Ohibò, perfino l’ultima trasmissione del Falò della RSI (certamente, come ben sappiamo, non un covo di leghisti populisti e razzisti) ci dà ragione. Tema della puntata: i finti invalidi ed i finti malati. Quelli che sfoggiano fior di certificati medici di inabilità lavorativa, però poi lavorano eccome. In nero, naturalmente. Un caso non raro è quello dei cittadini stranieri che risultano invalidi al 100% in Ticino, magari per “mal di schiena”, ma poi al paese d’origine costruiscono muri e giardini nella propria villetta, acquistata con i soldi degli svizzerotti fessi. Ad esempio, sappiamo che già nel 2009 venivano esportate all’estero circa 3000 rendite di AI assegnate in Ticino (di cui 1700 di frontalieri), su un totale di circa 14mila.
Investigatori privati
Le assicurazioni, per scoprire le truffe, ingaggiano a volte degli investigatori privati. E si ricorderà che, qualche anno fa, un’agenzia incaricata di svolgere delle verifiche in Kosovo su beneficiari di rendite AI elvetiche ha dovuto rinunciare al mandato a causa delle minacce ricevute. Uella, i presunti invalidi avevano forse qualcosa da nascondere?
Falò ha intervistato un investigatore che si occupa di indagare su casi di AI sospetti. E cosa ti va a dichiarare il professionista? Che in Svizzera l’80% dei finiti invalidi sono stranieri! In particolare, sono portoghesi, kosovari, albanesi, turchi. Ma guarda un po’: gli stranieri sono un quarto della popolazione (in Ticino quasi un terzo) però commetterebbero quasi l’80% delle truffe all’AI. Ma come: gli stranieri che abusano del sociale, come pure quelli che delinquono, non dovevano essere tutta un’invenzione della Lega populista e razzista? E invece…
Battaglia leghista
La Lega ha più volte portato all’indirizzo del Consiglio di Stato il problema dei finti invalidi, specie se stranieri, con numerosi atti parlamentari formulati nel corso degli anni. Ed è forse il caso di ricordare che, grazie ad una mozione leghista, è stata creata la figura dell’ “Ispettore sociale” (da solo certamente non basta a sventare gli abusi, però aiuta).
Non solo le risposte ufficiali alle domande poste erano ricche di “menavia”, ma la stampa di regime – ed in particolare il giornale di servizio del partito delle tasse – si produceva, con la massima libidine, in sfottò contro gli atti parlamentari in questione. I beceri razzisti che fanno perdere tempo al governo con falsi problemi (!) venivano additati al pubblico ludibrio. Adesso che perfino i sodali della RSI danno ragione alla Lega, naturalmente, tutti zitti: citus mutus!
E non dimentichiamo che le cifre ufficiali sugli invalidi stranieri sono taroccate dal fatto che i naturalizzati figurano come svizzeri. E, chissà come mai, ci sono vari neo cittadini elvetici che si “scoprono” affetti da incapacità lavorativa solo dopo aver beneficiato di una naturalizzazione (facile?). Ma tu guarda i casi della vita!
Pendere la ramazza
Poiché le voci viaggiano rapidamente, è chiaro che qui occorre prendere la ramazza. A meno che ci piaccia proprio il ruolo di paese del Bengodi per un numero crescente di furbastri d’importazione. Per la serie: quanto è facile e bello fare fessi gli svizzerotti che si spaccano la schiena e pagano le tasse per mantenerci a vita. La ramazza va presa con gli approfittatori e con i loro complici, ossia i medici compiacenti che si prestano a sottoscrivere certificati farlocchi agli aspiranti truffatori.
Chi ringraziare?
Naturalmente la strada è in salita. Anche per colpa dell’élite politikamente korretta e spalancatrice di frontiere che, con ricatti e denigrazioni, ha affossato l’iniziativa d’attuazione (approvata però, e nonostante tutto, dalla maggioranza dei ticinesi). Questa iniziativa prevedeva l’espulsione sicura non solo per gli stranieri che delinquono, ma anche per quelli che abusano del nostro Stato sociale. La sua bocciatura, ovviamente, non farà che ringalluzzire i furbastri. E intanto il contribuente paga. Ancora una volta, sentiti ringraziamenti ai partiti $torici!
Lorenzo Quadri