I costi dello Stato sociale crescono a dismisura: fino a quando potremo pagarli?
Poi dicono che non è vero che la Svizzera è il paese del Bengodi per tutti gli immigrati “furbetti” che arrivano qui per farsi mantenere dal solito sfigato contribuente!
E infatti, chissà per quale strano motivo, da quando la casta ha spalancato le frontiere – per tornaconto e per ideologia internazionalista multikulti – la spesa sociale è letteralmente esplosa. Tra il 2003 ed il 2016, infatti, la somma che Cantoni e Comuni spendevano solo per l’assistenza sociale è cresciuta del 121%. E ancora mancano all’appello le cifre delle prestazioni complementari all’AI e all’AVS.
E speriamo che nessuno ci verrà a raccontare la fregnaccia che non c’è alcun nesso tra l’esplosione della spesa sociale e l’immigrazione scriteriata, che “sono solo percezioni”; perché gli ridiamo in faccia!
La resa dei conti
Chiaro: finché la Svizzera poteva decidere chi entra e chi no, l’assalto alla diligenza da parte di furbetti “in arrivo da paesi stranieri” era contenuto. Adesso che la partitocrazia triciclata ci costringe a far entrare (e a mantenere) tutti – mentre i legulei dei tribunali si arrampicano sui vetri per non espellere nessuno alla faccia della volontà popolare – è caccia aperta. Tutti vogliono mungere la grossa mammella rossocrociata! La socialità elvetica si è trasformata in una sorta di servisol a cui attingere senza remore. Il che vale in particolare per migranti economici (non necessariamente africani, anche targati UE) che non hanno mai versato un centesimo nelle casse pubbliche svizzere. Il risultato è quello che abbiamo visto sopra: i costi della socialità schizzano verso l’alto.
Ma la resa dei conti si avvicina. Resa dei conti vuol dire che – prima o poi, più prima che poi – arriverà il momento in cui la fattura del nostro Stato sociale sarà diventata così alta che non saremo più in grado di saldarla. E allora sapremo chi ringraziare. Vero spalancatori di frontiere?
Scendere dal pero
Del resto, già adesso cominciano a suonare alcuni campanelli d’allarme. Il deficit dell’AVS per l’anno 2017, ad esempio, ha superato il miliardo di franchetti. Però i camerieri dell’UE in Consiglio federale vorrebbero regalare 1.3 miliardi ai balivi di Bruxelles, naturalmente senza uno straccio di contropartita! Bravi, avanti così!
Ma c’è anche un altro elemento. Uno degli argomenti degli spalancatori di frontiere è proprio la seguente fregnaccia: “gli immigrati pagheranno le pensioni agli svizzeri, che diventano sempre più vecchi”. Certo, come no. Peccato che invece i migranti non si paghino nemmeno le loro, di pensioni. Ed infatti il buco dell’AVS cresce di anno in anno. Sicché il Consiglio federale, invece di regalare miliardi su miliardi dei nostri soldi a paesi stranieri vicini e lontani, farebbe assai meglio ad utilizzarli a beneficio delle nostre assicurazioni sociali.
Soprattutto, è tempo di rendersi conto di una cosa: se non salta la libera circolazione, il nostro Stato sociale va a ramengo.
Lorenzo Quadri