Politecnico di Losanna: naturalmente pagato con denaro pubblico
Continua la propaganda contro l’iniziativa “contro l’immigrazione di massa” da parte della casta internazionalista con il borsello rigonfio e senza alcun problema occupazionale.
L’ultima patetica sortita è quella dello studio del Politecnico federale di Losanna secondo cui la Svizzera può permettersi tranquillamente di ospitare 14 milioni di abitanti. Quindi immigrazione a tutto andare.
Ricordiamo di transenna che il Politecnico federale di Losanna è quell’ateneo dove si starnazzava a tutto andare per la disdetta del programma Erasmus. Poi, quando è emerso che il programma in questione era in realtà un bidone pagato a peso d’oro, tutti zitti…
Frontiere spalancate
E’ chiaro che 14 milioni di abitanti vuol dire frontiere spalancate e nessun freno all’immigrazione. Particolarmente acuta l’argomentazione del sedicente luminare autore dello studio secondo cui 14 milioni di abitanti (quanti stranieri? 40%? Di più?) in Svizzera ci stanno perché il nostro paese sarebbe poco densamente popolato se confrontato, ad esempio, a Londra.
Ma questo presunto luminare è davvero un genio. Quindi oltre alla densità della popolazione di Londra, grazie all’immigrazione scriteriata da lui sostenuta per motivi ideologici e non scientifici, ci portiamo in Svizzera anche gli stessi problemi sociali e di sicurezza di Londra, legati alla densità della popolazione.
E non è finita: il geniale ricercatore deplora anche il federalismo. Allo scienziato (?) con i piedi bene al caldo, essendo associato allo studio di “Archistar” Herzog e De Meuron, peraltro autori della cementificazione sopra Villa Favorita con la costruzione di ville a schiera extralusso, non sta bene che comuni e Cantoni possano dire la loro sulla pianificazione del territorio. Ma quando mai, deve arrivare il balivo bernese a comandare.
Non solo: secondo il massimo ricercatore, bisogna sì raddoppiare la popolazione, ma senza consumare gli spazi verdi. Ah, quindi si costruiscono grattacieli? No, non vanno bene neanche quelli. E allora dove pensa di metterli i nuovi abitanti immigrati? In cantina? Oppure si costruiscono delle bidonville, che fa tanto eurocompatibile?
No al federalismo
Quindi: frontiere spalancate a chiunque e via l’autonomia a cantoni e comuni.
Ma queste prese di posizioni non potevano essere sufficiente. Visto che una Svizzera con 14 milioni di abitanti avrebbe particolari problemi di mobilità, allora bisogna ostacolare la gente negli spostamenti. E qui il ricercatore che non ha problemi ad arrivare a fine mese denuncia l’ennesimo scandalo: in Svizzera i trasporti costano troppo poco.
Ecco dunque il bel progetto per la Svizzera del futuro a cura dei luminari del Politecnico di Losanna. Nessun limite all’immigrazione, via il federalismo per poter cementificare a piacimento e costruire favelas contro la volontà delle autorità locali visto che da qualche parte gli immigrati bisogna metterli (non li ospitano di sicuro i ricconi internazionalisti radikal-chic nelle loro ville da 20 locali).
Ovviamente il quasi raddoppio della popolazione comporta dei costi infrastrutturali enormi. Costi pagati dagli svizzerotti. Per trovarsi, in cambio, con sempre più stranieri in assistenza.
Poi bisogna anche far pagare di più i trasporti per scoraggiare gli spostamenti.
Ideologia travestita
Naturalmente i quartieri di lusso dove vivono gli autori di questi studi-fuffa non vengono toccati da problemi di sovrappopolazione. Povertà e disoccupazione, poi, non sanno neppure cosa siano.
Facile riempirsi la bocca e riempire pagine con l’internazionalismo quando le conseguenze le pagano gli altri, vero?
E tutto per denigrare il voto popolare del 9 febbraio, che ha mandato in tilt quanti credevano di aver azzerato la volontà dei cittadini di decidere del proprio futuro a suon di lavaggi del cervello politikamente korretti.
Adesso sarebbe interessante sapere quanto è costato al contribuente l’ennesimo studio fetecchia del Politecnico di Losanna per sostenere con motivazioni ideologiche travestite da argomenti scientifici la politica dell’immigrazione scriteriata.
Alla fine la questione è molto semplice, ma ciononostante pare che gli internazionalisti ancora non riescano ad arrivarci: se non siamo nella condizione di dare lavoro agli attuali abitanti della Svizzera, come pensiamo di continuare a far arrivare immigrati?
Lorenzo Quadri