Prolungati per altri tre mesi i controlli su alcune frontiere interne alla (dis)Unione

E perché la Svizzera non dovrebbe a questo punto reintrodurre i controlli sistematici in dogana? Perché la kompagna Simonetta Sommaruga, esponente del partito del “devono entrare tutti”, non vuole?

Ma guarda un po’: la Commissione europea (sic!) è favorevole al mantenimento per altri tre mesi dei controlli alle frontiere interni all’UE messi in atto da Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia.

Ecco l’ennesima dimostrazione che Schengen è un fallimento. Lo ammette anche Bruxelles: alla prima emergenza il sistema va in tilt, e bisogna sospenderlo. Un fallimento che ci costa però 100 milioni di franchetti all’anno.
A questo punto la domanda è una sola. Cosa aspetta la Svizzera a reintrodurre i controlli sistematici alle frontiere (anche se la signora Simonetta Sommaruga, esponente del partito del “devono entrare tutti”, non vuole)?

E’ evidente che la Signora “devono entrare tutti” Sommaruga dovrà prossimamente rispondere ad un atto parlamentare in cui si chiederà come mai l’UE prolunga – magari sine die? – la sospensione di Schengen, mentre gli svizzerotti, più papisti del Papa, non ne vogliono sapere.  Come se Como non fosse dietro l’angolo. Come se nuove ondate di migranti economici non potessero da un momento all’altro riversarsi sulla vicina Penisola e quindi sul confine di Chiasso. Ma forse per la ministra di Giustizia i problemi del Ticino non sono problemi della Svizzera. A proposito: e come la mettiamo con il nuovo centro asilanti di Cavallasca, su territorio italiano ma a 500 metri dal valico non sorvegliato di Pedrinate e dalla frontiera verde? In che modo la Confederazione sta tutelando l’interesse dei chiassesi?

Intanto il presidente USA Donald Trump ha annunciato il prolungamento del muro sul confine con il Messico (che già esiste: la costruzione l’ha iniziata il democratico Bill Clinton). La motivazione è di un’evidenza solare: i muri servono a proteggere. Anche la Svizzera ha bisogni di sicurezza. Anzi, forse qualche spalancatore di frontiere politikamente korretto si è dimenticato che uno dei punti di forza del nostro Paese è proprio quello. Per cui, avanti con i muri anche da noi!

La lista di Trump

Intanto il presidente USA ci sta sempre più simpatico. Ha infatti  dato ordine di pubblicare settimanalmente una lista dei reati commessi dagli immigrati. Ma guarda un po’! E’ da tempo che la Lega chiede di indicare nei comunicati delle autorità giudiziarie e della polizia cantonale la nazionalità degli autori di reati. Ma naturalmente sa po’ mia! “Bisogna tutelare la personalità dei presunti delinquenti”! La Lega, ancora una volta, ha dunque precorso i tempi.

Inutile dire che una bella lista come quella annunciata da Trump va introdotta anche dalle nostre parti, precisando il genere di reato, la nazionalità dell’autore ed il tipo di permesso di cui dispone. E magari anche i casi di recidiva.
A voler fare i “di più” bisognerebbe anche indicare i reati commessi da naturalizzati (che però nelle statistiche finiscono sotto la casella “svizzeri”).
Poi vediamo se “immigrazione è uguale ricchezza”, come blaterano gli spalancatori di frontiere, o se è invece più uguale a delinquenza.

Lorenzo Quadri