Riscontro oltre le aspettative per l’inchiesta partita a fine novembre
A fine di novembre, la città di Lugano ha deciso di realizzare un’indagine tra i suoi abitanti in età AVS. Agli anziani luganesi è stato inviato un formulario contenente un centinaio di domande. Domande a cui rispondere, in genere, con una crocetta. Tuttavia in alcuni ambiti si invitava a formulare delle valutazioni di tipo più personale. Il titolo dell’inchiesta, “Lugano città amica degli anziani”, già chiarisce quali siano gli intenti dell’operazione.
«Si tratta – spiega Lorenzo Quadri, capodicastero istituti sociali della città di Lugano – di raccogliere informazioni utili a verificare come percepiscono gli anziani la propria qualità di vita a Lugano, prendendo in considerazione il maggior numero possibile di ambiti, non solo di tipo urbanistico, ma spaziando dalla sicurezza al trasporto pubblico ai servizi sociali, solo per citare alcuni temi. L’obiettivo è quello di raccogliere indicazioni che poi possano servire alla città per apportare dei miglioramenti realisticamente fattibili. A volte infatti possono bastare anche delle operazioni piccole e dal costo contenuto o nullo per migliorare la qualità di vita degli anziani (e non solo degli anziani). Non vorremmo però che l’esercizio si esaurisse in questo. Il formulario è stato anche l’occasione per far passare delle informazioni utili sui servizi cittadini, che magari non tutti gli anziani conoscono. Inoltre, si vogliono anche creare dei gruppi di discussione con gli anziani per dare continuità al lavoro svolto. Elementi particolarmente interessanti che sicuramente emergeranno da questa indagine “ad ampio raggio”, potranno venire in un secondo tempo approfonditi tramite interviste con un numero più ridotto di interlocutori».
Che riscontro sta avendo l’inchiesta?
Direi molto buono, al di là delle più rosee aspettative. Sono stati spediti oltre 12mila formulari. Sulla base di quanto è usuale per inchieste di questo tipo, un rientro di 2000 formulari sarebbe stato già un successo. Soprattutto se si considera che, per cercare di raccogliere il maggior numero di “imput” possibili, le domande erano parecchie, circa cento. Quindi per rispondere, anche se col sistema delle crocette, un po’ di tempo ci vuole… Inoltre su alcune questioni si invitava a formulare delle brevi osservazioni. Ebbene, i formulari ad oggi rientrati sono circa 4300: quindi più del doppio di quanto sarebbe stato già ottimistico auspicare. Inoltre 471 persone hanno dato la propria disponibilità a partecipare a gruppi di lavoro. Segno quindi che l’inchiesta ha incontrato apprezzamento e interesse: un sentito grazie a tutti quelli che si sono presi il tempo e la briga per rispondere, e che ancora lo faranno. Come pure a tutti quanti hanno lavorato e stanno lavorando a questa operazione.
Quando si sapranno gli esiti dell’inchiesta?
Ci vorrà qualche mese, dal momento che i dati da analizzare sono una marea.
Quali altri progetti sono in cantiere?
Ce ne sono vari, le idee certo non mancano ed i bisogni della popolazione nemmeno… naturalmente bisogna anche fare i conti con le risorse a disposizione. La città di Lugano dal punto di vista sociale può a buon diritto vantare una tradizione di eccellenza, che intende difendere malgrado la situazione finanziaria al momento non sia rosea.
Il prossimo appuntamento?
Presto sarà presentato in Municipio l’esito del nuovo studio sulla povertà, che verrà in seguito reso pubblico.
MDD