Il governicchio federale: “chissenefrega dei contagi, in Ticino devono entrare tutti!”

I camerieri bernesi dell’UE rifiutano schifati qualsiasi misura ai confini. Ristoranti, palestre, eccetera restano chiusi e vengono mandati in fallimento per ridurre la mobilità transfrontaliera!

Eccoli qua i grandi statisti dell’ex partitone!

Un paio di settimane fa, la ministra di giustizia PLR Karin Keller Sutter (KKS, pronuncia Ka-Ka-eS) in un’imbarazzante intervista ai media d’Oltralpe ha dichiarato, tranquilla come un tre lire, che la decisione più difficile durante la prima ondata pandemica da stramaledetto virus cinese è stata la chiusura delle frontiere (chiusura per modo dire: i frontalieri sono sempre entrati senza limitazione alcuna). Hai capito questi politicanti dell’ex partitone? Frontiere spalancate über Alles! Echissenefrega dei contagi!

Ka-Ka-eS vergognosa

Da una settimana la Lombardia è tornata in zona rossa. E il governicchio federale non si smentisce.

Lunedì, durante la tradizionale “ora delle domande” in Consiglio nazionale, la Ka-Ka-eS ha infatti ribadito che, zona rossa o non zona rossa, le frontiere con il Belpaese rimarranno SPALANCATE. Limitazioni d’accesso? Controlli? Obbligo di presentare tamponi negativi per entrare in Ticino? Neanche a parlarne! E’ roba da beceri populisti e razzisti!

Entrano cani e porci

Ricordiamo per l’ennesima volta che attualmente in Ticino dall’Italia entrano cani e porci. Senza uno straccio di limitazione né di controllo. Non solo i 70’115 frontalieri dichiarati, quelli in nero e le svariate migliaia di padroncini. Entrano proprio tutti. Per qualsiasi motivo: anche per organizzare festini illegali con alcool e droghe (vedi quanto accaduto alle scuole medie di Locarno) o per commettere rapine. Perfino i valichi secondari rimangono sempre aperti ed incustoditi.

 

A seguito del ritorno della loro Regione in zona rossa, i lombardi vengono di fatto reclusi dal loro governo. Non si possono muovere in casa propria. Però possono arrivare liberamente in Ticino. Tutti. E mica solo per lavorare (il che già non va bene, perché ci sono decine di migliaia di frontalieri che potrebbero benissimo starsene a casa). Anche per cazzeggiare.

Ma si può essere più FESSI di così? Perfino gli Stati membri UE hanno limitato l’accesso dei cittadini di altri Stati membri UE. Vedi la Germania, che richiede ai frontalieri francesi un tampone negativo non più vecchio di 48 ore. Invece gli svizzerotti fessi fanno entrare tutti!

Vogliono la terza ondata

E’ chiaro anche al Gigi di Viganello – mentre evidentemente i “grandi statisti” bernesi non ci arrivano proprio – che il rischio di terza ondata da stramaledetto virus cinese in Ticino non viene né dai ristoranti, né dalle palestre, né da altre attività economiche che il governicchio federale ostaggio della $inistra condanna alla chiusura ed al fallimento tramite lockdown eterno.

Il rischio arriva dalle frontiere spalancate e senza controlli sul Belpaese. Se, come ormai cinguettano anche i passeri sui tetti, per contenere i contagi da covid bisogna ridurre la mobilità, perché la mobilità transfrontaliera non viene mai considerata?

Questo sfigatissimo Cantone ha subito la prima ondata, con centinaia di morti, proprio a causa della libera circolazione delle persone con la Lombardia. Adesso il Consiglio federale intende fare il bis!

Fregnacce no-limits!

Tanto per non farsi mancare niente, la ministra di giustizia PLR tenta di motivare le frontiere spalancate sulla zona rossa lombarda con la seguente fregnaccia: il lockdown  stabilito in Svizzera già riduce l’afflusso di persone da oltreramina.

Cosa, cosa? A parte che la presunta riduzione la vede solo la KKS; dalla fregnaccia testé citata bisogna dedurre che il governicchio federale intende protrarre la disastrosa serrata non già per motivi legati alla situazione sanitaria in Ticino, ma per scoraggiare l’afflusso dalla Lombardia? Pur di NON ordinare misure sui confini, i camerieri di Bruxelles vogliono tenerci in lockdown ad oltranza, provocando fallimenti a catena e migliaia di disoccupati? Vergogna!

Adesso basta: se il Consiglio federale continua a rifiutare di fare i compiti ed a snobbare le richieste di limitazioni della mobilità transfrontaliera in arrivo anche dal governicchio ticinese, quest’ultimo le limitazioni deve introdurle in modo autonomo! Avanti con i blocchi di polizia a ridosso dei confini! Poi vediamo se da Berna manderanno i carri armati per ri-spalancare le porte all’invasione da sud!

 

Lorenzo Quadri