Stop all’ecatombe di posti auto che porta alla desertificazione del centro città

Non solo bisogna finirla di cancellare parcheggi, ma è tempo ed ora di abbassare le stratosferiche tariffe degli autosili

Ma guarda un po’: si torna a parlare dei posteggi nel comparto della stazione FFS di Lugano. In zona attualmente gli stalli sono 438. Dopo un primo tentativo di decurtarli a 260, come da votazione del Gran Consiglio, il Consiglio comunale di Lugano aveva deciso che i posti auto dovessero rimanere 400. Ed invece adesso la maggioranza municipale vorrebbe tornare a 260. La notizia è emersa in una serata pubblica ed ha portato nei giorni scorsi ad un’interrogazione all’Esecutivo da parte di tre Consiglieri comunali.

Un investimento

E’ pacifico che i posteggi devono rimanere 400, così come deciso dal CC. Tanto più che l’opzione ha subito incassato il nullaosta da parte del direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali.

Realizzare 400 posteggi costa di più, visto che vanno fatti sotto terra? Non è di certo un problema, visto che i posteggi rendono, eccome che rendono. Quindi qui stiamo parlando di un investimento. Al contrario – tanto per fare un esempio – delle milionate del contribuente spese a fondo perso nella kultura.  O in poli sportivi formato Maracanà.

Mantenere 400 posteggi, ciò che costituirebbe comunque una riduzione di quasi il 10% rispetto alla situazione attuale, è doveroso per almeno tre motivi:

  • Rispondere alle esigenze del popoloso quartiere di Besso.
  • Se si vuole che la gente usi il treno, bisogna anche realizzare dei Park&Rail di dimensioni ragionevoli! Per chi vive appena al di fuori dei quartieri centrali di Lugano, raggiungere la stazione col mezzo pubblico non è un’opzione. Senza Park&Rail la gente non prenderà nemmeno il treno: gli odiatori dei posteggi faranno bene a rendersene conto.
  • I posteggi in stazione possono servire anche il centro cittadino, facilmente raggiungibile con la funicolare. Ergo, tagliare posteggi in stazione equivale a desertificare ulteriormente il centro città, già penalizzato dal fallimentare Piano viario PVP.

Crociate ideologiche

La riduzione dei posteggi, in stazione come altrove, è il frutto di crociate ideologiche e populiste contro le auto e contro gli automobilisti. Crociate che poi si pagano in termini di svuotamento del centro di Lugano.  Il bello è che chi promuove simili crociate ha ancora il coraggio di scandalizzarsi perché i negozi ed i ristoranti del nucleo chiudono, dopo aver dato il proprio fattivo contributo all’abbassamento delle serrande! Evidentemente alla faccia di lamiera di certi soggetti non c’è alcun limite.

Il bello è che i $inistrati luganesi, e non solo loro, pretendono di ridurre ancora i posteggi in città. Dopo che negli ultimi anni ne sono stati cancellati più di mille.

I kompagni hanno infatti presentato l’ennesimo atto parlamentare contro i parcheggi prendendo a spunto la missiva dei cinque  sindaci PLR e PPD del Mendrisiotto: quelli che, dopo che loro ed i loro partiti hanno sostenuto la devastante libera circolazione delle persone che ci ha portato in casa 70mila frontalieri uno per macchina più svariate migliaia di padroncini, a meno di quattro mesi dalle elezioni “improvvisamente” si accorgono che le strade del Mendrisotto sono infesciate e non si circola più. E, invece di dare la colpa a chi ha spalancato le frontiere all’invasione da sud (i loro partiti e loro stessi) puntano il dito contro i comuni del Luganese rei – a loro dire – di avere troppi posteggi sul proprio territorio. Qui qualcuno ha perso la bussola, e naturalmente la gauche-caviar a Lugano tenta di saltare sul carro per portare avanti la propria campagna di persecuzione ai danni degli automobilisti.

La prossima puntata

E non è finita, perché a Lugano è già pronta la prossima puntata: ovvero il tentativo di cancellare quasi un centinaio di posti auto in quartieri densamente popolati  per fare spazio alle politikamente korrettissime piste ciclabili, col risultato di mettere nella palta residenti ed attività commerciali. Al proposito di recente si è già assistito a balorde creazioni di piste ciclabili su stradette di quartiere in zona 30 Km/h dove non passano né auto né biciclette; operazioni che hanno portato all’eliminazione di decine di posteggi, sostituiti da piste ciclabili che NESSUNO usa.

E che dire poi dei 64 stalli cancellati di recente in centro (Via Dufour, via Ciseri, via D’Alberti, Via Bossi, Via Canonica…) con la risibile scusa del “calibro viario insufficiente”? Il calibro viario è quello da cinquant’anni e più, però all’improvviso si scopre che è insufficiente (?) e quindi si devono (?) togliere i posteggi.

Giù le tariffe degli autosili

E’ poi assurdo che chi – a torto o a ragione – si oppone allo spostamento di un centinaio di posti di lavoro dell’amministrazione comunale dal centro a Cornaredo con l’argomento che i commerci e gli esercizi pubblici ne risentirebbero, poi pretenda di continuare a cancellare posteggi, con tutte le perniciose conseguenze del caso sull’economia del centro.

L’ecatombe di posti auto in città deve finire. E non solo non si elimina più neanche un parcheggio, ma è anche ora di abbassare le tariffe stratosferiche degli autosili, che sono il primo deterrente per chi fa acquisti in centro!

Lorenzo Quadri