Prossimamente l’UE procederà all’espulsione di 400mila migranti economici. Quindi falsi rifugiati. Ma guarda un po’: allora avevamo ragione! Su queste colonne è stato indicato a più riprese: il diritto all’asilo non serve a spalancare le porte all’immigrazione di massa in Europa di migranti economici che non scappano da alcuna persecuzione, ma cercano solo condizioni di vita migliori. Condizioni che, va ribadito con forza, l’Europa non è in grado di offrire. Abbiamo ben visto cosa è successo dopo la brillante sortita dell’ “Anghela” Merkel con l’invito ad arrivare tutti in Germania: caos in Baviera e chiusura della frontiera con l’Austria in tempo di record.
Tagli agli aiuti
Adesso cominciano i rimpatri. Ed al proposito l’UE minaccia di cancellare gli aiuti ai paesi d’origine che dovessero rifiutare (o piuttosto: che certamente rifiuteranno) di riprendersi i loro concittadini finti asilanti. C’è davvero da restarci “di sale” – o di qualcos’altro. Quando nel parlamento federale, dai banchi della Lega o dell’Udc, arrivano proposte del tipo: via gli aiuti ai paesi d’origine che non si riprendono i finti rifugiati, i benpensanti euroturbo si mettono immediatamente a strillare allo scandalo e al razzismo. Ed il Consiglio federale, a partire dalla kompagna Simonetta “dobbiamo aiutare l’Italia” Sommaruga, rincara la dose. Adesso l’UE fa proprio quello che proponevano Udc e Lega, ma nessuno si scandalizza! E men che meno i kompagni.
In Danimarca…
E non è l’unica situazione di questo genere ad essersi verificata in questi giorni. Infatti la Danimarca, con l’accordo della $inistra, ha dato un giro di vite alle naturalizzazioni, ponendo ancora più in alto l’asticella per l’ottenimento del passaporto danese. Ma guarda un po’. I danesi possono, gli svizzerotti no. O vuoi vedere che i socialdemocratici di Copenhagen sono “populisti, razzisti, chiusi e gretti”? Uella!
Malaria
Come se non bastasse, ecco che salta fuori l’ennesima persa per i fondelli ai danni del contribuente svizzerotto. Che, è il caso di ricordarlo, per l’asilo sborsa la stratosferica somma di quasi due miliardi di fianchetti all’anno. Sono in aumento nel nostro Paese i casi di malaria. E chi ha contratto il virus? In particolare sedicenti rifugiati eritrei che tornano nel paese d’origine a trascorrere le vacanze con la famiglia, oltretutto finanziati dal contribuente! L’ha notizia l’ha data il Blick, mica il Mattino razzista e fascista.
Eritrei in vacanza
Ma come, questi “rifugiati” eritrei non dovevano essere perseguitati, altrimenti non avrebbero ottenuto asilo in Svizzera? Però per le vacanze se ne tornano allegramente proprio nel paese dove avrebbero dovuto essere in pericolo. E nümm a pagum! E, tanto per non farsi mancare nulla, al ritorno in Svizzera questi asilanti “importano” pure le malattie tropicali.
Davanti a simili situazioni aberranti, niente di strano se diventiamo attrattori di migranti economici: in Svizzera, grazie agli spalancatori di frontiere politikamente korretti, c’è “ul signur indurmentàa”! E non dimentichiamo nemmeno – scandalo nello scandalo – che un asilante riceve più soldi di un anziano svizzero in AVS. Con la differenza che l’anziano svizzero ha costruito questo paese, contribuendo allo stato sociale. L’asilante attinge invece a fondi finanziati da altri.
E davanti a situazione del genere c’è ancora qualcuno che ha il coraggio di dire che non bisogna sospendere subito i fallimentari accordi di Schengen e pure costruire un bel muro sul confine con l’Italia?
Via Schengen!
A proposito di trattati internazionali. Sempre nei giorni scorsi l’ “Anghela” ha pure dichiarato che gli accordi di Dublino sono ormai superati. Trattasi, come noto, di quegli accordi che impongono al primo paese firmatario in cui un richiedente l’asilo ha depositato la sua domanda di riprenderselo nel caso quest’ultimo depositasse una domanda anche in un altro Stato.
Eh no, non ci facciamo prendere per il naso così facilmente. Gli accordi di Schengen (frontiere spalancate) e di Dublino sono un tutt’uno. Se Dublino – e quindi l’obbligo di ripresa – è carta straccia come dice l’ “Anghela”, allora è carta straccia anche Schengen. Logica conseguenza: chiudere subito le frontiere svizzere!
Lorenzo Quadri