In merito alla lettera aperta indirizzata dal sindacato UNIA ai deputati ticinesi in Consiglio nazionale, con l’invito a questi ultimi a sostenere il modello di responsabilità solidale delle imprese subappaltanti approvato dal Consiglio degli Stati nella sezione autunnale, non abbiamo alcun problema a confermare il nostro sostegno a quel modello.
Siamo infatti ben consapevoli delle ripercussioni negative dei subappalti a catena. Essi costituiscono peraltro solo una delle numerose conseguenze negative della libera circolazione delle persone, alla quale i sottoscritti deputati si sono sempre opposti, contrariamente ad UNIA ed al partito di riferimento di questo sindacato (PSS).
Sosterremo pertanto le misure pensate a ridurre il malandazzo legato ai subappalti a catena, nella consapevolezza però che si tratterà sempre di “cerotti”: il difetto sta nel manico, ossia nell’accordo bilaterale sulla libera circolazione delle persone, che deve essere denunciato e disdetto.
Roberta Pantani, LdT
Lorenzo Quadri, LdT
Pierre Rusconi, Udc