Ah beh, questa ci mancava! I $indakati ro$$i UNIA ed USS ci regalano l’ennesima dimostrazione di cosa intendono per tutela del mercato del lavoro ticinese. Hanno infatti sottoscritto un accordo con la CGIL Lombardia con l’obbiettivo di… sostenere i frontalieri. Accordo i cui contenuti (tanto per prendere meglio per i fondelli la gente) vengono presentati dai $indakati internazionalisti con un comunicato redatto in burocratese stretto, (volutamente?)  incomprensibile a dei “semplici” lavoratori. A dimostrazione della distanza siderale che intercorre tra questi ultimi ed i sindacati rossi.

Il nuovo accordo non solo serve a difendere i frontalieri, ma anche ad aumentarne la collocabilità… “grazie alle strutture formative svizzere”.

Hai capito i kompagni? Invece di preoccuparsi dei ticinesi senza lavoro, tutelano i frontalieri che hanno soppiantato i residenti, e si preoccupano pure di facilitarli nelle assunzioni in Ticino (come se non fossero già abbastanza facili). Naturalmente a scapito dei ticinesi. In nome del solito dogma: “devono entrare tutti”!

Del resto, anche i frontalieri si sindacalizzano e pagano le loro brave quote. Quindi, più ce n’è, meglio è! Così i dirigenti sindacali possono versarsi paghe da manager (altro che proletariato).

Intanto il partito dove i sindacati ro$$i comandano, ovvero il P$$, smania per lo sconcio accordo quadro istituzionale che, tra le altre cose, porterà alla cancellazione delle misure accompagnatorie, con cui i kompagni si sono sciacquati la bocca per anni.
Ecco come i sinistrati difendono il mercato del lavoro di questo sfigatissimo Cantone. A quando un sindacato che rappresenti esclusivamente gli interessi dei lavoratori ticinesi in casa loro?

LQ