Lugano sbarca in Svizzera interna battendo moneta. La campagna “Cambio Lugano Cambia” è stata presentata alla stampa una decina di giorni fa. Si tratta di una proposta innovativa dal punto di vista sia della tecnica promozionale che dei contenuti. La città di Lugano sarà presente fisicamente in cinque città della Svizzera interna (San Gallo, visitata gli scorsi lunedì e martedì), Berna, Lucerna, Basilea e Zurigo) con un’apposita struttura (vedi foto), posta in luoghi di grande traffico pedonale. All’interno del “gazebo” il turista potrà scambiare un ricordo di Lugano di qualsiasi tipo (anche vocale…) con 30 Fr luganesi: un vero “cambio”, dunque. I 30 Fr luganesi potranno venire spesi, al corso di uno a uno con il Franco svizzero, negli esercizi convenzionati (negozi, ristoranti, alberghi, musei, ecc): attualmente sono circa 200, in continua crescita.
Essere presenti in Svizzera interna
“Punto di partenza – spiega il capodicastero turismo Lorenzo Quadri – era la volontà di promuovere Lugano nelle città d’Oltregottardo con una presenza fisica. Si tratta, in sostanza, di andare a prendere il turista a casa sua e di incentivarlo a venire a Lugano. Una volta deciso questo principio, si trattava di farlo diventare realtà, ossia di decidere come, concretamente, essere presenti in Svizzera interna con un’immagine che fosse in grado di creare interesse tra il pubblico, come pure tra i media d’Oltralpe, che avrebbero dovuto parlarne per fare da cassa di risonanza. Dopo una prima proposta non soddisfacente proveniente da un’agenzia esterna, si è deciso di “mettere sotto” i servizi cittadini, ossia la neonata agenzia di comunicazione con i suoi collaboratori esterni. Il mandato, non certo semplice, era quello di portare un prodotto valido in tempi ristretti. Direi che questo obiettivo è stato raggiunto in pieno, grazie alla collaborazione tra agenzia di comunicazione, dicastero turismo, ente turistico, ed operatori privati. Questa campagna è, tra l’altro, il primo frutto nato dalla sinergia tra due nuove creature: il dicastero turismo, che esiste da quest’anno, e l’agenzia di comunicazione, creata da poche settimane. Un progetto trasversale sotto vari aspetti: da un lato collaborazione tra dicasteri della città, dall’altro tra dicastero turismo ed ente turistico, dall’altro ancora tra settore pubblico ed economia privata. Penso che questa via vada intrapresa sempre più spesso. Nella campagna “Lugano cambia” va riconosciuto il ruolo importante avuto dal segretario generale della città di Lugano, Mauro Delorenzi, che ha spianato molte strade sia come referente dell’agenzia di comunicazione della città che come membro del CdA di Lugano turismo”.
Cosa ti piace maggiormente del progetto? “L’insieme è a mio parere valido in ogni sua parte, mi è piaciuto subito il guizzo provocatorio dello stampare moneta. Ma anche il messaggio che viene portato è a mio avviso quello giusto. Non si vuole né adagiarsi sui cliché da Sonnenstube con palme, lago, pedalò, bei paesaggi, ma neppure rifiutarli. Entrambe le cose sarebbero sbagliate. Noi non rinneghiamo di certo l’immagine tradizionale, ma diciamo che a Lugano c’è anche molto altro: animazione, eventi, cultura… il solo Longlake festival attualmente in corso, ad esempio, prevede qualcosa come 200 eventi gratuiti. Non ci sono città paragonabili a Lugano che possano vantare un’offerta del genere”.
Il “battesimo”
Intanto il “Cambio Lugano Cambia” ha avuto il suo battesimo ad inizio settimana, a San Gallo; prossimo appuntamento sarà Berna, martedì e mercoledì.
Ad Alessandro Stella, direttore dell’Ente turistico del Luganese, e presente sul posto, abbiamo chiesto come è andata questa prima esperienza. “Molto bene sotto ogni aspetto, direi. Malgrado il tempo non fosse dei migliori… Tutti quanti sono venuti a cambiare i franchi luganesi sono rimasti positivamente colpiti dall’iniziativa: sia chi già la conosceva, sia chi è arrivato per caso, senza sapere di cosa si trattasse”. E il riscontro mediatico, che gioca una parte importante nella campagna?
“Anch’esso è stato ottimo – risponde Stella – tutti i principali organi d’informazione, dalla DRS ai maggiori giornali, ci hanno dato spazio e visibilità”.
MDD