Il referendum è riuscito. Basta con l’isterismo climatico a spese dei contribuenti!
Almeno una buona notizia in questo inizio di 2023 c’è. Il referendum contro la legge divora-elettricità è riuscito, avendo raccolto 80mila firme (ne sarebbero bastate 50mila).
La legge divora-elettricità è il controprogetto di governicchio e partitocrazia federale all’iniziativa “Per i ghiacciai”. Iniziativa estremista oltre che farlocca fin dal titolo, dal momento che non salverebbe un solo centimetro di ghiacciai. Il controprogetto è praticamente uguale all’iniziativa: tant’è che quest’ultima è stata ritirata.
Costi stellari
La legge divora-elettricità porterà di fatto al divieto di benzina e di olio da riscaldamento. Di conseguenza si potrà viaggiare solo con le auto elettriche e riscaldare con le termopompe. Inoltre la legge citata costerebbe la bellezza di 347 miliardi di franchi. E tutto in nome del mantra delle “zero emissioni di CO2 entro il 2050”, con cui i climatisti fanno il lavaggio del cervello al popolazzo con la complicità della stampa di regime, ormai completamente imbesuita.
Da notare che i costi della transizione energetica ideologica li stiamo già pagando adesso: il caro-bollette non è dovuto solo alla guerra in Ucraina ed alle sanzioni-boomerang contro la Russia. Poi però i ro$$overdi hanno ancora il coraggio di sciacquarsi la bocca con l’aumento del costo della vita. Quando una delle principali cause sono proprio loro!
Poi pioveranno i Diktat
Ricordiamo che, se la legge divora-elettricità dovesse entrare in vigore, essa conferirebbe pure al governicchio federale la facoltà di calare dall’alto Diktat balordi nel tentativo di raggiungere l’obiettivo demagogico (uella) delle “zero emissioni”. Ad esempio, il CF potrebbe vietare ai cittadini di prendere l’aereo per andare in vacanza. E intanto il “medico italiano” del PLR, impipandosene delle emissioni, usa il jet del governicchio per tornare in Ticino ogni weekend. Oppure il CF potrebbe far schizzare artificialmente verso l’alto il prezzo della carne, tramite tasse e balzelli, e dire a chi non potrà più permettersi una bistecca di mangiare insetti.
La legge divoratrice di elettricità, insieme all’immigrazione incontrollata, farà impennare il consumo di corrente che però manca, con ulteriore esplosione dei costi.
Repulisti al DATEC
In generale, è ora che la partitocrazia la pianti di sperperare i soldi dei contribuenti per correre dietro alle isterie dei climatisti (i quali, spesso e volentieri, le imposte nemmeno le pagano).
E’ il caso di ricordare che la Cop27 di fine novembre – in cui si sono visti ben 400 jet privati di delegati che poi, con una faccia di tolla che la metà basta, pontificavano sull’azzeramento delle emissioni – non ha deciso né l’abbandono del carbone, né l’abolizione delle sovvenzioni al petrolio ed al gas naturale. Però noi, secondo i politicanti ed i burocrati bernesi, dovremmo martellarci sui gioielli di famiglia per fare i primi della classe, oltretutto per ottenere un impatto globale irrisorio? Speriamo che il nuovo direttore del DATEC, l’UDC Albert Rösti, faccia repulisti all’interno del Dipartimento, disfesciando un po’ di funzionari ideologizzati.
Germania nella melma
La legge divora-elettricità (costosissima e talebana) va dunque rottamata. Attendiamo con ansia la votazione popolare sul tema. Ed allo stesso modo occorre rientrare nel nucleare. In Svezia, paese notoriamente ecologista, il 60% della popolazione è favorevole alla costruzione di nuove centrali atomiche. L’UE classifica il nucleare come energia pulita. Perfino la Gretina (Thunberg) si è prodotta in un endorsement pro-atomo.
Per contro, la Germania ha fatto la medesima cappellata della Confederella. Nel 2014 ha deciso l’abbandono del nucleare. E adesso si trova immersa nella palta. O meglio, nel carbone: ben il 45.7% (!) dell’energia tedesca è fornita da questo inquinantissimo vettore. Alla faccia dell’ossessivamente magnificata “decarbonizzazione”! L’atomo è ormai ridotto al 5.7%. Mentre il solare, in cui i teutonici hanno investito – ed investono – miliardi a palate, copre solo un miserevole 1.7% del fabbisogno. Questo accade in un Paese a governo ro$$overde!
Salvati da…?
Nei giorni scorsi la Commissione federale dell’energia elettrica (ElCom) ha annunciato con toni trionfanti che quest’inverno la Svizzera non dovrà fronteggiare una penuria di corrente. Peccato che la stessa ElCom con questa bella notizia rimedi una figura marrone. Infatti il suo presidente Werner Luginbühl (Werner chi?) era quello che la scorsa estate raccomandava di comprare candele e legna da ardere.
Ma per quali motivi non ci troveremo al freddo ed al buio nei prossimi mesi?
- Per le temperature relativamente miti: quindi, dobbiamo ringraziare il riscaldamento climatico!
- Perché alcune centrali nucleari francesi sono tornate in funzione: quindi, dobbiamo ringraziare l’atomo!
- Perché la grande maggioranza delle automobili va ancora a benzina e non a corrente! Altrimenti, delle due l’una: o le macchine rimanevano in garage, o illuminavamo davvero con le candele.
In altre parole: a “salvarci” il tafanario sono proprio quelle cose che la casta demonizza.
Lorenzo Quadri