Sospese le demenziali “linee guida di comunicazione”. Ma lo scempio è solo rimandato

La fallita UE è ormai del tutto allo sbando. Non avendo niente di meglio da fare, gli strapagati funzionarietti mangiapane ad ufo sono riusciti ad inventarsi le “linee guida per una comunicazione inclusiva”. Già, perché sono queste le priorità, vero? L’Europa sta andando a ramengo, e intanto i pagliacci di Bruxelles si fanno le pippe mentali sulla “comunicazione inclusiva, interna ed esterna”. E naturalmente la impostano nel segno della squinternata ideologia “gender” e della demenziale “cancel culture”: ossia la cultura della cancellazione della nostra identità. Avanti col multikulti!

Il genere? Un’opinione!

Secondo Bruxelles, dunque, non si può più dire “signori e signore”. E’ becero sessismo!  Non esistono maschi e femmine. L’homo sapiens (sapiens, davanti a certe iniziative, è davvero troppo dire) è diventato ermafrodita, come i lombrichi. Il genere maschile o femminile non è un dato biologico. Quando mai! E’ una scelta. Magari temporanea e modificabile a giorni alterni.

Guai, poi, a parlare di “uomo” inteso come genere umano: bisogna invece usare il termine “umanità”. Manca solo che gli eurocrati pretendano di introdurre le desinenze con l’asterisco nelle comunicazioni ufficiali dell’UE, poi c’è tutto.

Stravolgere il linguaggio

E’ evidente che si vuole stravolgere il linguaggio per stravolgere la società. Infatti i balivi di Bruxelles, in piena foia autodistruttiva, invitano a non citare il Natale. Motivo? Non tutti sono cristiani. Di conseguenza, “Buon Natale” non si può più dire. Bisogna dire “Buone Feste”. O meglio ancora, “Saluti di stagione”. Ah, ecco: quindi, per non offendere (?) migranti  in arrivo da “altre culture”,  dobbiamo demolire le nostre radici. Così gli islamisti, con la fattiva collaborazione degli utili idioti della casta multikulti, potranno imporre, in casa nostra, le loro regole. Poi vedranno i funzionarietti degli asterischi, della “lingua inclusiva” e del “terzo genere” dove andremo a finire. Altro che presunta “discriminazione”. Si passerà direttamente alla lapidazione. E’ infatti questa la mentalità che politichetti, pennivendoli ed intellettualini vogliono importare. Gli immigrazionisti si dimenticano spesso e volentieri che i responsabili di aggressioni sessiste ed omofobe sono in massima parte giovani stranieri, in arrivo da “altre culture”.

Catastrofe per l’Europa

Non solo per gli eurocrati allo sbando è vietato citare il Natale, ma nemmeno bisogna usare dei nomi cristiani a titolo di esempio. Vanno scelti dei nomi multikulti.

La parola “colonizzazione”, poi, è da bandire. Quindi non si può “colonizzare Marte” ; al massimo inviare umani su Marte. E i primi da spedire sul Pianeta Rosso devono essere i funzionarietti che si inventano le bestialità di cui sopra. A partire dalla commissaria europea per l’uguaglianza (?), tale Helena Dalli!

Ecco l’ennesima dimostrazione che la DisUnione europea, da progetto di pace, si è trasformato in una catastrofe per  l’Europa. E la partitocrazia triciclata vorrebbe permettere alle Dalli, alle von der Divano, ai Sefcovic e compagnia cantante di imporci le loro leggi ed i loro giudici stranieri? Ed addirittura i sinistrati ed una parte del “centro” volevano raddoppiare il contributo (=pizzo) di coesione? Qui qualcuno deve essere caduto dal seggiolone da piccolo!

Retromarcia

La boiata europea sulla comunicazione inclusiva è così plateale che, una volta diventata di pubblico dominio, ha scatenato un’ampia ondata di indignazione. Al punto che i funzionarietti hanno dovuto fare retromarcia e ritirare le contestate direttive. Ma, come si suol dire, “se la nava, la gh’eva i gamb”. Lo sconcio progetto non è certo accantonato. E’ solo rimandato.

Berna non va meglio

Purtroppo Berna non è messa meglio di Bruxelles. Il governicchio federale – forse perché terrorizzato all’idea di farsi bacchettare dall’UE, o perché imbesuito dal politikamente korretto, o per entrambi i motivi – nei primi sei mesi dell’anno prossimo presenterà una riforma (?) per inserire il “terzo sesso” nei documenti d’identità e nelle leggi svizzere. Per poi passare, a medio termine, all’eliminazione tout-court dell’indicazione del genere.

Altra perla: nella città di Berna, i Verdi-anguria volevano introdurre le strisce pedonali arcobaleno. Eccole qua, le grandi priorità dei sedicenti ambientalisti! L’iniziativa è abortita non perché qualcuno si è resto conto che si trattava di una boiata, ma solo in quanto incompatibile con la legge sulla circolazione stradale.

Abrogare

L’ennesimo delirio europeo, momentaneamente sventato, conferma inoltre che le varie delegate ed i vari uffici per la promozione dell’eguaglianza (?) foraggiati con soldi pubblici, sono in realtà preposti alla “cultura della cancellazione” ed all’ideologia antioccidentale. Quindi vanno abrogati. Stesso discorso vale per l’inutilissima e faziosa Commissione federale contro il razzismo. Come se la Svizzera, dove un quarto della popolazione è straniera e quasi la metà ha passato migratorio, fosse un paese razzista. Tanto più che la Commissione tace omertosa sul razzismo, sul sessismo e sull’omofobia di importazione. Perché non si tratta di una Commissione contro il razzismo, bensì di una Commissione per l’immigrazionismo.

Lorenzo Quadri