Però la nuova largheggiante legge sull’asilo il partito l’ha sostenuta senza remore

 

Ma intanto il ministro degli esteri, il PLR Didier Burkhaltèèèr, continua a fare melina sugli accordi di riammissione

E dopo averne ingurgitate 50 fette esclamarono: “Ma… ma… ma… Ma questa è polenta!”.

Adesso il PLR, o per lo meno una parte del medesimo, scopre l’acqua calda: “le richieste d’asilo degli eritrei sono spesso ingiustificate”, esclama il partito. Ma come, non erano tutte balle populiste e razziste?

Presa di coscienza?

Il sensazionale (?) risveglio (?) dell’ex partitone avviene, naturalmente, parecchio tempo dopo che il PLR (assieme alla partitocrazia) ha combattuto con toni isterici il referendum contro la nuova legge sull’asilo. Quella legge che prevede l’avvocato gratis (cioè pagato dal contribuente) per i finti rifugiati con lo smartphone, come pure le espropriazioni facili per permettere al dipartimento Sommaruga di costruire nuovi centri asilanti scansando le normali procedure e la tutela dei diritti del vicinato. Chiaro: per costruire scuole, case anziani, ospedali eccetera a vantaggio dei cittadini occorre giustamente sottostare a tutta la trafila ricorsuale e democratica. Quando invece si tratta di aumentare dissennatamente la capacità d’accoglienza a vantaggio di migranti economici, ecco che si creano le scorciatoie apposite. Da notare che la nuova legge venne venduta in votazione popolare come “restrittiva”. Infatti è così restrittiva che la $inistra del “devono entrare tutti”  era sulle barricate a difenderla.

Hanno letto qualche statistica?

E adesso improvvisamente il PLR si accorge che la Svizzera continua ad accogliere in modo ingiustificato asilanti eritrei. Lo stesso consigliere del presidente eritreo in visita a Berna aveva tra l’altro dichiarato che i suoi connazionali sono tutti finti rifugiati, e che le partenze di questi giovani danneggiano il paese.

Chissà a cosa è dovuta  la presa di coscienza dei liblab? Forse nell’ex partitone qualcuno ha guardato le statistiche degli aiuti sociali e si è accorto che il numero degli eritrei in assistenza è aumentato del 2272% (duemiladuecentosettantadue per cento) tra il 2008 ed il 2014? Oppure ha scoperto che tanti eritrei, accolti in Svizzera  come presunti “perseguitati”, per le vacanze tornano nel loro paese, perché lì è più bello?

Magari, se il PLR si fosse svegliato prima della votazione sul referendum contro la nuova legge sull’asilo, adesso avremmo una legge che serve a proteggere temporaneamente (fino alla normalizzazione della situazione in patria) chi è perseguitato. Non ad autorizzare e ad incoraggiare l’immigrazione illegale di rifugiati economici che dalla Svizzera (paese del Bengodi) non partiranno mai. E che finiranno praticamente tutti a carico del contribuente. E non otterranno di certo solo il minimo vitale. Saranno seguiti anche da un codazzo di assistenti sociali, consulenti, psicologi… tanto alla fine  paga Pantalone.

Riammissioni mancate

Per tornare all’Eritrea: il paese pare particolarmente refrattario nel riammettere i suoi connazionali respinti dalla Svizzera. E qui nasce il sospetto che ciò avvenga anche perché questi giovanotti con lo smartphone non sono necessariamente degli stinchi di santo: sicché il paese d’origine non ha particolarmente voglia di riprenderseli.  Fatto sta che già in settembre il Consiglio degli Stati, dopo il  Consiglio nazionale, ha dato mandato al governo di venirne ad una e di concludere finalmente degli accordi di riammissione con l’Eritrea.

Va però precisato, per non attribuire alla Camera alta meriti che non ha, che i “senatori” hanno sì detto che bisogna lavorare di più sull’Eritrea per ottenere che si riprenda i suoi connazionali arrivati illegalmente in Svizzera.  In precedenza hanno però rifiutato l’unica  misura efficace per ottenere la sottoscrizione di accordi di riammissione da parte degli Stati da cui provengono i migranti economici. Ossia vincolarli agli aiuto allo sviluppo. Niente accordi di riammissione? Niente soldini dalla Svizzera.

Il bello è che, malgrado il mandato ricevuto dal parlamento sia chiaro – ossia arrivare agli accordi di riammissione con l’Eritrea – il ministro degli Esteri, il PLR Didier Burkhaltèèèr, fa melina.  Sicché, la kompagna Simonetta “Dobbiamo aiutare l’Italia” Sommaruga fa entrare tutti, e il liblab Burkhaltèèèèr non si preoccupa di farli tornare a casa loro.

Anziani sfrattati

Intanto si apprende che a Chiasso l’anziana coppia che da oltre vent’anni vive in una casa di via Milano di proprietà della Confederazione, verrà sfrattata definitivamente entro il prossimo 30 giugno: perché Berna ha bisogno di spazi per i funzionari del vicino centro asilanti.

Anziani ticinesi sbattuti fuori dalla casa dove hanno abitato per più di due decenni per fare spazio alle esigenze dei finti rifugiati. Ecco i bei risultati della politica del “devono entrare tutti”. E poi magari a $inistra hanno ancora la tolla di scandalizzarsi per lo sfratto dei due anziani? Che, poco ma sicuro, non sarà nemmeno l’ultimo.

Lorenzo Quadri