Accordo di Dublino sospeso a tempo indeterminato (altro che 2 maggio). Bernesi, sveglia!
La Lega chiede che il governicchio federale prenda finalmente delle contromisure: bisogna blindare le frontiere e dedurre dai ristorni i costi generati dall’inadempienza del Belpaese! Basta farsi prendere per il lato B!
La notizia non è di per sé uno “sgub”. La situazione è nota da oltre tre mesi. Il Belpaese, ad inizio dicembre, ha sospeso l’applicazione degli accordi di Dublino. Quindi non riprende più, in barba ai propri obblighi internazionali, i migranti economici che hanno depositato in Italia la prima domanda d’asilo.
Questa decisione mette in palta soprattutto il Ticino. Ed infatti al momento ci sono circa 300 asilanti che non possono venire rinviati all’Italia. Tale numero è evidentemente destinato a crescere. Nel Belpaese gli sbarchi continuano senza sosta: durante il weekend pasquale, sono arrivati 3000 migranti in tre giorni. Tra parentesi: quanti tra questi finti rifugiati sono estremisti islamici potenzialmente pericolosi?
E’ chiaro che la soluzione sta nell’impedire la partenza dei barconi. E’ anche l’unico sistema per evitare le morti in mare. Invece, gli immigrazionisti che pretendono di aumentare le capacità ricettive in Europa – Confederella ovviamente inclusa – fomentano le partenze. Di conseguenza alimentano il business degli scafisti, con annessi naufragi. Questo tanto per chiarire chi porta la responsabilità morale delle “tragedie del mare”.
La giustificazione di Roma per la sospensione della regola di Dublino è nota: “non abbiamo più la capacità ricettiva sufficiente per gestire anche i rinvii”.
Nei giorni scorsi è circolata la notizia di una direttiva interna dell’Italia che annunciava il congelamento dei rinvii Dublino fino al 2 maggio. Tra l’altro, contrariamente a quanto riportato dai media d’Oltralpe, gli uccellini cinguettano che la SEM (Segreteria di Stato della Migrazione) di questa direttiva non sapesse nulla…
La fanfaluca
Il 2 maggio parrebbe vicino. Ma sentiamo fortissima la puzza di presa per il lato B. Non c’è infatti alcuna speranza, specie in considerazione degli sbarchi citati sopra, che per il 2 maggio la situazione oltreramina possa essersi normalizzata. E’ quindi chiaro che la sospensione di Dublino – e quindi dei rinvii – rischia di protrarsi a tempo indeterminato! Ed infatti proprio in questi giorni il governo Meloni ha dichiarato sei mesi di stato d’emergenza a causa degli sbarchi.
Ora: che, nella gestione del caos asilo, l’Italia sia stata lasciata nella melma dalla fallita UE, sarà anche vero. Ma non per questo dobbiamo andarci di mezzo noi, subendo la presenza di migranti economici di cui si devono occupare altri. Con i costi che ne conseguono.
La Lega non ci sta
Sulla sospensione italiana di Dublino, il governicchio federale è rimasto finora passivo. Si è limitato a scrivere una letterina nei mesi scorsi. Chiaro: il problema è in Ticino, per cui chissenefrega! Inoltre, come ben sappiamo, la kompagna Baume Schneidèèèr (P$) di migranti economici ne vuole fare arrivare sempre di più, per alimentare l’industria ro$$a dell’asilo.
E’ chiaro che non ci stiamo. Il governicchio federale deve pretendere che il Belpaese torni ad adempiere ai propri obblighi internazionali. Ai tempi della chiusura notturna dei valichi secondari (mozione Pantani) i vicini a sud si misero a starnazzare al massimo dei decibel. Però loro possono fare quel che gli pare?
E’ poi ovvio – la Lega lo ha già chiesto in marzo tramite un atto parlamentare di chi scrive – che, fino a quando l’Italia non tornerà a consentire i rinvii-Dublino, Berna deve sospendere Schengen e reintrodurre i controlli sistematici ai confini.
Inoltre, i maggiori costi che l’Italia ci provoca con la sua adempienza vanno compensati. Non possono certo rimanere sul groppone dei contribuenti. Ergo, li deduciamo dai ristorni dei frontalieri (vedi comunicato a pagina 27)!
In Ticino…
Forse qualcuno non si è ancora accorto che la spesa per l’asilo continua ad esplodere. E non solo a livello federale. Nei giorni scorsi, ad esempio, il governicchio cantonale ha risposto ad un’interrogazione P$ sui cosiddetti “minori non accompagnati”. Ebbene: nella sua presa di posizione, il CdS annuncia più capacità ricettiva, apertura di nuove strutture e precisa che questi presunti minorenni sono “seguiti in modo specifico da educatori e collaboratori sociali”, e che vengono alloggiati in foyer; anche in camera singola a seconda delle necessità! Apperò! E perché non direttamente in un albergo a 5 stelle? Ci piacerebbe sapere quanto ci costa tutto ‘sto ambaradan! Da notare, poi, che numerosi di questi cosiddetti minorenni hanno in realtà raggiunto la maggiore età da un bel pezzo. Magari anche da un decennio. Però raccontano di avere meno di 18 anni, per fare fessi gli svizzerotti!
E’ quindi evidente che bisogna 1) blindare le frontiere e 2) spostare le procedure d’asilo in paesi extraeuropei, riprendendo i progetti in tal senso di Gran Bretagna e Danimarca. La Lega lo chiede da tempo! Sveglia!
Lorenzo Quadri