Sotto le cupole federali la partitocrazia si schiera dalla parte dei delinquenti

 

Sicché ormai è cosa fatta. Il Belpaese ha deciso di potenziare il diritto alla legittima difesa di chi viene aggredito in casa, ma anche sul luogo di lavoro: negozio, azienda, stazione di servizio, eccetera.

Il Senato ha approvato la proposta di legge del governo gialloverde con una chiarissima maggioranza: 195 favorevoli, 52 contrari, un astenuto.

La legge prevede che la difesa di chi è aggredito è sempre proporzionale all’offesa se egli “usa un’arma legittimamente detenuta o un altro mezzo idoneo al fine di difendere la propria o la altrui incolumità, i bene proprio o altrui”.

I kompagni strillano

I $inistrati, residui del PD, naturalmente strillano al Far West, ma sta di fatto che la nuova norma è realtà. “La difesa è sempre legittima: dalle parole ai fatti”ha dichiarato il ministro dell’Interno Salvini. Mentre il relatore della legge ha commentato: “Lo Stato non sarà più nemico del cittadino. Oggi vincono le vittime. Basta gogna, basta assurde richieste di risarcimento da parte di parenti di qualche delinquente”.

Immobili

Se l’Italia progredisce, la Svizzera, “grazie” della partitocrazia politikamente korretta e buonista-coglionista, resta drammaticamente immobile. Del resto, lo è su tutte le questioni che riguardano la sicurezza del cittadino, a partire dal dilagare dell’estremismo islamico. Non per nulla a Palazzo federale il Dipartimento di riferimento è affidato alla ministra del “devono entrare tutti”, kompagna Simonetta Sommaruga, ed alla sua corte dei miracoli di burocrati ro$$i.

La proposta respinta

E in materia di legittima difesa, la Svizzera, grazie al solito triciclo PLR-PPD-P$$, è destinata a rimanere al palo ancora a lungo. In effetti la partitocrazia è riuscita, in tempi recenti, a trombare l’iniziativa parlamentare, presentata da chi scrive, che chiedeva di potenziare il diritto alla legittima difesa di chi è aggredito in casa propria (in Italia invece il potenziamento è esteso anche al posto di lavoro).

La proposta prevedeva quella che in gergo da legulei viene chiamata “inversione dell’onere della prova” (uella).

Difendersi da un’aggressione è infatti legittimo (per questo esiste la legittima difesa). Tuttavia, se la difesa è “eccessiva” non è più legittima: si parla in questi casi di eccessodi legittima difesa. Che è punibile. Tuttavia, come recita il Codice penale svizzero all’articolo 16,  “chi eccede i limiti della legittima difesa per scusabile eccitazione o sbigottimento non agisce in modo colpevole”.L’iniziativa parlamentare di cui sopra prevedeva di aggiungere a questa disposizione un nuovo capoverso del tenore seguente: “Se un terzo si introduce senza diritto in un’abitazione, l’eccitazione del proprietario/inquilino è scusabile e il suo sbigottimento presunto”.

Cosa cambia?

Presto detto: nella situazione attuale, chi, aggredito da banditi nella propria casa, è accusato di eccesso di legittima difesa, per discolparsi deve dimostrare che si trovava in uno stato di “scusabile eccitazione o sbigottimento”. Con la modifica legislativa proposta, invece, lo stato di “scusabile eccitazione o sbigottimento” verrebbe presunto: si parte dal presupposto che sia sempre presente quando qualcuno viene aggredito da un criminale che ha violato la “sacralità” della sua casa.  Sta quindi semmai al magistrato che vuole accusare chi si è difeso da un delinquente dimostrare che le cose non stavano così.

Reazioni isteriche

La proposta era dunque ragionevole e moderata: molto “svizzera”.

Ciononostante, nella partitocrazia imbesuita dal politikamente korretto ha suscitato reazioni da circo equestre. Ad esempio, deputati ticinesi PLR che prima firmano l’iniziativa e poi votano contro: evidentemente è questo che l’ex partitone intende per “Buongoverno”. E soprattutto, la gauche-caviar che istericamente strillava al Far West. Chi vede il Far West in una proposta del genere, o è in malafede o ha, come si suol dire, il solaio in disordine.

Cosa ci sia dietro a questo isterismo è evidente: la casta vuole cittadini inermi, deboli, incapaci di difendersi. Peggio ancora: mette sotto pressione i cittadini affinché, in caso di aggressione, rinuncino a difendersi, minacciandoli di finire loro sul banco degli imputati. E’ il mondo che gira al contrario ma tuttavia c’è un filo logico: la casta che non vuole la legittima difesa è la stessa che cala le braghe davanti al Diktat UE per disarmare i cittadini onesti.

Il mondo è cambiato

Perché potenziare il diritto alla legittima difesa? Evidentemente perché il mondo è cambiato, in peggio. Il nuovo governo italiano “populista” se ne è accorto. L’establishment della Confederella, evidentemente, no. E sì che è proprio l’élite spalancatrice di frontiere a portare la responsabilità del cambiamento in peggio. A suon di libera circolazione e di immigrazione incontrollata, ci ha riempito di delinquenti stranieri della peggiore specie, a cominciare dalla feroce criminalità dell’Europa dell’Est. Vedi ad esempio il caso di Minusio tornato alla ribalta di recente: nel 2007 un criminale rumeno entrò in casa di una coppia di anziani per rapinarli, infierì su di loro con decine di coltellate, e poi scappò con poche centinaia di franchi di bottino. Da notare che la richiesta di pena avanzata dalla Procura è ridicola: 3 anni carcere. Come sempre, giustizia inflessibile solo con gli automobilisti!

A vantaggio dei criminali

L’establishment ha spalancato le porte a questa feccia. Però vuole impedire ai cittadini onesti di difendersi. E la polizia non è di regola in grado di farlo, dal momento che non può materializzarsi nell’abitazione in cui si sta commettendo una rapina. La vittima si trova da sola davanti a dei banditi dei quali non può conoscere la pericolosità. La partitocrazia buonista-coglionista si aspetta che la persona aggredita rinunci a difendersi, a tutto vantaggio dei criminali. Bravi, avanti così!

I responsabili

Un’ultima considerazione. A causa dell’invecchiamento della popolazione e della frammentazione delle famiglie, sempre più anziani vivono da soli: bersagli facili di rapinatori senza scrupoli. E quando la criminalità peggiore scoprirà che la Svizzera è il paese del Bengodi, non osiamo immaginare cosa succederà. E’ chiaro che il triciclo dovrà assumersi le proprie pesanti responsabilità.

Lorenzo Quadri