Il njet del CF a Quadri: “Nessuna moratoria sui nuovi permessi G”

Niente di nuovo sotto il sole (e nemmeno sotto la pioggia). Il consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri, tramite una mozione presentata nel dicembre del 2020, chiedeva l’introduzione di una moratoria sul rilascio di nuovi permessi G. Il Consiglio federale in questi giorni ha risposto picche.

Cosa ne pensa Quadri di questa risposta?

Chiaramente, non ne sono sorpreso. Ma ciò che lascia stupefatti è la totale, scandalosa cecità del Consiglio federale davanti alla situazione del mercato del lavoro ticinese. A fine 2020 in questo Cantone – sono le cifre dell’Ufficio federale di statistica a dirlo – già erano andati persi 5000 impieghi rispetto a 12 mesi prima. Nel frattempo, però, il numero di frontalieri ha continuato ad aumentare. Attualmente, come noto, i permessi G sono 70’335. Quelli dichiarati. Va aggiunto tutto il sottobosco di lavoro nero.

Cosa disturba di più nella presa di posizione governativa?

Il CF si dice consapevole che il Ticino “subisce pesantemente le ripercussioni economiche della pandemia”. Peccato che una buona parte di queste ripercussioni siano imputabili proprio al CF ed alla sua politica chiusurista. Ma soprattutto: le ripercussioni occupazionali e sociali del dilagare del frontalieratovengono ipocritamente negate. Non una parola sul fatto che i frontalieri aumentano malgrado la crisi economica. Si tenta addirittura di far credere il contrario, in barba alle cifre. Il governo sostiene ad oltranza la libera circolazione e le sue perniciose conseguenze. Addirittura, ha il coraggio di dichiarare che essa sarebbe “indispensabile alla ripresa economica dopo la pandemia”, quando invece proprio la crisi occupazionale impone il ritorno alla preferenza indigena.

Cosa dice il CF al proposito della richiesta di tornare allapreferenza indigena?

Che essa sarebbe “incompatibile con l’accordo sulla libera circolazione delle persone”. Peccato che invece sia prevista dalla Costituzione federale. In sprezzo del ridicolo, il governo ha il coraggio di citare l’inutilissima preferenza indigena light: un’autentica ciofeca, che non ha impedito l’assunzione di un solo frontaliere.

E’ però vero che la libera circolazione è stata confermata in votazione popolare.

Sì, prima della pandemia. Poi il mondo è cambiato. Il CF ha ordinato la chiusura di interi settori economici ma non è in grado di autorizzare i Cantoni che lo ritenessero necessario – questa era la richiesta precisa della mia mozionea decretare una moratoria sul rilascio di nuovi permessi G. Addirittura pretende di declamare ai ticinesi le meraviglie della libera circolazione.

E adesso?

Sulla mozione si dovrà esprimere il Consiglio nazionale. Vedremo come voteranno i deputati del nostro Cantone.

MDD