Nuovo flop della casta: ficca nella stessa base legale sia il necessario che lo scandaloso

A Berna, nella sessione appena conclusa, le Camere federali hanno votato 12 miliardi di aiuti all’economia, devastata dalla crisi da stramaledetto virus cinese. O meglio, dal lockdown eterno disposto dal governicchio federale allo sbando.

I 12 miliardi (si tratta, è bene ricordarlo, di soldi dei cittadini) sono stati votati nell’ambito della “Legge covid”. La quale legge sarà sottoposta al voto popolare il prossimo 13 giugno.

Il minestrone

La “Legge covid” votata dalla partitocrazia è però un minestrone in cui sono stati ficcati sia gli aiuti all’economia, sia le disposizioni che autorizzano il governicchio federale ad accaparrarsi poteri che non gli spettano e ad instaurare la dittatura di stampo cinese che stiamo vivendo ora, e che il $ocialista Berset sta protraendo ad oltranza.

Ma le due cose andavano separate.

Se gli aiuti all’economia sono necessari, l’estensione dei poteri del governicchio federale, che tanto piace ai kompagni, è inaccettabile e deve finire. La Lega è favorevole agli aiuti ma contraria alla dittatura di Berset e soci. Tanto più che il CF non ne ha azzeccata mezza, e sta distruggendo la Svizzera a suon di serrate decretate “ad minchiam”. La causa delle serrate è nota. Il ministro P$ Berset ed i burocrati dell’Ufficio federale di sanità pubblica (UFSP) hanno FALLITO per la propria inettitudine la sfida più importante: vaccinare la popolazione in tempi brevi.

E’ il classico gatto che si morde la coda: gli aiuti da versare all’economia (soldi di proprietà del contribuente) lievitano perché il governicchio federale impedisce ad interi settori economici di lavorare. E per la partitocrazia va bene così. Infatti autorizza il CF  ad appropriarsi di poteri che non gli spettano (dittatura) ed è pure d’accordo di pagare – con i soldi degli altri – i danni che ne derivano. Ovvero la fattura del lockdown perpetuo. Ogni giorno di lockdown ci costa 144 milioni di franchetti.

Gli aiuti non arrivano

Come se non bastasse, e qui è il territorio a parlare, a Berna i soldatini votano 12 miliardi di aiuti per l’economia ma, come in ogni dittatura che si rispetti, gli aiuti non vengono versati. Le denunce pubbliche del malandazzo si moltiplicano. Le indennità IPG per gli indipendenti ci mettono mesi ad arrivare. E non solo quelle. Il trionfo dell’inefficienza.

La politica delle serrate  ha spaccato la società in due. Da un lato la casta dei garantiti, ovvero i dipendenti dello Stato e del parastato. Quelli a cui la pandemia non costa un centesimo. Dall’altro, il resto del mondo.

Tra le due categorie, un abisso che si allarga sempre di più. Ecco il bel risultato delle politiche di $inistra: l’aumento delle disparità!

Un FLOP dietro l’altro

Gli aiuti votati ma che non arrivano a destinazione sono l’ennesimo FLOP collezionato dalla Confederella nella gestione della pandemia. Il bilancio del $ocialista Berset e dei suoi tirapiedi è deleterio. FLOP sui vaccini. FLOP sui tamponi di massa (su questo fronte si sono cumulati MESI di ritardo; solo adesso comincia a muoversi qualcosa, ma i test salivari ancora non si possono comprare liberamente). FLOP nell’erogazione degli aiuti.

Intanto la Lombardia è tornata in zona rossa, ma le frontiere col Belpaese rimangono spalancate a cani e porci. Tutti possono entrare in Ticino dall’Italia, e per qualsiasi motivo. Per quest’ultimo scempio possiamo ringraziare la ministra di giustizia PLR Karin Keller Sutter (KKS). Le frontiere con le zone rosse italiche rimangono sempre SPALANCATE. Però, al di qua della ramina, ristoranti – terrazze comprese –  palestre, teatri, cinema, eccetera restano chiusi e vengono mandati in fallimento con la scusa della fantomatica terza ondata.

Qualcuno dovrà assumersi la responsabilità, anche politica, di questo autentico DISASTRO indegno della Svizzera.

Lorenzo Quadri