!) Mario Fehr, ha bacchettato il mancato intervento delle forze dell’ordine alle sfilate del BLM, oltre all’agire scriteriato degli esagitati manifestanti. Alla buon’ora, ma vedremo presto se alle dichiarazioni d’intenti seguirà qualcosa di più concreto.

Per adesso l’unico dato di fatto è che ancora una volta la partitocrazia e la stampa di regime sono chinate a 90 gradi davanti agli isterici soldatini ro$$i dell’integralismo immigrazionista e del politikamente korretto, in nome del quale qualche si pretende di rottamare storia, statue e perfino i Moretti.

Lorenzo Quadri