Svizzera, il fondamentalismo dilaga. E gli spalancatori di frontiere stanno a guardare

Eccole qua, le meraviglie del multikulti, dell’islamofilia e del politikamente korretto! Grazie, triciclo PLR-PPD-P$$!

In quel di Kriens, come appreso nei giorni scorsi, in moschea c’era un imam iracheno il quale predicava che picchiare le donne per educarle è cosa buona, giusta e legittima.

Dopo lo scoppio dello scandalo, l’imam è stato lasciato a casa dall’associazione Dar Assalam, che gestisce il luogo di culto. Se a pensar male si commette peccato ma ci si azzecca quasi sempre, si può immaginare che, se la il fattaccio non fosse diventato di pubblico dominio, l’ennesimo immigrato perfettamente integrato che predica abomini in casa nostra sarebbe rimasto tranquillamente dov’era. E avrebbe continuato a diffondere misoginia.

Che l’associazione, datrice di lavoro dell’iracheno, non conoscesse le idee di chi manda a predicare nella moschea che essa gestisce pare, francamente, assai poco credibile.

Non è il primo caso

L’imam di Kriens non è certo il primo caso del genere con cui ci troviamo confrontati. Basta ricordare, ad esempio, il precedente dell’imam di Bienne che predicava odio contro i cristiani e gli ebrei nel mentre che si faceva mantenere dall’assistenza (evidentemente i soldi degli infedeli poi così schifo non gli facevano). Non è il primo caso e di certo non sarà l’ultimo. E’ infatti chiaro che queste vicende costituiscono la punta dell’iceberg. Ringraziamo la politica delle frontiere spalancate e dei tappeti rossi srotolati ai piedi degli islamisti nel nome della “non discriminazione”.

L’ovvietà

I burocrati del Dipartimento federale di giustizia, $inistrati ed islamofili, così come pure i politicanti della casta triciclata, letteralmente terrorizzati dall’idea di venire accusati di “discriminare”, rifiutano intraprendere qualsivoglia azione contro la diffusione dell’islam radicale nel nostro paese. Malgrado esso sia del tutto incompatibile con la società occidentale: con i nostri valori, con le nostre leggi, perfino col nostro codice penale.

Quanto sta accadendo in troppe moschee elvetiche rende evidente quello che era chiaro ormai a tutti, tranne che alla partitocrazia; ed in particolare, all’interno della medesima, all’ex partitone ed al P$, ormai sempre più difficili da distinguere l’uno dall’altro.

Cos’è questa ovvietà? Che occorre vietare i finanziamenti esteri alle moschee, dal momento che essi servono a foraggiare la diffusione dell’estremismo islamico. E che occorre pure obbligare gli imam a tenere le prediche nella lingua locale. Così le “derive” (eufemismo) sono subito evidenti a tutti.

Ma naturalmente il triciclo non ne vuole sapere. Ed infatti, sotto le cupole federali, respinge tutte le proposte in tal  senso. E sì che ne è stata presentata più di una. E, come dice il proverbio, errare è umano, perseverare…

Silenzi omertosi

Perfino davanti all’evidenza dell’islamismo dilagante,  la partitocrazia insiste nel non fare nulla, ripetendo come un disco rotto che non si può (sa po’ mia!) discriminare. Così il fondamentalismo prende piede. Intanto in una moschea in Svizzera – siamo poi sicuri che sia solo una? –  si predica che è giusto picchiare le donne.

Naturalmente, di fronte a questo scandaloso episodio, i $inistrati tacciono. Il P$, partito sedicente difensore delle donne, non emette un cip. Fin troppo facile capire il perché: i kompagni pretendono di far entrare tutti, compresi ovviamente i migranti secondo i quali è giusto picchiare le donne. Perché prima di qualsiasi cosa vengono le frontiere spalancate. Tutto il resto è secondario.  E dove sono le ro$$e organizzatrici dello sciopero delle donne di giugno? Sparite, ovviamente. Perché in nessun caso bisogna limitare l’immigrazione di persone in arrivo da “altre culture” incompatibili con la nostra. “Devono entrare tutti”! Svizzera paese del Bengodi per migranti di ogni ordine e grado!

E non sia mai che si accusino di misoginia – come pure di razzismo, di omofobia, eccetera – i migranti economici. Queste sono qualifiche riservate esclusivamente agli svizzerotti. Del resto, se degli immigrati commettono reati, la colpa, secondo i ro$$i moralisti a senso unico, mica è loro. Non sia mai. Non sono i migranti ad essere delinquenti o estremisti o addirittura terroristi islamici. Siamo noi, razzisti e xenofobi, colpevoli di non averli integrati!

Lorenzo Quadri