Come volevasi dimostrare, la kompagna Simonetta ha preso i cittadini per il lato B

Come volevasi dimostrare! La ministra del “devono entrare tutti”, kompagna Simonetta Sommaruga, sta di nuovo buggerando i ticinesi. Ed, evidentemente, ha mentito fin dall’inizio.

Il tema è il centro per finti asilanti con lo smartphone che la Confederella ha insediato in quel di Losone, nell’ex caserma. La kompagna Sommaruga ed i suoi subito-sotto avevano giurato e spergiurato che il centro di Losone sarebbe rimasto in esercizio solo per tre anni (del resto tale è il tempo massimo concesso dalla legge); quindi che avrebbe chiuso i battenti nell’ottobre 2017.

Si ricorderà che, sul rispetto di tale promessa, da queste colonne avevamo sollevato più di un dubbio. In tre anni, scrivevamo, di sicuro il disastro del caos asilo non sarà risolto. Sicché la ministra del “devono entrare tutti”, se riuscirà ad insediare il centro asilanti a Losone, troverà poi la scusa per tenerlo aperto ad oltranza. Alla faccia delle promesse e dei termini di legge.

Non ci voleva il Mago Otelma

E, ma tu guarda i casi della vita, proprio questo accadrà. Non che ci volesse il Mago Otelma per formulare una simile previsione. Ma adesso è ufficiale. Infatti la notizia – che in prima battuta era stata pubblicata dal Guastafeste sul suo sito come indiscrezione – ha trovato conferma nella risposta  che il Consiglio federale ha appena dato ad un’interpellanza della Consigliera nazionale leghista Roberta Pantani. Il governo infatti ammette (del resto non poteva negare sfacciatamente l’evidenza…)  di aver contattato il Comune  di Losone ed il Cantone in vista di un prolungo dell’utilizzo dell’ex caserma come centro asilanti. Infatti la nuova maxistruttura di Balerna potrebbe essere pronta solo dal 2022; e fino ad allora serve una soluzione transitoria. Il CF si affretta poi a sottolineare che un prolungo sarà possibile solo con l’accordo del Comune e del Cantone e blablabla. Certo, come no: e a chi si pensa di darla a bere questa ennesima fanfaluca?

Il soliti sistema

Il modus operandi è sempre il medesimo: stupisce davvero che ci sia ancora qualcuno pronto a farsi infinocchiare!

Prima si garantisce che il centro asilanti chiuderà entro una precisa data. Poi si ammette che in effetti, date le contingenze (naturalmente “imprevedibili”; come no!) si sta valutando una proroga, ma che questa sarà possibile solo con il consenso di tutti gli attori coinvolti e avanti con le fregnacce. E alla fine si trova una scusa – presunte “emergenze”, rapporto costi-benefici, eccetera – per mantenere il centro asilanti aperto anche contro la volontà del Comune e del Cantone. Naturalmente per un altro periodo “transitorio” ben definito. Che però, con l’avvicinarsi della scadenza, diventerà sempre meno definito. E la commedia ricomincerà. Il solito vecchio trucchetto del provvisorio-permanente! Che a maggior ragione verrà applicato nel caso concreto. Infatti:

  • Che nel 2022 il nuovo maxicentro di Balerna sarà pronto, è ancora tutto da vedere; e
  • La ministra del “devono entrare tutti” non ha alcuna intenzione di adottare una politica d’asilo più restrittiva, e questo alla faccia della volontà popolare. Quindi il numero di migranti economici presenti in Svizzera continuerà ad aumentare.

Sicché, i losonesi si rassegnino. La kompagna Simonetta li ha presi per i fondelli. I centri asilanti sono come le nuove tasse: una volta che ci sono, non le leva più nessuno.

Riformare Dublino?

Tanto più che il Consiglio federale, rispondendo ad un altro atto parlamentare, ha dichiarato che gli accordi di Dublino sono da “riformare”. Capita l’antifona? I trattati internazionali che permettono di respingere dei finti rifugiati vanno “riformati”. Perché “devono entrare tutti”. Quelli che spalancano le frontiere – vedi i fallimentari accordi di Schengen – sono invece intoccabili e vanno applicati alla lettera! Ma stiamo scherzando? Altro che “riformare” gli accordi di Dublino. Usciamo SUBITO da Schengen!

Lorenzo Quadri