La consigliera federale invia una lettera di questua  pro P$, sbagliando pure gli indirizzi

La kompagna Simonetta “dobbiamo aiutare l’Italia” Sommaruga questa volta è andata lunga. Ma, per lo meno, è uscita allo scoperto. Si è mostrata apertamente per quello che è. Con tanto di firma. Ossia, non una consigliera federale, bensì una galoppina della $inistruccia becero-internazionalista, multikulti e spalancatrice e di frontiere. Quella che, invece di arginare l’invasione dei finti rifugiati, vuole farne entrare in Svizzera sempre di più.
Tant’è che nei giorni scorsi degli ignari cittadini, anche ticinesi, hanno ricevuto in bucalettere una letterina su carta intestata del P$$. Su di essa figura però la firma, ed addirittura il faccione, della Simonetta. Allegate, due cedole di versamento: una con un importo prestampato di 35 Fr, l’altra in bianco. Quindi la consigliera federale fa la questua per il partito!

Congratulazioni… a chi?
Nello scritto d’accattonaggio, intitolato “la società civile deve impegnarsi”, Sommaruga sbrodola sulla votazione del 28 febbraio. Segnatamente sul rifiuto dell’iniziativa d’attuazione. La ministra di giustizia (?) si congratula per la decisione di tenere in Svizzera i criminali stranieri. Non solo. Si mette pure a slinguazzare il presunto impegno della “società civile”. Contrapposta, implicitamente, agli “incivili”; ai “disumani”. Quelli a cui non sta bene che gli stranieri che delinquono una volta scontata la pena (e nümm a pagum) rimangano ancora in Svizzera (spesso e volentieri mantenuti da noi, perché questa gente mica lavora) continuando a costituire un pericolo.

Solo che quella che la Simonetta tenta di spacciare per “società civile” è ben distante dai comuni cittadini. Si tratta infatti delle solite élite politikamente korrette, fiancheggiate e pompate dagli strasussidiati intellettualini e dalla stampa di regime.

Qui i conti proprio non tornano. Se la questua con letterina di propaganda di partito l’avesse mandata il presidente del P$, sarebbe un conto. Che si metta a farla una consigliera federale, ci va assai meno bene. Quanto scommettiamo che se fosse stato Maurer a prodursi in qualcosa di analogo i kompagni si sarebbero immediatamente messi a strillare allo scandalo?

E le esplusioni?
Ricordiamo però che in campagna di votazione il Consiglio federale aveva promesso che la volontà dei cittadini svizzeri, espressa già nel lontano 2010, di espellere gli stranieri che delinquono sarebbe stata attuata. E che il numero annuo delle espulsioni sarebbe passato dalle 500 attuali a 3800. Di fatto, quindi, 8 volte di più.  Con la sua lettera, la galoppina P$ Sommaruga dimostra di non essere affatto intenzionata ad applicare la volontà popolare sgradita ai kompagni. Come da copione: i camerieri dell’UE di stanza a Berna stanno utilizzando il No all’iniziativa d’attuazione per affossare anche l’iniziativa per l’espulsione dei delinquenti stranieri,  già votata dal popolo oltre 5 anni fa. Ancora una volta, dunque, la presa per i fondelli è dietro l’angolo.

Perché adesso?
Ma, a parte il fatto che vogliono fare cassetta: perché i kompagni se ne escono adesso, dopo oltre un mese, a sbrodolare sul 28 febbraio? Il mistero è presto risolto. Scrive infatti la loro galoppina Simonetta: “ci aspettano altre importanti votazioni, come ad esempio a giugno sulla legge per le procedure di asilo velocizzate”. Ecco quindi dove si vuole andare a parare. Difesa della nuova fallimentare riforma dell’asilo su cui voteremo il 5 giugno. Quella che vuole regalare l’avvocato gratis ai finti rifugiati e garantire a Sommaruga e soci le espropriazioni facili per creare centri d’accoglienza per migranti economici (tutti giovani uomini soli che non scappano da nessuna guerra) senza che la popolazione residente possa fare un cip. A proposito, galoppina Simonetta, dove sono andate a finire le promesse di espellere i finti ailanti che “non rispettano le donne”? Già in dimenticatoio?

La legge va respinta
Ecco dunque, servita su un piatto d’argento, la dimostrazione irrefutabile che la nuova legge sull’asilo va respinta. Non è affatto vero che introduce più severità. E’ vero proprio il contrario: vuole aumentare ancora di più l’attrattività della Svizzera per i migranti economici. Ed infatti a difenderla a spada tratta, e con vari mesi d’anticipo, sono gli spalancatori di frontiere.
E una consigliera federale, che dovrebbe pur essere tenuta ad un minimo di oggettività, mette la sua firma ed il suo faccione su una lettera di accattonaggio con cui si pretende che i cittadini finanzino la propaganda dei kompagni a sostegno dell’accoglienza senza limiti ai finti rifugiati?
Lorenzo Quadri