I ro$$overdi abbiano almeno la decenza di indicare i veri motivi del loro referendum
La Svizzera è e rimane un paese a rischio di terrorismo islamico. Non lo scopriamo certo oggi.
Lo è a causa dell’assistenza sociale facile a migranti non integrati,seguaci dell’Isis compresi, che possono quindi stabilirsi qui e fare proselitismo mantenuti dal solito sfigato contribuente svizzerotto.
Lo è a causa di un quadro legale e di una giurisprudenza che fanno ridere i polli. E’ infatti ormai chiaro anche ai paracarri che la giustizia elvetica è inflessibile solo con gli sfigati automobilisti incappati nelle maglie della ciofeca “Via Sicura”.
E lo è anche a causa di una partitocrazia PLR-PPD-P$, Verdi anguria ovviamente inclusi, ormai imbesuita dal multikulti che rifiuta anche le misure più elementari contro il dilagare dell’estremismo islamico. A partire dal divieto di finanziamenti esteri alle moschee. Addirittura viene tollerata, come se niente fudesse, la presenza del sedicente “Consiglio centrale islamico della Svizzera”, i cui vertici sono stati condannati in sede penale per propaganda a favore di Al Qaeda. Va da sé che la condanna prevede pene sospese condizionalmente: il che significa nessuna pena.
La partitocrazia inoltre non si sogna di mettere fuori legge l’islam politico, come invece vuole fare l’Austria. Del resto, da soldatini triciclati che sostenevano perfino il burqa, cosa ci si può aspettare?
Si parla di Svizzera a rischio di terrorismo islamico. In effetti questo rischio non è astratto. Si è già concretizzato, con gli attentati a Morges ed a Lugano.
Cappellano e cappellate
Tanto per non farsi mancare niente, è arrivata pure la recente decisione federale di introdurre la figura del cappellano militare islamico: di fatto l’imam dell’esercito. Sul tema la stampa di regime non ha fatto un cip: citus mutus!
E’ evidente che, con cotanta geniale pensata, la direttrice uregiattadel Dipartimento della difesa Viola Amherd (Viola chi?) si assume il rischio che il futuro imam andrà a radicalizzare i militi, che hanno l’arma d’ordinanza a domicilio. E poi, quando succederà qualcosa, il capro espiatorio della partitocrazia e della stampa di regime sarà… l’arma di servizio! Mica i politichetti che stendono il tappeto rosso agli islamisti!
La nuova leggina
In questo quadro che definire desolante è un eufemismo si introduce la nuova leggina contro il terrorismo, approvata dalle Camere federali. Ora, visti i presupposti di cui sopra, è evidente che la leggina in questione non può che essere all’acqua di rose. Altrimenti i soldatini del triciclo multikulti incadregati a Berna mai l’avrebbero votata. Eppure i $inistrati ro$$overdi – ossia:giovani $ocialisti, giovani verdi (che sono uguali ai ro$$i) e giovani verdi liberali (che sono uguali ai verdi che sono uguali ai ro$$i) – hanno pensato bene di lanciare il referendum. Che è riuscito. E dunque i cittadini saranno chiamati alle urne il 13 giugno.
Argomenti farlocchi
Non che la votazione popolare ci preoccupi: si confida che i cittadini asfalteranno i kompagnuzzi per l’ennesima volta, vedi divieto di burqa. A scandalizzare sono le argomentazioni dei referendisti, i quali rifiutano che a persone sospettate di terrorismo islamico possano essere imposte delle limitazioni alla libertà di movimento. Ad esempio l’obbligo di recarsi regolarmente presso la polizia, o il divieto di entrare in contatto con determinate persone. Nei casi più gravi anche gli arresti domiciliari.
Questi $inistrati, che sono contro le libertà individuali – ed infatti le hanno devastate con la scusa del virus cinese – quando si tratta di islamisti improvvisamente si scoprono “liberali”. Ma chi credono di prendere per il lato B? Altro che “liberali”: i kompagnisono solo immigrazionisti!
Oltretutto, qui stiamo parlando di persone pericolose, ovvero di potenziali terroristi (stranieri o svizzeri di carta), ma i ro$$overdipretendono di lasciarli girare a piede libero… finché non ci scappa il morto!
Del resto, sono sempre i kompagni a strillare che non si può (sa po’ mia!) espellere un terrorista islamico se costui sarebbe in pericolo nel suo paese.
Quindi, è inutile che i $inistrati si arrampichino sui vetri spacciandosi oltretutto per difensori delle libertà individuali, cosa che fa ridere i polli. Che costoro semplicemente ammettano di non avere alcuna intenzione di combattere il terrorismo islamico!
Lorenzo Quadri