La capa dell’UNHCHR Bachelet: “I jihadisti prigionieri vanno processati in Europa”
Ah beh, questa ci mancava! L’agenzia ONU per i diritti umani, per bocca della sua capa Michelle Bachelet, ex presidenta cilena, è tornata a sparare boiate. Non che dal BidONU, rispettivamente dai suoi organi, ci si potesse attendere altro. Purtroppo la Svizzera ha avuto la pessima idea di aderire a questo organismo internazionale del piffero: è ora di uscirne!
Il Patto imboscato
A proposito di BidONU, una piccola parentesi. Da qualche mese è sparito nel nulla il demenziale Patto ONU sulla migrazione. Ovvero il trattato-ciofeca che voleva trasformare l’immigrazione clandestina in un diritto umano, ed introdurre la libera circolazione delle persone a livello mondiale. Il triciclo PLR-PPD-P$$, come da copione, era pronto a sottoscrivere: giù le braghe! Apriamoci!
Nell’imminenza delle elezioni federali, tuttavia, l’ennesimo abominio internazionalista andava imboscato: gli svizzerotti “chiusi e gretti” avrebbero potuto non gradire e vendicarsi al momento di depositare la scheda nell’urna. Ma, una volta passate le elezioni, sicuro come l’oro che il demenziale patto ONU (“Global Compact”, come lo chiamano i soldatini) verrà estratto dal cassetto e prontamente firmato dal triciclo!
55mila prigionieri
Ma torniamo all’agenzia ONU per i diritti umani ed alle fregnacce della sciura Bachelet. La quale ha sentito il bisogno di prendere posizione sui “foreign fighters”. Ovvero sui terroristi islamici partiti dall’Europa e recatisi nelle ex roccaforti dello Stato islamico, in particolare Libia e Sira, per combattere tra le fila dell’Isis.
Ebbene, cosa ha detto la burocrate cilena dell’ONU? Ha dichiarato che questi terroristi, fatti prigionieri, non possono (?) rimanere a lungo in carcere senza processo. Per cui, o li processano Libia e Siria, oppure – udite udite – devono tornare in Europa! Da notare che i terroristi islamici catturati sono circa 55 mila. Quelli che provengono dall’Europa non sono pochi. Alcune decine sono partiti anche dalla Svizzera. Evidentemente, non si tratta di “patrizi di Corticiasca”, bensì di migranti economici non integrati. Dovessero per disgrazia avere anche il passaporto rosso, ciò è dovuto alle naturalizzazioni facili volute dalla partitocrazia multikulti PLR-PPD-P$$.
Col piffero!
Sicché, secondo la sciura Bachelet, l’Europa si dovrebbe riprendere questi criminali; e già l’utilizzo del verbo “riprendere” è chiaramente strumentale. Questa foffa non è mai stata europea: si tratta di migranti!
Comunque, la risposta è: col piffero che questa feccia ritorna nel Vecchio Continente! E se alla signora Michelle non sta bene, i jihadisti se li può portare in Cile! In Svizzera nessun soldato dell’Isis deve mai più mettere piede! Chiaro il messaggio, consiglieri federali PLR Ignazio Cassis (ministro degli esteri) e Karin Keller Sutter (KKS), ministro di giustizia?
Anzi, già che ci siamo ribadiamo che tutti i terroristi islamici devono venire espulsi dalla Svizzera. E non ce ne importa una cippa se nel loro paese costoro sarebbero in pericolo! Se non volevano trovarsi in pericolo, non dovevano fare i terroristi!
Lorenzo Quadri